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Intelligenza artificiale, l’Europa vuole 20 miliardi di investimenti entro il 2020

Nell’ambito dello sviluppo delle tecnologie emergenti, la Commissione europea ha annunciato oggi un piano di sviluppo ed utilizzo dell’intelligenza artificiale (IA) per i prossimi dieci anni. Un’azione “congiunta e coordinata” tra tutti gli Stati membri dell’Unione europea (Ue), più Norvegia e Svizzera, su quattro punti chiave: “aumento degli investimenti, accessibilità a un maggior numero di dati, promozione del talento e salvaguardia della fiducia”.

Per superare l’attuale fase di incertezza in termini di risorse disponibili per questo tipo di ricerca, rispetto a Cina e Stati Uniti, considerate “modesti e frammentati”, in linea con la strategia per l’IA adottata ad aprile di quest’anno, la Commissione ha chiesto “almeno 20 miliardi di euro di investimenti pubblici e privati nella ricerca e nell’innovazione nel campo dell’IA da oggi alla fine del 2020 e oltre 20 miliardi di euro l’anno da investimenti pubblici e privati nel decennio successivo.

Bruxelles ha stabilito, in una nota ufficiale, che investirà 1,5 miliardi di euro entro il 2020, “il 70 % in più rispetto al periodo 2014-2017”, mentre per il prossimo bilancio a lungo termine (2021-2027) “l’UE ha proposto di investire almeno 7 miliardi di euro nell’ambito di Orizzonte Europa e del programma Europa digitale”.

Abbiamo deciso di collaborare per mettere in comune i dati – la materia prima per l’IA – in settori come l’assistenza sanitaria per migliorare la diagnosi e la cura del cancro”, ha commentato Andrus Ansip, Vicepresidente responsabile per il Mercato unico digitale.

Insieme agli Stati membri aumenteremo gli investimenti per diffondere le soluzioni di IA in tutti i comparti economici, promuovere le competenze avanzate e massimizzare la disponibilità dei dati”, ha invece dichiarato Mariya Gabriel, Commissaria responsabile per l’Economia e la società digitali.

Il Gruppo a sostegno del piano per l’IA ha individuato settori prioritari di interesse pubblico, quali l’assistenza sanitaria, i trasporti e la mobilità, la sicurezza e l’energia, concordando diverse azioni, tra cui: massimizzare gli investimenti attraverso i partenariati; creare spazi europei di dati; promuovere il talento, le competenze e l’apprendimento permanente; sviluppo di soluzioni di IA etiche e affidabili.

Il piano coordinato presentato oggi per un’IA “made in Europe” elenca azioni da avviare nel 2019 o nel 2020 e prepara il terreno per le attività degli anni successivi. Per il successo del piano, con tutti i vantaggi legati all’IA, tra cui la possibilità di competere a livello mondiale, salvaguardando nel contempo la fiducia e il rispetto dei valori etici, è necessario completare il mercato unico digitale e il relativo quadro normativo.

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