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Intelligenza artificiale: gli USA guidano lo sviluppo, la Cina segue, l’Europa non ingrana

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Nuovo studio appena pubblicato sulla corsa globale alla leadership nel settore strategico dell’Intelligenza artificiale. Stati Uniti al top, ma Pechino ha fatto un grande balzo in avanti negli ultimi anni. L’Unione europea invece deve aumentare i propri investimenti nei settori chiave per rimanere competitiva.

Siamo passati in breve tempo dal raccontare la nascita del mercato mondiale dell’intelligenza artificiale (IA) alla constatazione che è in corso ormai una competizione crescente tra grandi potenze economiche per la leadership nel settore.

Oggi l’IA è considerata una tecnologia abilitante per implementare la comunicazione tra macchine e tra queste e gli esseri umani.

Tutto il mondo della robotica e dell’automazione, che riguardano, nelle loro applicazioni, diverse economie ed industrie strategiche, dai trasporti alla sanità, passando per il manifatturiero 4.0 e i servizi, guarda all’intelligenza artificiale come leva tecnologica per un vero salto in avanti.

Studio sull’Intelligenza artificiale, chi guida la corsa?

Uno studio pubblicato oggi, condotto dalla Information Technology and Innovation Foundation, ha incoronato gli Stati Uniti Paese leader a livello mondale nel settore dell’IA.

Tramite un sistema di punteggio basato su 30 indicatori, gli Stati Uniti hanno ottenuto 44.6 punti, posizionandosi sul podio più alto, la Cina 32 punti, al secondo posto, l’Unione europea a seguire con 23,3 punti.

Per il calcolo del punteggio sono stati presi in considerazione diversi indicatori, come detto, tra cui gli investimenti in ricerca, in hardware e software, lo sviluppo commerciale delle soluzioni IA, competenze e talenti umani, sicurezza e politiche tese a promuovere una responsabilità etica.

Gli USA hanno dimostrato di essere leader in aree come gli investimenti nelle startup e in ricerca e sviluppo. Ma la Cina sta crescendo molto rapidamente, un po’ in tutte le aree di ricerca e innovazione legate all’IA.

Pechino vede l’IA come una vera priorità nazionale e i risultati stanno iniziando ad arrivare. Ad esempio, la Cina ha pubblicato quasi 25 mila studi sull’IA nel 2018, contro i 20.418 dell’Europa e gli appena 16.233 degli USA.

In gioco c’è la competitività nelle industrie chiave

Gli Stati Uniti e l’Unione europea devono prestare attenzione a ciò che la Cina sta facendo – ha spiegato sul sito della Fondazione Daniel Castro, dierettore del think tank Center for Data Innovation – perché le nazioni che guidano nello sviluppo e nell’uso dell’IA daranno forma al suo futuro e miglioreranno significativamente la loro competitività economica. Chi rimarrà indietro perderà proprio in competitività nelle industrie chiave del presente e del futuro”.

L’Europa, secondo il Report, ha cumulato un notevole ritardo nel finanziamento del capitale di rischio e del private equity, mentre se l’è cavata meglio in termini di documenti di ricerca pubblicati.

In termini di pubblicazioni non hanno ottenuto un buon punteggio, ma stando allo studio: “la qualità media della ricerca statunitense è ancora superiore a quella della Cina e dell’Unione europea”.

Gli USA sono inoltre ancora il Paese leader nella progettazione di chip per sistemi di intelligenza artificiale.

Spesa globale in intelligenza artificiale

Gli investimenti in intelligenza artificiale, in termini assoluti, dovrebbero aver raggiunto i 50 miliardi di dollari a livello mondiale durante il 2020, secondo stime IDC.

Entro il 2024 tale spesa dovrebbe invece crescere e raggiungere i 110 miliardi di dollari.

Un vero e proprio raddoppio che in soli quattro anni potrebbe portare le imprese e le industrie di diversi mercati ad aumentare sensibilmente gli investimenti destinati all’IA.

I settori che riceveranno più risorse finanziarie dovrebbero essere quello bancario/finanziario, del commercio, del manifatturiero, sanitario /salute e dei trasporti.