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Interferenze, alle tv locali le frequenze non assegnate col beauty contest

Frequenze

Il Governo si impegna ulteriormente con le tv locali che entro il 31 dicembre dovranno liberare le frequenze che creano interferenze agli Stati confinanti.

Dopo aver promesso un immediato intervento normativo per aumentare gli indennizzi, al momento pari a 20 milioni di euro, per risarcire le tv ‘sfrattate’, adesso va oltre e si impegna a concedere alle emittenti coinvolte la concessione delle frequenze non assegnate nell’ambito della procedura di beauty contest e la liberazione di quelle bloccate con la procedura d’infrazione Ue, aperta nei confronti dell’Italia col passaggio al digitale terrestre.

A ribadirlo è stato il Sottosegretario alle Comunicazioni, Antonello Giacomelli, nell’incontro avuto ieri con una delegazione di parlamentari pugliesi che hanno rappresentato le preoccupazioni delle tv locali della regione.

L’impegno del Governo, ha detto Giacomelli, è quello di “concedere alle tv locali le frequenze non assegnate nella procedura cosiddetta di beauty contest nonché di liberare quelle bloccate nella procedura d’infrazione“.

In tutto sono 76 le frequenze televisive, già individuate dalla delibera Agcom del settembre scorso, che provocano interferenze e che saranno disattivate entro la data del 31 dicembre secondo quanto previsto dalla legge 9 del 2014.

Le misure colpiranno pesantemente tutta le tv locali delle fascia adriatica. La Puglia è una delle regioni più colpite dalla procedura di ‘sfratto’: secondo le previsioni dovrà disattivare 2/3 delle frequenze.

La situazione è difficile, perché se da un lato c’è in gioco il futuro di molte emittenti che sono già in stato di agitazione, dall’altro c’è da rispettare gli impegni che l’Italia ha preso con l’ITU (International Telecommunication Union) per risolvere i problemi interferenziali, in primis con Slovenia e Croazia, ma anche con Francia, Malta, Svizzera e San Marino.

“Il nostro intento – ha detto Giacomelli – è consolidare la realtà dell’emittenza locale. Il danno è stato compiuto nel momento in cui si è stato utilizzato in maniera indiscriminata parte dello spettro frequenziale che non poteva essere utilizzato in questo modo“.

Sui tempi il Sottosegretario ha spiegato che l’impegno con l’ITU circa la liberazione delle frequenze “è per la fine del 2014: per noi è importante che questo percorso inizi, il problema non sono due settimane in più”.

Per trovare una soluzione condivisa, il 6 novembre sul sito del MiSE è stato pubblicato il provvedimento sulla dismissione delle frequenze televisive che creano interferenze e avviata la consultazione pubblica fino al 10 dicembre per dar modo alle emittenti locali di formulare le loro osservazioni.

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