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IoT, al Senato emendamento M5S per dare impulso alle app: “Dare in concessione ai privati frequenze Difesa”

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La prima firmataria Maria Laura Mantovani: “Abbiamo innumerevoli applicazioni IoT e finalmente gli operatori potranno investire con la certezza di avere a disposizione le frequenze necessarie quindi impianti stabili”.

Creare servizi innovativi ed efficienti per la pubblica utilità introducendo una semplificazione amministrativa nel settore dell’Internet of Things (IoT) per dare un impulso alle applicazioni del settore: smart metering, controllo ambientale, monitoraggio del rischio sismico ed idrogeologico, smart home e smart factory. Questo è l’obiettivo dell’emendamento (38.22 all’articolo 38) presentato nelle commissioni Affari costituzionali e Lavori pubblici al Senato, in cui è in corso la discussione per convertire in legge il decreto Semplificazioni

La prima firmataria dell’emendamento, Maria Laura Mantovani, spiega a Key4biz  l’importanza della proposta legislativa: “Vi sono innumerevoli applicazioni IoT e finalmente gli operatori potranno investire con la certezza di avere a disposizione le frequenze necessarie quindi impianti stabili”.

Come farlo? Dare in concessione ai privati “l’uso delle frequenze gestite dalla Difesa agli operatori LPWAN che hanno dimostrato l’assenza di interferenze dannose”, è scritto nell’emendamento visionato da Key4biz. 

Tecnicamente cosa prevede l’emendamento per dare un impulso alle applicazioni IoT? Semplificazione regime autorizzatorio per le tecnologie LPWAN per l’Internet of Things

La proposta punta ad introdurre una semplificazione amministrativa nel settore dell’Internet of Things in relazione alle soluzioni tecnologiche Low Power Wide Area Network (LPWAN) che insistono sulle gamme di frequenze 863-870 e 915-921 MHz. La semplificazione prevista sarebbe in grado di determinare una maggiore certezza giuridica per gli investimenti nelle tecnologie LPWAN, che rappresentano un potenziale volàno di rilancio e sviluppo economico del Paese, anche in considerazione della diffusione di servizi applicativi basati su tali soluzioni negli ambiti più diversi (es. sistemi di smart metering, controllo ambientale, monitoraggio del rischio sismico ed idrogeologico, smart home, smart factory). 

Autorizzare l’uso delle frequenze gestite dalla Difesa agli operatori LPWAN che hanno dimostrato l’assenza di interferenze dannose 

Le citate gamme di frequenze sono gestite dal Ministero della Difesa, per impieghi primariamente militari e di difesa nazionale e, in via secondaria, per utilizzazioni civili ad uso privato senza diritto a protezione. Pertanto, l’impiego di queste frequenze da parte di operatori privati è consentito ad oggi soltanto in via sperimentale, tramite autorizzazioni rilasciate dal MISE che sono soggette, tuttavia, a rinnovi semestrali. Tale orizzonte temporale di 6 mesi si traduce in un regime di forte incertezza per il settore, che impedisce all’intera filiera e ai potenziali utilizzatori, pubblici e privati, di programmare i propri investimenti con sufficienti certezze ed orizzonti di lungo periodo.

Dal 2016 ad oggi, le sperimentazioni svolte in relazione alle soluzioni LPWAN e gli studi condotti dalla comunità scientifica hanno dimostrato l’assenza di interferenze dannose e, conseguentemente, la possibilità che usi pubblici ed usi privati possano coesistere sulle citate gamme di frequenze. 

Appare dunque opportuno, si legge nella nota con cui i senatori hanno presentato l’emendamento, far luogo all’atteso superamento della fase sperimentale, introducendo un regime autorizzatorio che, nel far salve le imprescindibili esigenze di difesa e sicurezza dello Stato, consenta agli operatori LPWAN che hanno dimostrato l’assenza di interferenze dannose di accedere ad autorizzazioni di carattere generale e permanente. 

Con servizi IoT basati su LPWAN in tre anni fatturato fino a 10 miliardi di euro

Il superamento del suddetto regime sperimentale, nel favorire la diffusione dell’Internet of Things, consentirebbe al Paese di colmare il divario digitale accumulato rispetto al resto d’Europa: ad oggi, infatti, tutte le amministrazioni europee, con la sola eccezione di quella italiana, hanno già concesso l’utilizzo delle citate bande di frequenza per scopi commerciali, facendo riferimento alla Raccomandazione CEPT/ERC/REC 70-03. 

Inoltre, sottolineanto i senatori, è stato stimato che l’apertura alla commercializzazione dei servizi Internet of Things basati su LPWAN determinerebbe un forte slancio per le economie dei territori, con una crescita di fatturato che nei prossimi tre anni potrebbe raggiungere i 10 miliardi di euro. 

Quanto costerebbe allo Stato la proposta?

La proposta emendativa in esame, consistendo in una riduzione di oneri amministrativi, non determina oneri ulteriori per la finanza pubblica. Al contrario, con l’introduzione del regime di autorizzazione generale, sulla base delle attuali richieste, si stima un complessivo incremento di gettito annuo a bilancio di almeno 50.000 euro, fatto salvo un miglior incremento per aspettative del mercato “Internet of Things” attese in notevole ulteriore crescita.