I dati

Internet of Things Expo 2016, spesa salirà a 2 trilioni di dollari nel 2020

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IoTX 2016 di Dubai: ‘Gli investimenti nel settore dell’Internet of Things saliranno a 2 trilioni di dollari nel 2020’. Il flusso di dati raggiungerà volumi straordinari pari a 44 zettabytes

Si sta svolgendo in questi giorni (29-31 marzo) la seconda edizione di IoTX di Dubai, l’Intenet of Things Expo 2016 dedicato all’iperconnettività, al supercalcolo, alla promozione del cloud, delle smart technologies e della cyber sicurezza. Tutte leve strategiche per il lancio definitivo dell’Internet delle Cose in tutto il mondo.

Un settore in crescita, ma che necessità di maggiore attenzione dal mondo delle imprese, dalle Istituzioni locali e dagli investitori. “L’Internet of Things rappresenta per le aziende un oceano di opportunità di crescita e di business – ha affermato Anastasia Ribbing Kristoffers, senior managing consultant di Huawei.

“Secondo le nostre stime, entro il 2020 tale mercato varrà nel suo complesso 2 trilioni di dollari a livello globale”. Un dato simile ad altri elaborati da società di ricerca tra le più affermate al mondo (come IDC, che indica in 1,7 trilioni di dollari il valore di tale mercato per lo stesso anno), frutto della spesa in aumento in segmenti verticali come la sanità, il benessere, l’istruzione, la formazione, l’energia, i trasporti, l’industria e ovviamente le smart cities.

Attualmente sono utilizzati più di 2 miliardi di smartphone a livello planetario e ogni minuto si registrano 217 nuovi utenti di internet. Questi due elementi da soli possono far riflettere sul potenziale dell’Internet of Things e sull’interconnessione degli oggetti intelligenti (come appunto smartphone, tablet, console, smart Tv, sensori e altro).

Entro il 2020 saranno 50 miliardi gli oggetti intelligenti interconnessi tra loro e connessi in rete e, sempre secondo Huwaei, tale cifra crescerà a 100 miliardi nel 2025.

Conseguenza diretta sarà l’esplosione dei big data e il boom del loro utilizzo ad ogni livello, che però necessitano già da ora un’adeguata capacità di analisi e interpretazione per ottenere le informazioni a cui aspiriamo per sviluppare applicazioni di nuova generazione utili alla digital economy.

Il flusso dei dati raddoppia ogni anno ed entro il 2020, secondo IDC, la portata di tale fenomeno sarà pari alla cifra straordinaria di 44 zettabytes (44 trilioni di gigabytes).