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Internet Day, scontri a Pisa davanti al Cnr

Momenti di tensione tra manifestanti e polizia oggi davanti alla sede del Cnr a Pisa, dove si celebrava l’Italian Internet Day in occasione dei trent’anni di Internet in Italia organizzato dal Digital Champion Riccardo Luna.

Quando il corteo promosso da centri sociali, sindacati di base, collettivi universitari e un gruppo di risparmiatori di Banca Etruria provenienti dalla Toscana e altrove – partito da Logge dei Banchi e composto da circa 800 persone – ha raggiunto lo spazio antistante la sede del Cnr (sede delle celebrazioni alle quali il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha partecipato solo in videocollegamento), una parte degli antagonisti ha cercato di forzare il cordone di agenti di polizia posto a protezione del palazzo, lanciando uova e ortaggi.

Sono volate anche delle pietre.

I poliziotti hanno risposto con una prima carica di alleggerimento, ripetuta poco dopo quando i manifestanti sono tornati alla carica.

Almeno due persone sarebbero state accompagnate in questura per le procedure di identificazione mentre un poliziotto sarebbe rimasto contuso come alcuni manifestanti. Al corteo, che nel suo percorso aveva ripetutamente scandito slogan contro il governo, avevano aderito anche le ‘vittime del salva-banche’.

Matteo Renzi: ‘Oggi in Cdm il bando per la banda ultralarga’

Da parte sua Matteo Renzi in video-collegamento da Roma ha sottolineato: “Mi scuso per non essere a Pisa, tra qualche minuto arriverà qui il vicepresidente degli Stati Uniti ed è giusto che lo accogliessi qui nella sede del governo. Mi spiace anche per gli scontri, sono abbastanza incomprensibili. E ha aggiunto: “Non ha proprio senso litigare” su queste cose, “anzi c’è bisogno di coinvolgere tutti”.

Il presidente del Consiglio ha inoltre annunciato che il bando sulla banda ultra larga “sarà oggi al Cdm, anche se non c’è bisogno di questo passaggio formale. Partiremo dalla banda larga: lo Stato mette i soldi, miliardi di euro. Dopo tante chiacchiere si parte”.

“Ci sono le zone A, B, C e D. Nelle zone A e B non c’è bisogno dei soldi pubblici e gli operatori privati possono portare la banda larga in competizione tra di loro. Le zone C e D sono quelle, utilizzo un gergo giuridico, un pochino più sfigate”, ha aggiunto il presidente Renzi, ricordando che l’obiettivo è arrivare “a 30 megabyte” di banda larga per dare a tutti i comuni un “livello minimo di banda larga ma portare molte realtà a banda ultra larga con 100 mega byte: ‘andare a cento all’ora’, si potrebbe dire. Questo consente di stare in un altro mondo, andare in un’altra direzione”.

Non è chiaro se il bando presentato oggi in Cdm abbia ricevuto il disco verde della Commissione Europea, atteso da tempo e annunciato per questi giorni ma non ancora ufficializzato. Parere obbligatorio per valutare che il modello di intervento diretto scelto dal governo non sia incompatibile con le norme Ue sugli aiuti di Stato. Parere propedeutico al lancio delle gare nelle aree bianche (Cluster a fallimento di mercato C e D), in cui ci sono stati stanziamenti del Cipe per 1,6 miliardi e sono previsti ulteriori 2 miliardi di fondi regionali.

Intanto, fonti dell’Antitrust (Agcm) fanno sapere che ieri Palazzo Chigi ha inviato una richiesta di parere sul bando (non obbligatorio) che l’Autorità presieduta da Giovanni Pitruzzella prevede di fornire alla Presidenza del Consiglio per la metà di maggio. Oltre all’Agcm (Antitrust), una richiesta di parere è stata o verrà inviata all’Agcom (Comunicazioni), all’Anac (Anti-corruzione) e all’AEEGSI (ex AEEG), l’Autorità per l’Energia (c’è di mezzo anche l’Enel).

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