Previsioni

IoT arriverà al 27% delle connessioni 5G roaming nel 2027

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L’Internet delle Cose arriverà a rappresentare più di un quarto di tutte le connessioni 5G in roaming nei prossimi anni. E questa potrebbe essere una buona notizia per gli operatori.

L’Internet delle Cose arriverà a rappresentare più di un quarto di tutte le connessioni 5G in roaming nei prossimi anni. E questa potrebbe essere una buona notizia per gli operatori.

Il numero di connessioni roaming IoT 5G raggiungerà i 142 milioni entro il 2027, rispetto ai soli 15 milioni di quest’anno, prevede Juniper Research. L’IoT rappresenterà il 27% di tutte le connessioni in roaming 5G entro la stessa data, tra quattro anni, osserva la società di analisi.

5G standalone trainante per l’IoT

La crescita delle connessioni IoT nei prossimi anni sarà trainata dalla realizzazione sempre più diffusa di reti 5G standalone, che andrà di pari passo con presa di coscienza dei consumatori. Man mano che i clienti si abitueranno all’esperienza del 5G standalone, le reti forniranno velocità più elevate, latenza inferiore, reti private, servizi avanzati e così via, e quindi aumenterà la domanda di accordi di roaming specifici per il 5G. In sostanza, i clienti vorranno sempre più la stessa esperienza che hanno a casa anche mentre sono in roaming.

Altra spinta dalle reti private 5G

I benefici di una maggiore diffusione del 5G Standalone saranno particolarmente apprezzati nel mondo enterprise anche per le reti private.

E quando si utilizzeranno reti private aziendali, gli operatori saranno in grado di monetizzare il traffico in base alla qualità del servizio, sostiene Juniper Research, fornendo ad esempio servizi mission-critical come l’assistenza sanitaria, la realtà aumentata e la guida autonoma.

Per bilanciare un po’ le aspettative, Juniper Research ci ricorda che “l’uso del 5G per l’IoT non è una necessità assoluta” e osserva che la migrazione dei dispositivi IoT alle reti 5G sarà graduale. La maggior parte dei sensori e dei dispositivi connessi rimarrà su reti LTE-M e NB-IoT, aggiunge, “con la transizione alle reti 5G NSA necessaria per soddisfare casi d’uso specifici”. Pertanto, la capacità di supportare il traffico misto tra reti LTE e 5G sarà vitale nell’attuale ambiente di roaming misto che include sia reti autonome che non autonome.

Traffico misto Lte e 5G

A livello regionale, la società di analisi identifica l’Europa occidentale come un mercato chiave per il roaming IoT su 5G.

Infatti, sebbene la regione rappresenti solo il 5% della popolazione mondiale, entro il 2027 ospiterà il 21% delle connessioni roaming IoT 5G.

Per inciso, circa 35 operatori in tutto il mondo hanno lanciato 5G SA, su circa 240 che hanno portato sul mercato servizi commerciali 5G, secondo l’ultima edizione del Mobility Report di Ericsson, pubblicato il mese scorso.

“Per sfruttare ulteriormente la crescita del roaming IoT 5G nell’Europa occidentale, gli operatori devono stipulare accordi di roaming che sfruttino le reti 5G autonome per migliorare le prestazioni della rete per le connessioni in roaming e fornire lo stesso livello di servizio durante il roaming come fanno sulle reti domestiche”. ha detto l’analista di Juniper Elisha Sudlow-Poole.