l'analisi

Internet e le giornate dedicate agli acquisti, i numeri del business

di |

Malgrado lo slittamento, il 2020 – l’anno in cui molti hanno scoperto per la prima volta la comodità dell’acquisto online – è stato un successo straordinario per l'Amazon Prime Day: 3,5 miliardi di dollari di fatturato complessivo, il 60% in più rispetto al 2019, e un risparmio complessivo di 1,4 miliardi di dollari per i clienti Prime.

Rubrica settimanale SosTech, frutto della collaborazione tra Key4biz e SosTariffe. Per consultare gli articoli precedenti, clicca qui.

È noto a tutti, ormai, che alle tradizionali feste comandate (e alle più classiche date di inizio degli sconti nei negozi, ormai quasi il residuo di un’altra epoca) si debbano aggiungere nuove ricorrenze: il Black Friday, il Cyber Monday, il Prime Day e tutta una serie di giornate dedicate agli acquisti, soprattutto online, che muovono miliardi nel giro di pochissime ore. Un fenomeno tanto più evidente negli ultimi mesi, visto che la pandemia di coronavirus ha costretto il pianeta a chiudersi in casa e a delegare gran parte delle proprie spese alla Rete, attraverso Internet mobile o alle connessioni Internet casa ADSL o fibra ottica (su SOSTariffe.it si possono sempre trovare gli abbonamenti più convenienti).

Ormai non c’è più pretesto che non venga sfruttato per suggerire l’idea di promozioni irripetibili e spingere all’acquisto: perfino il Singles’ Day, conosciuto anche come “Black Friday cinese”, l’11 novembre, l’anno scorso è stato celebrato pure in Italia, tanto che anche la regina delle influencer italiane, Chiara Ferragni, è stata la protagonista di un evento digitale organizzato da Alibaba, il colosso asiatico dell’e-commerce (e Mediaworld, per limitarsi a un nome, ha offerto il 22% di sconto su tutti gli acquisti: 22 ovvero 11+11, le cifre dell’11 novembre). Sta diventando difficile trovare un giorno del calendario che non ospiti un qualche tipo di giornata dedicata agli acquisti.

In arrivo il Prime Day 2021, con l’obiettivo vacanze

Amazon è di sicuro la realtà che più di tutte ha saputo capitalizzare sull’idea, non nuova, di dedicare specifiche giornate agli acquisti e mettere a disposizione dei potenziali clienti migliaia di oggetti scontati, che vengono comprati in massa anche se non sono in cima alla lista delle priorità perché è davvero difficile resistere a un’offerta speciale, soprattutto se ci viene detto che potremo contare su quel prezzo solo per poco tempo. In realtà, man mano che questo genere di appuntamenti è diventato più comune le singole date si sono spalmate su più giorni, dando origine a settimane, se non addirittura mesi, di offerte speciali.

Uno dei momenti più attesi della prima metà dell’anno, l’Amazon Prime Day, è pronto a tornare quest’anno all’inizio dell’estate dopo lo slittamento del 2020 a ottobre, causa pandemia,: avrà infatti luogo nel mese di giugno, sebbene non si conosca ancora la data precisa. Una collocazione non casuale, subito prima delle partenze per le sospirate vacanze che, con il successo delle vaccinazioni, faranno probabilmente registrare un boom di prenotazioni. Ed è altrettanto facile prevedere che buona parte delle offerte riguarderà proprio la vita all’aria aperta, visto il desiderio di centinaia di milioni di persone di riappropriarsi delle abitudini pre-pandemia dopo i durissimi mesi del lockdown.

Con il Prime Day, Amazon solletica anche i fan di un’altra moda: quella delle vendite private, un modello di business che unisce la promessa di offerte irripetibili al fascino del circolo esclusivo, a cui possono accedere soltanto gli iscritti (non a caso uno dei motivi anche del successo assai effimero di un’app come Clubhouse: finché si è trattato di comparire nella lista era sulla bocca di tutti, ora che quasi tutti hanno ricevuto un invito l’interesse è rapidamente scemato). Il Prime Day è infatti riservato solo a chi ha un abbonamento ad Amazon Prime, il servizio – praticamente indispensabile per chi ordina spesso sul colosso dell’e-commerce – che permette di non pagare le spese di spedizione nonché di accedere a diversi altri servizi aggiuntivi, come Prime Video, Amazon Music Prime, Amazon Fresh.

Malgrado lo slittamento, il 2020 – l’anno in cui molti hanno scoperto per la prima volta la comodità dell’acquisto online – è stato un successo straordinario: 3,5 miliardi di dollari di fatturato complessivo, il 60% in più rispetto al 2019, e un risparmio complessivo di 1,4 miliardi di dollari per i clienti Prime.

Le altre giornate degli acquisti: l’esempio dello Star Wars Day

Ma non c’è soltanto Amazon, ovviamente: e allo stesso modo, non è detto che si debba per forza trattare di giornate dedicate allo shopping per aumentare il fatturato. Da tempo è tradizione, infatti, che il 4 maggio sia il giorno dedicato alla saga di Star Wars, per via del fatto che l’augurio più noto dei Jedi, “che la Forza sia con te”, in inglese – “May the Force be with you” – suoni in maniera molto simile a “May the 4Th”, il 4 maggio, appunto. Per il 2021, Disney, che detiene i diritti per questo gigantesco narrativo, ha inaugurato su Disney+ una nuova serie animata, Star Wars: The Bad Batch, che si ricollega ad altre due serie di grande successo, Star Wars: The Clone Wars e Star Wars: Rebels. Ma lo Star Wars Day è più in genere una celebrazione di tutto ciò che riguarda la saga, e così i fan ne approfittano per scaricare nuove app, acquistare giochi, scaricare sfondi e così via: secondo i calcoli di App Annie, l’anno scorso il 4 maggio LEGO Star Wars: The Complete Saga è stato scaricato 14.000 volte contro le 1.400 giornaliere medie della settimana precedente, e allo stesso modo i download di LEGO Star Wars: The Force Awakens sono aumentati del 190%. Il tutto senza dimenticare che un ecosistema come quello di Disney permette sinergie straordinarie: sono tante le serie che stanno per debuttare su Disney+ nei prossimi mesi (Obi-Wan Kenobi, Andor, Ahsoka, senza dimenticare ovviamente le prossime stagioni di The Mandalorian, che ha inaugurato questo passaggio di Guerre Stellari dai cinema alle tv di casa), e ognuno di questi giorni fa registrare dati di vendita notevolissimi su diversi altri prodotti collegati.

Insomma, la questione è ancora quella dell’engagement, parola chiave nel marketing, soprattutto quello per le attività online: un conto è conquistare nuovi abbonati, ma con un concorrenza agguerrita come quella che si trova nell’ambito della tv streaming o delle app di videogame è necessario garantire la permanenza, in particolare man mano che si assottiglia il “serbatoio” di coloro che non hanno mai provato un determinato servizio. Ed è per questo che, nelle speranze di chi vuole orientare i nostri consumi, di qualunque tipo essi siano, ogni giorno deve essere speciale. E, soprattutto, redditizio.