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India, gli altoforni a carbone che minacciano l’accordo di Parigi. I dati di Global Energy Monitor

L’industria siderurgica è uno dei giganti silenziosi del cambiamento climatico. Da sola, è responsabile di oltre il 10% delle emissioni globali di CO₂, una quota che supera quella di molti interi settori economici. Il problema? La dipendenza dagli altoforni alimentati a carbone, un’eredità industriale pesante che il mondo fatica ad abbandonare. Ma ora, tutti gli occhi sono puntati su un attore chiave, l’India.

Secondo il nuovo report della Global Energy Monitor (GEM), il secondo produttore mondiale di acciaio, dopo la Cina, potrebbe da solo decidere le sorti della decarbonizzazione globale del settore metallurgico. Con oltre 350 milioni di tonnellate annue di nuova capacità produttiva in fase di sviluppo, l’India si prepara a un’espansione colossale. Peccato che questa crescita poggi ancora, in larga parte, sul carbone.

Il paradosso dell’acciaio indiano

Mentre molti Paesi si muovono verso soluzioni più pulite, come i forni elettrici ad arco o la riduzione diretta del ferro (DRI) alimentata da idrogeno, l’India resta ancorata a una strategia fossile. Il motivo? La scarsità di rottami metallici, materia prima essenziale per una produzione green, e la necessità di sostenere una domanda interna in continua crescita. Il risultato è un sistema produttivo altamente emissivo, che rischia di compromettere l’intero percorso verso l’acciaio a zero emissioni.

L’India è oggi il barometro della decarbonizzazione globale dell’acciaio», spiega Astrid Grigsby-Schulte, project manager di GEM. “Se non aumenterà in modo significativo la propria produzione di acciaio verde, tutto il settore rischia di mancare un traguardo cruciale“.

Un obiettivo a rischio

L’obiettivo è chiaro: secondo l’Agenzia Internazionale dell’Energia, entro il 2030 almeno il 37% della produzione siderurgica mondiale dovrebbe avvenire senza l’uso di carbone. I dati aggiornati di GEM indicano che potremmo arrivare al 36%, ma solo se le grandi economie, India in testa, accelerano la transizione.

Il tempo, però, stringe. La finestra per contenere le emissioni e rispettare l’accordo di Parigi si sta chiudendo. E mentre i Paesi più avanzati puntano sull’economia circolare e su tecnologie low-carbon, la corsa indiana al carbone potrebbe far deragliare l’intero percorso verso il Net Zero.

Una scelta che vale per tutti

La decarbonizzazione dell’acciaio non è un problema locale. È una questione globale, che riguarda settori chiave come le infrastrutture, l’automotive e le energie rinnovabili, tutti fortemente dipendenti da questo metallo.

L’India, oggi, ha l’opportunità , e la responsabilità, di guidare un cambiamento storico. Ma se non imboccherà la via dell’acciaio verde, rischia di diventare l’anello debole di una catena che il pianeta non può più permettersi di spezzare.

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