Il modello

Interoperabilità tecnica, nuove linee di indirizzo per lo sviluppo dei sistemi informatici delle PA

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In Emilia Romagna Lepida sta valutando le implicazioni del nuovo modello sulle piattaforme regionali, sulle integrazioni con i sistemi nazionali e sulle nuove realizzazioni anche nell’ottica di dismissione delle porte di dominio previste dal precedente sistema pubblico di cooperazione.

Con la circolare numero 1 del 9 settembre 2020 e i relativi allegati, AgID ha definito la Linea di indirizzo sull’interoperabilità tecnica che individua le tecnologie e gli standard che le Pubbliche Amministrazioni (PA) devono tenere in considerazione nella realizzazione dei propri sistemi informatici.

La Linea di indirizzo deve essere attuata dalle PA per i sistemi che utilizzano o erogano dati e/o servizi digitali ad altri soggetti, ed è inoltre rivolta ai soggetti privati che devono interoperare con la PA per fruire di dati e/o servizi tramite sistemi informatici.

Ai servizi digitali implementati dalle PA prima dell’emanazione della Linea di indirizzo è richiesto di assicurare l’applicazione di modalità di fruizione conformi al nuovo modello per i nuovi fruitori e di prevedere, a valle di una valutazione di impatto che consideri la sicurezza dei servizi e l’effetto sui fruitori, la dismissione delle modalità difformi.

L’interoperabilità è assicurata per il tramite di API (Application Programming Interface) con una QoS (Quality of Service) a seconda dei requisiti richiesti dal caso d’uso e con livelli di servizio SLA (Service Level Agreement) definiti e utilizzati dagli erogatori e dai fruitori di API nell’ambito di ciascun dominio di interoperabilità, con opportuni meccanismi di sicurezza e di logging.

La Linea di indirizzo individua inoltre le modalità tecniche per implementare i modelli di scambio dei messaggi (pattern di interazione) e per assicurare il rispetto di specifiche esigenze di sicurezza (pattern di sicurezza) che compongono il pattern di interoperabilità e i profili di interoperabilità.

Infine, è previsto il Catalogo delle API centralizzato, che assicura alle parti coinvolte nel rapporto di erogazione e fruizione la consapevolezza sulle API disponibili, e per esse, i livelli di servizio dichiarati.

Lepida sta effettuando una valutazione delle implicazioni del nuovo modello sulle piattaforme regionali, sulle integrazioni con i sistemi nazionali e sulle nuove realizzazioni anche nell’ottica di dismissione delle porte di dominio previste dal precedente sistema pubblico di cooperazione.