La lettera

Infrastrutture e innovazione urbana, 150 milioni da liberare per i piccoli Comuni

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Lettera di Regioni e Anci a Renzi per liberare nuove risorse da destinarsi ai Comuni più piccoli per rilanciare gli investimenti

C’è la possibilità di liberare 150 milioni di euro da assegnare ai piccoli Comuni, anche con popolazione fino a 1000 abitanti. Una boccata d’ossigeno per i territori in sofferenza, risorse fresche per sostenere la ripresa degli investimenti per realtà urbane di dimensioni contenute.

Soldi già disponibili, hanno spiegato i presidenti dell’Anci e della Conferenza delle Regioni, Piero Fassino e Stefano Bonaccini, “ma bloccate dai nuovi vincoli di finanza pubblica”.

I due presidenti hanno scritto una lettera al Presidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Renzi, per suggerire alcuni emendamenti al decreto legge 66/2014 (recante “Misure urgenti per la competitività e la giustizia sociale. Deleghe al Governo per il completamento della revisione della struttura del bilancio dello Stato, per il riordino della disciplina per la gestione del bilancio e il potenziamento della funzione del bilancio di cassa, nonché per l’adozione di un testo unico in materia di contabilità di Stato e di tesoreria”).

I piccoli Comuni con meno di 5000 abitanti sono più di 5.580 nel nostro Paese (il 70% sul totale dei Comuni), per una popolazione complessiva di oltre 10 milioni di abitanti (Ancitel su dati Istat).

L’obiettivo – scrivono Fassino e Bonaccini – agendo innanzitutto sulla redistribuzione e sull’incentivazione del cosiddetto Patto verticale attivabile dalle Regioni, è quello di “redistribuire gli spazi finanziari 2016 favorendo una più efficace azione della spesa di investimento a fronte di una modesta incentivazione, pari a 150 milioni (in termini di saldo netto da finanziare)”, iniziativa che non avrebbe alcun effetto sul disavanzo pubblico.

Secondo Regioni e Comuni, infine, la sinergia istituzionale applicata anche a livello regionale garantirebbe nuova linfa agli investimenti locali. Si potrebbero così neutralizzare gli effetti negativi sui bilanci dei piccoli Comuni, che fino all’anno scorso erano esclusi dai vincoli del Patto di stabilità, ma da quest’anno dovranno invece rispettare i nuovi saldi di bilancio.