Il Report

Intelligenza artificiale, l’Ue spenderà 21 miliardi entro il 2023. L’Italia al lavoro sulla Strategia nazionale

di |

L’Europa è il secondo mercato globale, con investimenti stimati in 21 miliardi di euro entro il 2023, oltre 7 miliardi per il 2019. Il 50% della spesa sarà sostenuta da Regno Unito, Germania e Francia, irrisorio il peso dell’Italia che ha lanciato consultazione pubblica sulla Strategia nazionale per l’IA fino al 13 settembre.

Tutto il mondo sta investendo in soluzioni per l’intelligenza artificiale (IA). Secondo dati aggiornati IDC, la spesa globale in sistemi per l’artificial intelligence potrebbe raggiungere i 98 miliardi di dollari entro il 2023, con un tasso di crescita annuo (Carg 2018-2023) del 28%, soprattutto per applicazioni nei settori banking, retail, manifatturiero, media e amministrazione pubblica.

Già per la fine di quest’anno, gli investimenti stimati in soluzioni IA dovrebbero superare i 37 miliardi di euro, con gli Stati Uniti mercato guida, che da soli rappresenterebbero, sempre secondo la ricerca IDC, almeno il 50% dell’intera spesa planetaria. Giappone e Cina sono invece i mercati che dovrebbero registrare la crescita più consistente in termini di spesa, per il periodo considerato (2018-2023), rispettivamente il 45,3% ed il 44,9%.

L’Europa è il secondo mercato per l’IA, con investimenti calcolati attorno ai 21 miliardi di euro entro il 2023 (7 miliardi di euro per il 2019) e un tasso di crescita annuo del 32% (Carg 2018-2023).

Il 40% delle risorse finanziarie si prevede finiranno nei settori banking, retail (tra cui customer service avanzato, shopping advisors, sistemi di product recommendation) e dell’industria manifatturiera.
Capitolo a parte quello sanitario, dove si valuta un aumento di spesa in soluzioni IA del 38% nei prossimi anni.

La metà della spesa europea, per la promozione e l’utilizzo dell’intelligenza artificiale nei settori sopra elencati, sarà sostenuta da tre Paesi: Regno Unito, Germania e Francia.
Londra, Berlino e Parigi saranno gli hub principali per le startup del settore.
Un altro terzo circa da diversi Paesi, tra cui Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Grecia, Irlanda, Paesi Bassi, Norvegia, Portogallo e Svezia.
Considerate quasi trascurabili le quote spesa di Italia e Spagna.

Nel nostro Paese, che probabilmente è già in forte ritardo rispetto ai suoi competitor diretti, come Germania e Francia, è stata avviata subito dopo Ferragosto la consultazione pubblica della Strategia nazionale per l’Intelligenza Artificiale, elaborata dal Ministero dello Sviluppo economico con il supporto del gruppo di esperti che erano stati incaricati di redigere il piano.

Partita il 19 agosto, la consultazione sarà chiusa il prossimo 13 settembre 2019.

La Strategia nazionale si svilupperà sempre all’interno del Piano europeo coordinato sull’IA e sarà fondamentale per favorire la transizione digitale della società italiana e del sistema produttivo nel suo insieme.

Nove i capitoli essenziali del documento nazionale, che corrispondono ad altrettanti obiettivi strategici, tra cui: incrementare gli investimenti pubblici e privati; potenziare l’ecosistema della ricerca e dell’innovazione; sostenere l’adozione delle tecnologie digitali; porre l’Intelligenza Artificiale al servizio della forza lavoro; sfruttare il potenziale dell’economia dei dati; consolidare il quadro normativo etico; promuovere la consapevolezza e la fiducia nell’intelligenza artificiale tra i cittadini; rilanciare la pubblica amministrazione e rendere più efficienti le politiche pubbliche; favorire la cooperazione europea ed internazionale per un’intelligenza artificiale responsabile e inclusiva.