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Internet of Things: più 30% di oggetti connessi in città nel 2025 e risparmi per 340 miliardi di dollari

Due le possibilità davanti alle grandi città di tutto il mondo: o utilizzare soluzioni smart city e Internet of Things all’avanguardia, o proseguire con un mix di innovazione tradizionale. Nel primo caso si avranno risparmi considerevoli e un salto in avanti nella realizzazione dei progetti, nel secondo caso invece costi molto più alti e un avanzamento degli interventi piuttosto rallentato.

È quanto si afferma nel nuovo studio di Machina ResearchOpen standards in IoT deployments would accelerate growth by 27% and reduce deployment costs by 30%”. Grazie all’Internet of Things, ai big data e le tecnologie smart city, ogni amministrazione pubblica potrà risparmiare fino a 341 miliardi di dollari nei prossimi anni. Nel 2025, secondo il white paper, i costi per accelerare la trasformazione delle aree metropolitane in smart cities dovrebbero scendere del 30% circa a 781 miliardi di dollari invece che 1,12 trilioni in caso di utilizzo di tecnologie tradizionali.

L’interoperabilità, la condivisione di esperienze ed informazioni e la standardizzazione aperta delle tecnologie favoriranno tale processo al basso delle spese nei principali centri urbani del mondo, solo a patto che ci sia la massima diffusione di “open standards-based IoT solutions”.

Entro il 2025, inoltre, lo studio stima un aumento di oggetti interconnessi in rete in ambito urbano del 30%, con il conseguente incremento del flusso di dati a disposizione di enti pubblici, di ricerca e privati nello sviluppo di nuovi servizi e modelli di innovazione/crescita.

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