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Inps non digitale. La mano sinistra della Pa non sa cosa fa la mano destra

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Questa è la storia di una madre, e chissà quanti genitori vivono la stessa situazione, che da luglio scorso non riceve gli assegni familiari, perché il funzionario dell’INPS, responsabile della domanda, non è stato in grado di accedere al database dell’Istituto nazionale di pevidenza sociale e consultare l’autorizzazione che l’Inps stessa ha rilasciato nel 2017 per autorizzare l’erogazione del sussidio a favore della donna fino a marzo 2022.

La cittadina costretta ad inviare all’INPS il documento prodotto dallo stesso Istituto: la mano sinistra della Pa non sa cosa fa la mano destra

A tre mesi dall’invio, nel consultare la domanda online sul sito dell’INPS la donna ha trovato due parole nuove: “autorizzazione richiesta”.

Così ha scritto all’Istituto ed ha allegato l’autorizzazione che l’INPS stessa le aveva già concessa. Nel giro di pochi giorni, ora la domanda per ricevere gli assegni familiari è stata accolta. Anche se il funzionario dell’Inps che ha risposto online alla madre ha utilizzato altre parole per comunicare l’esito positivo: “la pratica è stata evasa”.

Questa che abbiamo raccontato è anche la storia della mano sinistra dell’amministrazione pubblica che non sa cosa fa, o che cosa sa, la mano destra. 

Procedure obsolete, configurazioni a compartimenti stagni delle banche dati rendono faticoso e lento lo scambio di conoscenze che invece, a norma di legge, sarebbero legittime e possibili. Con gravi disagi per i cittadini.

Un ramo dell’amministrazione pubblica chiede ai cittadini la documentazione che già presentata a un’altra. 

Con la Piattaforma digitale nazionale dati mai più questi problemi?

Oggi il decreto Semplificazioni, diventato legge, introduce misure che semplificano proprio la gestione e il funzionamento della Piattaforma digitale nazionale dati.

Attraverso la piattaforma, questa è la promessa del Governo, vengono resi immediatamente interrogabili, disponibili e fruibili i dati dei vari rami della Pubblica amministrazione.

Le norme rendono più facile la modalità di condivisione dei dati tra i diversi uffici. 

I vantaggi

Ai cittadini e alle imprese non dovrà più essere richiesto da un ufficio di fornire dati già in possesso di altri uffici pubblici.

Lo speriamo e staremo a vedere.

Quando una “riforma” sul modo di comunicare dei dipendenti della Pubblica amministrazione?

E quando anche una “riforma” sul modo di comunicare dei dipendenti della Pubblica amministrazione per eliminare il burocratese e favorire un linguaggio, scritto e orale, semplice, naturale e comprensibile a tutti?

Sono pagati anche per non farsi comprendere dai cittadini. 

Chi scrive “la pratica è stata evasa”, si rende conto che il messaggio non è immediatamente chiaro per tutti i cittadini? Infatti la protagonista principale della storia, la madre, ha detto: “la domanda è stata accolta oppure no? Cosa significa evasa?”

Perché la scelta del dipendente dell’Inps di non scrivere “Gentile cittadina, abbiamo risposto al suo quesito. Può leggere la risposta nella domanda online dell’assegno per il nucleo familiare”?

Sulla necessità di migliorare la comunicazione della pubblica amministrazione verso i cittadini abbiamo chiesto un commento a Luisa Carrada, editor, copywriter e docente di scrittura professionale:

“Il burocratese è ancora considerato alto e autorevole, il tono più semplice e naturale invece di serie B. Non è così. L’amministrazione che risponde in modo preciso, ma naturale, usando parole di tutti i giorni, non banalizza il contenuto, né svilisce il suo ruolo, ma prende l’iniziativa di cambiare le regole del gioco. Questa, insieme alla precisione, è vera autorevolezza”, ci dice Carrada, secondo la quale “chi scrive nella PA, scrive la vita”.

Ed una vita senza “la pratica è stata evasa” è sicuramente una vita più bella e più facile da raccontare.

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