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Internet delle cose, nel 2018 sorpasso sugli smartphone

internet of things

Gli oggetti connessi in rete nel 2021 saranno più di 28 miliardi. Di questi circa 8,6 miliardi saranno smartphone, mentre 15,7 miliardi saranno dispositivi dell’Internet of Things. Un dominio questo degli oggetti intelligenti che inizierà a manifestarsi sul mercato a partire dal 2018.

Dati alla mano, mentre nel biennio 2015-2017, la telefonia mobile rappresenta ancora la categoria di oggetti connessi più rilevante in termini di unità vendute e attivate, tra un paio di anni, secondo l’“Ericsson Mobility Report”, gli smartphone saranno superati da altri dispositivi connessi in rete, come automobili, sensori, smart meters, biciclette, wearables e le stesse case.

Un esempio del trend in corso lo possiamo vedere già ora negli Stati Uniti. Tra gennaio e marzo di quest’anno, i nuovi utenti mobili sono stati complessivamente 5,6 milioni, mentre la sola AT&T ha connesso alla sua rete circa 8 milioni di automobili.

A livello mondiale, il tasso di crescita annuo (Carg) sarà del 23% tra il 2015 ed il 2021 e, grazie allo sviluppo delle infrastrutture LTE e 5G, l’Internet delle cose mobile (cellular IoT) sarà la fascia di device più venduta, trainata soprattutto dalle automobili connesse a internet, passando da 400 milioni di unità a 1,5 miliardi nel giro di pochi anni, con un tasso di crescita annuo del 27%.

Gli altri dispositivi connessi in rete sono pc, laptop, tablet, che tutti assieme arriveranno a 1,8 miliardi di dollari nel 2021, seguiti dalla telefonia fissa, con 1,4 miliardi.

L’Europa occidentale vedrà la crescita più elevata di IoT device, circa del 400% tra il 2015 ed il 2021, mentre il Nord America sarà il continente più connesso per traffico dati mensile (22 GB per data user), seguito dall’Europa (18 GB).

Alla fine del 2021, comunque, il 90% del traffico dati su rete mobile sarà generato da smartphone, con 6,3 miliardi di nuovi contratti e un tasso di crescita annuo di mobile data pari al 45%.

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