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Internet delle cose, senza efficienza energetica sprechi per 90 miliardi l’anno

Il mercato mondiale delle soluzioni per l’Internet of Things (IoT), nei principali segmenti di utilizzo, cioè quello manifatturiero, energetico, per la sicurezza e dell’edilizia, raggiungerà una spesa complessiva di 1400 miliardi di dollari nel 2021 (800 miliardi di dollari alla fine di quest’anno).

In questo contesto di crescita del panorama IoT (ad un tasso annuo del 16% circa), si stima che il numero di oggetti connessi alla rete passerà dai circa 14 miliardi di oggi ai 20 – 100 miliardi entro il 2020 (dalla relazione della X commissione permanente della Camera dei Deputati su attività produttive, commercio e turismo).

Altre stime calcolano la base di smart objects o connected things in 225 miliardi di unità entro la fine dell’anno prossimo. Al di fuori dei dati e delle stime, che possono variare da uno studio all’altro, ciò che comunque preme sottolineare è che questi oggetti costantemente interconnessi tra loro e con le reti consumano energia, energia elettrica in grandi quantità.

L’unico modo per evitare questi sprechi è investire parallelamente in efficienza energetica e smart grid. Il boom dell’IoT rischia infatti di portare ad un aumento dei consumi di energia elettrica. E già ad oggi, secondo le stime di Avvenia, si parla globalmente di uno spreco energetico che ci costa circa 90 miliardi di euro l’anno.

La causa, per l’energy service company italiana, è da ricercare negli oltre 14 miliardi di dispositivi interconnessi che consumano attualmente circa 700 TWh (terawattora) su scala mondiale. Di questi, secondo gli esperti di Avvenia, oltre 450 terawattora si potrebbero evitare, risparmiando per l’appunto circa 90 miliardi di euro l’anno.

La sfida è intervenire nel settore IoT e M2M per ottenere una maggiore efficienza energetica di questi dispositivi che, a differenza di quelli tradizionali, spesso non sono dotati di una modalità di risparmio energetico.

Un recentissimo studio dell’Agenzia internazionale per l’energia (IEA) calcola che grazie alle smart grid potremmo risparmiare oltre 270 miliardi di dollari in nuove infrastrutture a livello mondiale

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