L'evento

Industry Tlc, i 6 temi predominanti al Mobile World Congress di Barcellona

di |

Cloud, vero 5G e 6G fra i temi caldi del Mobile World Congress di Barcellona, la kermesse globale delle Tlc che si apre oggi di nuovo in parziale presenza. Quale futuro per le telecomunicazioni?

Il mondo delle telecomunicazioni si ritrova oggi per la prima volta dopo la pandemia in presenza al Mobile World Congress di Barcellona, la principale kermesse globale del settore. Ma quali saranno i temi dominanti di questa edizione del MWC, all’insegna della ripartenza? Secondo un’interessante analisi di Les Echos, i temi principali saranno il Cloud, il “vero” 5G, il futuro delle reti e ancora molto altro.

La formula ibrida della kermesse porterà a Barcellona 50mila persone in presenza per la quattro giorni di rito del mondo delle Tlc, circa la metà in meno del normale. Fra i grandi che hanno risposto presente ci sono Elon Musk, patron di Tesla, e i numeri uno di Qualcomm, Accenture, Amazon Web Services, IBM, Accenture e gli ad delle grandi telco europee fra cui Orange, Deutsche Telekom e Telefonica.

Il ruolo delle telco nell’era post Covid

La pandemia ha messo in luce il ruolo strategico delle reti di telecomunicazioni. Da un anno e mezzo i viaggi d’affari all’estero hanno lasciato posto alle video conferenze, le aule scolastiche sono diventate sempre più virtuali, il commercio ha migrato in massa online. Il Covid 19 ha messo le telecom sotto pressione ma l’industria può in generale dirsi soddisfatta del livello di resilienza dimostrato.

E certamente la industry delle Tlc conta di sfruttare questi nuovi utilizzi della rete nati in pandemia per guidare la ripresa globale e il ritorno ad un new normale che sarà per forza diverso da prima. Per i grandi operatori si tratta di convincere le aziende a proseguire il percorso di virtualizzazione e digitalizzazione del business, approfittando dell’arrivo della fibra e del 5G, due tecnologie particolarmente adatte ad utilizzi professionali.

L’avvento del “vero” 5G

Il 5G avanza ad ampie falcate e la sua diffusione sta aumentando a livello globale, tanto che secondo stime il 20% delle connessioni sarà 5G nel 2025. La industry guarda con attenzione all’avvento degli standard globali, a partire dalla diffusione del 5G SA (Stand alone, vale a dire autonomo). A partire dal 2023, le componenti core delle reti cambieranno. Il 5G, oltre ad essere ultraveloce, sarà anche ultra reattivo, un aspetto fondamentale per una miriade di utenti fra cui fabbriche, porti, autostrade, ospedali.

L’emergere di nuovi fornitori di rete

Uno dei temi più dibattuti al MWC sarà inevitabilmente il grande rimescolamento nel mercato dei fornitori di apparecchiature di rete. Il predominio dei tre principali fornitori – Huawei, Ericsson e Nokia – è rimessa in discussone dalle sanzioni americane contro le tecnologie cinesi da un lato e dall’emergere di nuovi attori grazie alla crescente diffusione dello standard Open RAN, a favore di reti d’accesso radio aperte.

L’idea è di sostituire i fornitori storici con delle attrezzature più generiche e con dei software in Cloud. Ai blocchi di partenza ci sono giovani aziende come Mavenir, Pallel Wireless, Airspan ma anche attori già affermati in cerca di diversificazione come Samsung, NEC, Fujitsu, Dell, Amazon. Il MWC sarà quindi l’occasione per promuovere queste nuove soluzioni Open RAN.

Il 6G nuovo nodo geopolitico

Il logo del 6G non sarà certamente visibile come quello del 5G fra gli stand del MWC di Barcellona, anche perché non è previsto prima del 2030. Ma secondo alcuni big come Samsung il 6G potrà offrire velocità fino a 50 volte superiori al 5G e una latenza dici volte più bassa. Tutto questo grazie alle bande téraherts (THz), le più alte e più ampie mai utilizzate prima dalle telecomunicazioni. Il tema è anche di carattere geopolitico perché tutti i continenti e tutti i paesi vogliono avere un peso importante in fase di standardizzazione.

Dopo aver inventato il 2G, perso la battaglia del 4G e aver vissuto uno sviluppo un po’ a rilento del 5G, l’Unione Europea vorrebbe dire la sua e trovare la rivincita con il 6G. Bruxelles ha lanciato un progetto di ricerca all’inizio del 2021, ma Usa e Cina sono già più avanti allo stadio sperimentale.

Hardware: i piccoli player ne approfittano

I fan degli smartphone rischiano di restare delusi. Huawei, che di solito presentava un nuovo modello a Barcellona, quest’anno non lo farà. Anche Samsung è presente però in misura minore rispetto al passato e si limiterà ad una conferenza virtuale per presentare la sua visione futura degli smart watch. Per questa presenza un po’ dimessa dei big, i piccoli sperano di finire sotto i riflettori. Ad esempio, il marchio Honor, che Huawei è stata costretta a cedere alla fine del 2020 a causa delle sanzioni americane, presenterà il suo nuovo smartphone di fascia alta. TCL dal canto suo presenterà degli occhiali connessi, in grado di collegarsi con 100 diversi modelli di smartphone.

Il Cloud sbarca in forze

I giganti del cloud, che sono poi i grandi vincitori della pandemia, approfittano della mancata presenza dei big delle reti Huawei, Nokia ed Ericsson per andare in forze a Barcellona. Amazon Web Services e Google Cloud non hanno perso l’occasione di prendersi la scena. Il che rientra anche nell’evoluzione delle reti. Con il 5G gli operatori dovranno per forza installare del cloud ai piedi delle loro antenne (edge computing). Gli usi critici del 5G hanno bisogno che i dati siano conservati il più vicino possibile alla rete. Non più quindi nei mega data center tradizionali a centinaia di chilometri di distanza.