Il fondo

IoT e clean technologies, verso un nuovo fondo venture capital italiano da 120 milioni di euro

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Obiettivo dell’operazione dare vita ad un fondo da 120 milioni di euro, di cui 70 già impegnati dai soci fondatori, per investire in imprese innovative e ad alto potenziale di crescita

Nasce una nuova realtà venture capitale nel nostro Paese, grazie all’accordo tra Intesa Sanpaolo e Quadrivio per la costituzione di una nuova sgr (società di gestione del risparmio) e di un fondo che mira a raccogliere 120 milioni di euro.

Obiettivo dell’iniziativa è dare vita ad soggetto nazionale che investa in imprese innovative, startup e pmi ad alto potenziale di crescita.

Come spiegato da un comunicato congiunto, il nuovo fondo di venture capital dovrà raccogliere 120 milioni di euro, di cui 70 già impegnati dai soci fondatori, da investire prevalentemente nel capitale di rischio di imprese in fase di sviluppo, attive in settori high tech, tra cui elettronica avanzata (con particolare attenzione a embedded systems e Internet delle cose) e clean technologies (con un’attenzione specifica ai temi della circular economy e dei nuovi materiali).

A seguito dell’accordo, Intesa Sanpaolo e Quadrivio assumeranno una partecipazione del 40% ciascuno nel capitale della nuova società, mentre il restante 20% sarà detenuto dal management team guidato da Davide Turco, oggi responsabile delle attività di venture capital di Intesa Sanpaolo e che andrà a ricoprire la carica di amministratore delegato della sgr.

In Italia, secondo i dati Aifi (Associazione italiana di private equity e venture capital), nel 2015 sono state portate a termine solo 122 operazioni per un totale di 74 milioni investiti. Tra il 2012 ed il 2014 il nostro Paese ha destinato alle imprese innovative risorse per 260 milioni di euro. Per farsi un’idea del gap che c’è tra noi e il resto d’Europa, nello stesso periodo in Gran Bretagna sono stati investiti 1,8 miliardi, in Francia 1,7 e in Germania quasi 2 miliardi di euro.