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Internet Governance, Andrus Ansip: ‘I Governi fuori dalla gestione della rete’

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La governance di internet torna a tenere banco in seno alle istituzioni europee: ieri, il Parlamento ha adottato una risoluzione che invita l'Assemblea generale delle Nazioni Unite a rinnovare il mandato del Forum sulla governance di Internet e rafforzare le sue risorse.

Il termine ‘Internet Governance’ si riferisce agli accordi globali che garantiscono il corretto funzionamento, l’accessibilità e gli standard tecnologici per internet comuni in tutti i paesi.

Ogni anno, in occasione del Forum sulla governance di Internet, la cui nascita venne stabilita nel 2005 in occasione del WSIS di Tunisi, governi, settore industriale e società civile si riuniscono per discutere non solo degli standard tecnologici e del buon funzionamento di Internet, ma anche dei temi legati alla parità di accesso per tutti e alla sicurezza.

Il tema della governance di internet – caratterizzato dal braccio di ferro tra gli Usa e il resto del mondo – è al centro del dibattito da oltre 10 anni, per via di quella che la platea internazionale ritiene un’ingerenza eccessiva del Governo americano.

Attualmente, infatti, la gestione di molte delle operazioni che consentono il funzionamento di Internet – assegnare gli indirizzi Ip, gestire il sistema dei nomi di dominio generici di primo livello e dei country code Top Level Domain e i root server – è affidata all’ICANN,  (Internet Corporation for Assigned Names and Numbers), ente non-profit che fa capo al Dipartimento del Commercio americano.

L’Europa, che intende partecipare in veste di partner coerente al dibattito sulla governance di internet, data l’importanza di quest’ultimo per l’economia e la società europee, sta conducendo da diverso tempo una battaglia (fin qui infruttuosa) per affrancare l’ICANN dal governo Usa.

Nel 2009 si è ottenuto un parziale svincolamento dell’ICANN dal DoC, che ha comunque mantenuto il controllo sulle funzioni chiavi di internet. Ma dopo lo scoppio del Datagate e in seguito alle polemiche scatenate dall’assegnazione di alcuni domini il pressing europeo è rimontato, con gli Stati membri che si sono detti d’accordo sulla necessità di accelerare il processo di transizione in atto delle funzioni della IANA (Internet Assigned Numbers Authority) e dell’ICANN.

“Il nostro obiettivo comune è quello fare in modo che Internet rimanga una risorsa veramente globale, libera da specifici interessi economici o politici. Internet è di tutti”, ha affermato ieri il Commissario responsabile per il Mercato unico digitale, Andrus Ansip.

“Il 2015 sarà un anno cruciale per la governance di internet”, ha aggiunto, dicendosi però inquieto per i “segnali preoccupanti” sul futuro del Forum: “Dobbiamo assicurarci – che il prossimo World Summit on the Information Society di Ginevra (in programma per il 25-26 maggio, ndr) non porterà all’introduzione di un maggiore controllo dei governi su internet”.

Il suo messaggio è rivolto in particolare a tutti quei paesi – Cina e Turchia, per dirne due – che esercitano un forte controllo sul web e sperano di rafforzarlo ponendone la gestione sotto l’ombrello dell’ITU, l’agenzia Onu che si occupa di telecomunicazioni.

“La Commissione, il Parlamento e il Consiglio devono essere molto chiari e determinati” nel difendere un approccio multistakeholder”, ha detto quindi Pilar del Castillo, europarlamentare spagnole del Partito popolare.