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Internet delle cose negli aeroporti di Roma per la mobilità intelligente dei taxi

La smart mobility è utile anche negli aeroporti: per non perdere tempo, per evitare di intasare gli imbarchi e gli arrivi e per regolarizzare il flusso continuo delle automobili in base al numero di persone che effettivamente ne hanno bisogno. È quanto accade agli Aeroporti di Roma, con il nuovo servizio Paybay applicato ai taxi.

La digital company del gruppo Qui! Group, attiva nel campo delle soluzioni di mobility 2.0, eTicketing, ePayment e smart city, ha ottenuto il brevetto per il sistema di controllo accessi realizzato per Aeroporti di Roma, basato sull’utilizzo di tecnologia Rfid (Radio Frequency Identification) per la gestione in tempo reale del flusso dei taxi nelle aree adibite alla salita dei passeggeri.

Una soluzione a questo punto tutta italiana, grazie all’ottenimento del brevetto, che consente agli aeroporti di Ciampino e Fiumicino di tenere sotto controllo il flusso delle automobili in servizio, per un traffico giornaliero che oscilla tra le 2000 e le 4000 vetture attraverso i due scali.

Il futuro – ha spiegato in una  nota Pier Luigi Simonetta, CTO di QUI! Group e CEO di Paybay – si gioca sull’interconnessione e la comunicazione tra i sistemi. La realizzazione degli impianti di Fiumicino e Ciampino – ha precistao Simonetta – è il primo esempio di soluzione smart city tutta italiana, dalla cui esperienza partiamo per sviluppare nuove soluzioni basate su trusted devices e smart objects, con lo scopo di affermarci definitivamente in ambito Internet of Things”.

La soluzione offerta da Paybay funziona in maniera piuttosto semplice, grazie al Tag RFID passivo posto sui parabrezza dei taxi che permette di regolare il flusso di autovetture disponibili ed instradarle verso i Clienti.

I microchip integrati garantisce il rispetto delle precedenze nelle code dei taxi agli Arrivi, eliminando completamente il problema dei tassisti abusivi e scongiurando il rischio di litigi tra i conducenti. Raggiunto il parcheggio, infatti, i taxi vengono riconosciuti da un’antenna attiva che “comunica” con il tag Rfid installato sulla vettura e gli assegna in automatico un numero progressivo, che, al momento della chiamata, abilita il conducente a dirigersi agli accosti per prelevare il Cliente in attesa.

L’installazione di colonnine informative, munite di monitor, consentono infine al tassista di ritirare il proprio numero progressivo e accedere al saldo corse (con la possibilità di stampare un promemoria). I tag Rfid “agiscono”, infatti, come dispositivi d’identificazione del conducente, secondo la pianificazione dei turni per le varie licenze stabilite dal Comune di Roma.

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