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Inail e nuove tariffe, come l’innovazione tecnologica cambia il mondo del lavoro

Dopo vent’anni l’Istituto Nazionale Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro (o Inail) ha aggiornato le tariffe dei premi per l’assicurazione contro gli infortuni e le malattie professionali. Una mossa attesa, soprattutto in tempi di innovazione tecnologica, che tanto sta impattando sul nostro modo di lavorare.

Il nuovo impianto proposto dall’Inail, in vigore dal 1° gennaio 2019, è stato infatti approvato Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze, e la revisione delle tariffe dei premi, in vigore dallo scorso primo gennaio come stabilito dalla legge di bilancio 2019, ha riguardato in particolare l’aggiornamento del nomenclatore, il ricalcolo dei tassi medi e il meccanismo di oscillazione del tasso per andamento infortunistico.

Prima di tutto c’è stata una corposa riduzione delle voci, che sono passate da 739 a 595. Ci sono nuove classi di tariffazione in base alle novità che sono emerse nel tempo dal mondo del lavoro. Ad esempio, si legge sul sito dell’Istituto, è stata introdotta una nuova voce di tariffa per le attività legate alla produzione di nanomateriali e lo sviluppo di nanotecnologie, un settore di produzione che si è sviluppato solo negli ultimi anni e per il quale si prevede una crescita anche nel prossimo futuro.

Altre novità rilevanti riguardano l’esplicitazione all’interno del nomenclatore dell’intero ciclo dei rifiuti e la previsione delle attività di consegna merci svolte in ambito urbano dai cosiddetti rider (gig economy), con l’ausilio di veicoli a due ruote o assimilabili (sempre più spesso a motore elettrico).

Ridotti del 32,72% i tassi medi per le aziende – dal 26,53 per mille del 2000 al 17,85 per mille – mentre il taglio complessivo dell’onere finanziario per l’assicurazione che grava sulle imprese sale di circa 500 milioni fino a 1,7 miliardi di euro.

Oltre alla riduzione del costo del lavoro, la revisione delle tariffe ha consentito di introdurre importanti novità sul fronte delle prestazioni, con un complessivo miglioramento del livello delle tutele erogate agli infortunati e ai malati professionali, quantificabili in circa 110 milioni all’anno

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