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IoT, i pallet connessi pronti a invadere il mercato

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In ambito logistico, aggiungere connettività ai bancali da trasporto consentirebbe il loro monitoraggio a distanza allungandone il ciclo di vita.

I pallet connessi sono l’applicazione più promettente dell’ultima ondata di nuove soluzioni cellulari e non basate su tecnologia Lpwa (Low power Wan), lo standard di comunicazione disegnato per l’IoT nel segmento industriale. E’ quanto emerge da un report di Berg Insight, società di analisi specializzata in IoT, secondo cui a livello globale esistono 10 miliardi di pallet di trasporto ai quali potrebbe essere aggiunta la connettività.

 

“A fronte di un prezzo medio di 10 dollari per l’acquisto di un semplice pallet, il sovrapprezzo per aggiungere la connettività può essere giustificato dall’aumento di efficienza in diverse operazioni logistiche”, dice Tobias Ryberg, Senior Analyst di Berg Insight e autore del report, secondo cui la capacità di monitorare gli spostamenti dei bancali a distanza contribuisce anche ad allungare il loro ciclo di vita, che oggi non supera i due anni, ma che con l’aggiunta del monitoraggio a distanza potrebbe sensibilmente aumentare.

L’introduzione dei bancali connessi è oggi al vaglio di diversi gruppi industriali di grandi dimensioni, che nel breve periodo potrebbero adottare questa soluzione su larga scala.

Altri mercati potenziali da grandi volumi per la tecnologia LPWA sono certamente le smart city e l’agricoltura, dove le nuove tecnologie connesse avrebbero certamente diverse applicazioni d’uso.

Ma secondo Berg Insight non sono poche le barriere all’ingresso per la nuova tecnologia IoT in questi ambiti, tanto più che l’installazione su ampia scala di questo genere di connettività nelle città è complesso e servono investimenti consistenti.

Per non parlare dell’agricoltura smart, che si trova ad un livello di sviluppo ancor più arretrato di prototipazione rispetto alle smart city. “I dispositivi IoT che vanno per la maggiore oggi – vale a dire connected car e smart meter – ci hanno messo più di dieci anni per raggiungere la maturità”, ha aggiunto Ryberg, che prevede un periodo minimo di gestazione di un decennio prima che smart city e fattorie smart passino dalla fase di sperimentazione alla realtà dell’IoT.