Le critiche

Internet: il nuovo disegno di legge del Governo britannico mina l’indipendenza di Ofcom e la libertà di espressione

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Una proposta di legge che dovrebbe contrastare i contenuti online più dannosi e che invece, secondo i detrattori, potrebbe rivelarsi un’arma decisiva per limitare le libertà e i diritti di internet da parte dell’esecutivo, nonché condizionare l’operato e l’autonomia dell’Autorità di regolamentazione del settore delle comunicazioni nel Regno Unito.

Il disegno di legge e le critiche

C’è una proposta di legge in Gran Bretagna che ancora deve iniziare il suo iter parlamentare e già fa discutere tutto il Pese. Si tratta dell’Online Safety Bill che, secondo i suoi oppositori, rappresenta una grave minaccia alla libertà di espressione e all’indipendenza dell’Ofcom, l’autorità di regolamentazione per le società di comunicazione nel Regno Unito.

Sul sito del Governo c’è un posto del Dipartimento per il digitale, i media, la cultura e lo sport in cui si spiega che il disegno di legge sulla sicurezza online serve a stabilire un nuovo quadro normativo per affrontare i contenuti dannosi online che rendono sempre più fragili le nostre società e le stesse istituzioni democratiche.

Il disegno di legge, secondo quanto riportato in un articolo pubblicato su politico.eu, consente su carta la possibilità di modificare in maniera decisa il codice di condotta per il trattamento dei dati personali a cui si conformano le aziende tecnologiche, “per garantire che esso rifletta a pieno l’orientamento politico del Governo”, secondo le critiche avanzate da un fronte di attivisti composto da gruppi per le libertà civili, accademici, imprese e industria tecnologica.

L’attacco all’Ofcom

Poteri troppo estesi, che potrebbero anche limitare l’autonomia e l’indipendenza del Regolatore britannico per il settore delle comunicazioni, l’Ofcom, politicizzando fortemente la regolamentazione di questo settore così fondamentale per la nostra società, quanto per l’economia ormai.

Altra preoccupazione condivisa dal vasto fronte che si oppone a questa nuova proposta di legge è l’attacco indiretto alla libertà di espressione in rete: “L’idea che un politico possa avere il potere di alterare il principio della libertà di parola in base ai capricci del momento francamente fa gelare il sangue“, ha affermato Heather Burns, policy manager presso l’Open Rights Group.

Il problema di un’eventuale “ingerenza” del Governo centrale nelle attività dell’Ofcom è stato avanzato anche dal think tank politico Carnagie Trust, secondo cui: “Per rispettare gli impegni internazionali presi dal Regno Unito sul rispetto della libertà di parola, sarebbe il caso che venga mantenuta una certa separazione tra il potere esecutivo e quello del regolatore nazionale del settore delle comunicazioni”.

Rispettare l’autonomia e la separazione dei poteri

Antony Walker, vice direttore esecutivo di Tech UK, organismo che federa circa 800 membri dell’industria tecnologica, ha commentato che alcuni dei “poteri” previsti nel disegno di legge sembrano andare ben oltre “ciò che sarebbe normale“.

In una società democratica e in un settore così importante come quello delle comunicazioni, un regolatore indipendente è visto come una risorsa davvero positiva“, ha affermato ancora Walker.

La bozza del disegno di legge sulla sicurezza online consegna al Segretario di Stato per il digitale un potere enorme, forse senza precedenti, di indirizzare ed influenzare l’operato di un Regolatore indipendente come l’Ofcom”, ha spiegato in una nota Ben Greenstone, managing director di Taso Advisory. “Questo genera grande incertezza tra le imprese e l’industria, perché è come se le regole possano cambiare da nu momento all’altro in base ai capricci di un politico o di un partito”, ha aggiunto Greenstone.