Il Gruppo di lavoro

Intelligenza artificiale, la strategia nazionale parte dal CNR. Spesa globale a +44% nel 2019

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Il Ministro dell’Istruzione Marco Bussetti incarica il Consiglio nazionale delle ricerche di metter su un Gruppo di ricerca per una strategia nazionale sull’IA. Crescono gli investimenti mondiali, fondamentale la nascita di soluzioni “made in Italy”.

Partiranno dal Consiglio nazionale per le ricerche (Cnr) i lavori del gruppo di lavoro sull’intelligenza artificiale (IA) voluto dal Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Marco Bussetti. L’incarico prevede la raccolta delle componenti più attive e rilevanti nel modo della ricerca scientifica italiana per dar vita ad una strategia nazionale per lo sviluppo dell’artificial intelligence made in Italy.

L’obiettivo, come spiegato sul sito del Cnr, è elaborare un programma d’azione di lungo periodo, con valenza nazionale, che sappia mettere a sistema tutte le eccellenze scientifiche presenti nel nostro Paese e strutturare un piano di dottorati di ricerca su questo tema.

Per il momento, cinque le aree tematiche individuate per il programma nazionale di dottorati: IA e data science, IA e cyber security, IA per salute e scienze della vita, IA e industria 4.0, IA per ambiente e agricoltura.

Oltre al gruppo di lavoro, al quale hanno partecipato circa 30 tra atenei, enti di ricerca e altre realtà del settore, infine, sarà presto creato anche un Comitato direttivo che avrà il compito di ampliare i lavori e la strategia stessa.

Diventa allora fondamentale la ricerca e lo sviluppo di soluzioni di IA made in Italy, perché nel mondo crescono gli investimenti e cresce la competizione.

Nel periodo 2018-2022, stando alle proiezioni IDC dell’anno passato, i Paesi che spenderanno di più in tecnologia “Cognitive and Artificial Intelligence Systems” saranno gli Stati Uniti (il 60% del totale), l’Europa e la Cina.

Il Giappone sarà il Paese che vedrà aumentare maggiormente gli investimenti nel settore (+64%), mentre in molti scommettono che dopo il 2022 sarà la Cina la superpotenza dell’intelligenza artificiale.

A livello globale, la corsa all’utilizzo dell’intelligenza artificiale e all’innovazione non conosce freni o impedimenti e nel 2019 IDC ha stimato un aumento della spesa complessiva del 44% a 35,8 miliardi di dollari, che nel 2022 potrebbero superare i 79 miliardi di dollari, con un tasso di crescita composto annuo (Carg) pari al 38% nel periodo 2019-2022.

Lo studio IDC pubblicato in questi giorni valuta che il settore retail potrebbe ricevere gli investimenti maggiori, circa 6 miliardi di dollari, in soluzioni per l’automazione della customer care ad esempio o per la consulenza per l’expert shopping.

Elevata anche la spesa nel settore bancario, con 5,6 miliardi di dollari, soprattutto per la cybersecurity e la protezione dei conti correnti e delle transazioni da attacchi informatici di varia natura.

Altri settori che vedranno una crescita di investimenti in tecnologie IA sono il manifatturiero e la sanità pubblica e privata.

A veder aumentare più rapidamente l’adozione di soluzioni IA sarà comunque la Pubblica Amministrazione centrale e locale di tutto il mondo, con un tasso del 44,3%, seguita dal mercato dei servizi (43,3%) e dal settore educazione/istruzione/formazione (42,9%).

Alcune di queste soluzioni sono l’automated customer service, su cui arriveranno investimenti per 4,5 miliardi, la sales process recommendation & automation, con una spesa stimata in 2,7 miliardi di dollari, i sistemi automatizzati di prevenzione delle minacce informatiche, su cui saranno investiti circa altri 2,7 miliardi, a cui seguiranno i sistemi per la manutenzione preventiva automatizzata, i sistemi automatici di diagnosi e trattamento, i sistemi di analisi e investigazione di frodi e quelli per l’intelligent process automation (questi ultimi quattro, complessivamente, dovrebbero raggiungere investimenti pari a 2 miliardi di dollari nel periodo considerato).