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In Italia sono stati indetti 5,25 scioperi alla settimana nel 2022

Sono 120 in più rispetto al 2021, il 70,7% sono stati effettuati. Record Campania

È il trasporto pubblico locale il settore lavorativo più colpito dagli scioperi in Italia nel 2022. I pendolari alle prese con agitazioni pressoché settimanali non saranno stupiti della notizia, che è confermata nero su bianco dal rapporto annuale della Commissione di garanzia dell’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali

Quanti scioperi ci sono in Italia

Come si vede nella nostra infografica, in questo settore le agitazioni proclamate in un solo anno sono state 273, cioè 5,25 ogni settimana. Bisogna però precisare che quelle effettivamente messe in atto sono state il 70,7%, ovvero 193, comunque non poche considerando che il totale per tutti i comparti è stato di 1.129. Dopo il trasporto pubblico locale è stato quello aereo il più interessato dagli scioperi, con 189 astensioni dal lavoro proclamate e 138 effettuate.  Al terzo posto c’è l’igiene ambientale, che comprende tutti i lavoratori del settore dei rifiuti, gli autisti che li trasportano, gli addetti al trattamento delle acque agli operatori ecologici. Hanno proclamato 161 agitazioni, ma in questo caso quelle che hanno effettivamente avuto luogo alla fine sono state meno della metà, 80.

Il Italia gli scioperi sono soprattutto locali

La gran parte degli scioperi in Italia ha avuto, come negli anni precedenti, carattere locale oltre che settoriale. Quelli generali nazionali sono stati 23, di cui 20 effettuati, mentre quelli generali regionali 20, di cui nessuno revocato. La ragione risiede nel fatto che soprattutto nei servizi locali permangono problemi di liquidità degli enti pubblici che spesso sono in ritardo nei pagamenti dei lavoratori, sia del settore dell’igiene ambientale che del trasporto pubblico, soprattutto nel Mezzogiorno.

Al Nord, invece, si fa sentire il cosiddetto “dumping contrattuale” causato da una frammentazione dei fornitori dei servizi in feroce competizione tra loro, che abbassano i costi per vincere gli appalti. Dovremmo in realtà parlare di subappalti da parte di comuni, province e regioni e delle aziende da esse gestite, che vengono affidati a piccole e piccolissime imprese chi pagano salari bassi sia per le dimensioni dell’impresa sia, appunto, per l’esigenza di essere competitivi. Tutto ciò naturalmente provoca scontento e agitazioni.

Il calo degli scioperi in Italia: -22,7% rispetto al 2019

Secondo la Commissione di Garanzia gli scioperi effettuati nel 2022 sono stati 120 in più di quelli del 2021 e 235 in più di quelli del 2020, tuttavia si tratta di un confronto con due anni fortemente interessati dalla pandemia di Covid. Se il paragone è con il periodo immediatamente precedente è evidente, invece, un calo. Rispetto al 2019, quando le agitazioni che avevano avuto luogo erano state 1.462, vi è stata una riduzione del 22,7%. Anche nel 2018 erano state di più, 1.385, mentre nel 2016 e 2017 rispettivamente 1.488 e 1.617.

La diminuzione, secondo la Commissione, è stata dovuta al rinnovo di diversi CCNL nell’ultimo periodo. Per esempio quello relativo al comparto Igiene ambientale, che, non a caso, ha visto la maggiore riduzione degli scioperi effettuati. Sono scesi dai 209 del 2019 agli 80 del 2022. Lo stesso è accaduto nel settore Pulizia e multiservizi, dove il rinnovo del contratto ha provocato un calo delle agitazioni da 127 a 46 in tre anni. 

In aumento gli scioperi nei trasporti aerei e ferroviari

Minori o non esistenti, invece, i cali nei trasporti. In quelli pubblici locali gli scioperi sono passati, sempre tra 2019 e 2022, da 250 a 193, mentre in quello aereo e ferroviario sono addirittura aumentati. Sono stati rispettivamente 133 e 59 nell’anno precedente alla pandemia e sono saliti a 138 e 82 l’anno scorso. Come fa notare sempre la Commissione ciò è stato dovuto a dei fenomeni nuovi. Nel caso del trasporto aereo influisce sempre di più la globalizzazione. Questa comporta anche l’importazione delle tensioni presenti su altri mercati, visto che a operare in quello italiano sono soprattutto soggetti multinazionali, come i vettori low cost. Le agitazioni dei dipendenti di queste compagnie hanno ormai un carattere transnazionale e vengono spesso proclamate in più Paesi, che nel nostro si aggiungono a quelle che potremmo definire autoctone.

In quello del trasporto su rotaia c’entrano invece le rimodulazioni del servizio, con conseguenti tagli all’offerta in seguito alla pandemia e a quello che appare un calo strutturale della domanda di spostamenti lavorativi. La causa? L’incremento dello smart working e della sostituzione di molti incontri in presenza con call on line.

Ecco dove ci sono più scioperi in Italia

Le regioni in cui ci sono più scioperi in Italia? Campania, Lombardia e Lazio. In questo caso abbiamo a disposizione solo i dati degli scioperi proclamati e non quelli effettuati. In Campania nel 2022 ne sono stati indetti 181 e, come si vede nel grafico sotto, cliccando sul menu a discesa, i giorni in cui i lavoratori sono stati a braccia conserte sono stati 76. 

La Lombardia insegue al secondo posto con 158 scioperi, il Lazio è terzo con 114, le giornate interessate dalle agitazioni sono state rispettivamente 67 e 48. Se, appunto, consideriamo il numero di giorni, il Lazio è però superato dal Veneto, dove sono stati 50 quelli in cui hanno avuto luogo astensioni dal lavoro, e da Emilia Romagna e Toscana, dove sono stati 55, nonostante i singoli scioperi, invece, siano stati meno. Evidentemente nella Capitale e nella sua regione è capitato più spesso di avere più agitazioni in settori diversi concentrati nello stesso giorno.

I dati si riferiscono al 2022
Fonte: Commissione di garanzia degli scioperi nei servizi pubblici essenziali

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