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Industria 4.0, allarme ransomware per sistemi di controllo industriali (ICS). Il report

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La ricerca svela che i ransomware più pericolosi per le industrie, e che insieme hanno raggiunto più della metà delle infezioni nel 2020, sono Ryuk (20% di attacchi), Nefilim (14,6%), Sodinokibi (13,5%) e LockBit (10,4%).

In tutto il mondo, Italia compresa, le industrie sono a rischio di subire blocchi della produzione e furti di dati sensibili a causa di attacchi ransomware. Il dato emerge da “2020 Report on Threats Affecting ICS”, l’ultima ricerca Trend Micro.

I sistemi di controllo industriali (ICS) sono elementi cruciali all’interno di industrie, fabbriche e impianti e sono utilizzati per il monitoraggio dei processi industriali nelle reti IT-OT. Un ransomware che riesce a penetrare questi sistemi è in grado di bloccare le operazioni per giorni e di entrare in possesso di dati critici, come progetti, programmi, invenzioni e brevetti.

La ricerca svela che i ransomware più pericolosi per le industrie, e che insieme hanno raggiunto più della metà delle infezioni nel 2020, sono Ryuk (20% di attacchi), Nefilim (14,6%), Sodinokibi (13,5%) e LockBit (10,4%).

Il report inoltre rivela:

  • I cybercriminali utilizzano gli endpoint ICS per il mining di criptovalute, sfruttando sistemi operativi senza patch che sono ancora vulnerabili a EternalBlue
  • Alcune varianti di Conficker si stanno diffondendo all’interno di endpoint ICS che utilizzano nuovi sistemi operativi, attraverso attacchi di “forza bruta”  ai privilegi degli amministratori
  • Alcuni vecchi malware come Autorun, Gamarue e Palevo, sono ancora presenti nelle reti IT-OT e si diffondono attraverso i dispositivi rimovibili

Lo studio pone l’accento sull’urgenza di una cooperazione più stretta tra i team IT e OT, per identificare i sistemi chiave e le dipendenze, come ad esempio la compatibilità con i sistemi operativi e i requisiti di up-time, con l’obiettivo di sviluppare strategie di security più efficaci.

Come difendere i sistemi dai ransomware

  • Implementare un patching veloce è vitale. Nel caso non sia possibile, si può considerare la segmentazione della rete o il virtual patching
  • Affrontare i ransomware in seguito a un’intrusione mitigando le cause dell’infezione alla radice, attraverso software di application control e strumenti di rilevamento e risposta, per pulire le reti in base agli indicatori di compromissione
  • Limitare le condivisioni di rete e rinforzare l’utilizzo di combinazioni username/password forti, per prevenire gli accessi non autorizzati attraverso la forzatura di credenziali
  • Utilizzare un IDS o un IPS per sondare i comportamenti normali di rete e identificare attività sospette
  • Scansionare gli endpoint ICS in ambienti air gap, utilizzando strumenti indipendenti
  • Stabilire punti di scansione malware all’interno dei dispositivi USB, e verificare gli strumenti utilizzati per trasferire dati tra endpoint in ambienti air gap
  • Applicare il principio del privilegio minimo agli amministratori e agli operatori delle reti OT