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In Italia si vendono 500mila pompe di calore ogni anno

Un mercato in forte crescita, con nuovi record di vendita anno dopo anno e obiettivi ambiziosi dell’Unione Europea per un’ulteriore espansione entro il 2030.

Stiamo parlando del settore delle pompe di calore, i dispositivi che estraggono e trasferiscono energia termica. Un comparto che sta vivendo sempre più popolarità, complici la crisi energetica e il ruolo che questi apparecchi possono avere ai fini della decarbonizzazione del settore edilizio. Solo nel 2022 sono stati venduti in Europa 3 milioni di pompe di calore (in aumento del 39% rispetto all’anno precedente), portando a 19,8 milioni le pompe di calore totali in funzione nel Continente.

Considerando che in Europa esistono 120 milioni di edifici residenziali, la penetrazione delle pompe di calore nel patrimonio edilizio europeo è arrivata al 16%. Il freno alla diffusione di questi impianti che, come si vede dall’infografica, ha visto un boom tra il 2021 e il 2022, riguarda soprattutto il prezzo della pompa di calore.

L’Italia è seconda solo alla Francia per pompe di calore vendute

Nel 2012 in Italia si vendevano meno di 120mila pompe di calore all’anno. In precedenza, si erano toccati valori anche superiori; tuttavia, è a partire dal 2016 che il mercato ha conosciuto numeri sempre più alti.

Tra il 2016 e il 2018 le vendite di pompe di calore in Italia sono rimaste stabili attorno quota 180mila unità, per poi crescere:  208mila nel 2019233mila nel 2020382mila nel 2021 e 514mila nel 2022.

Nell’ultimo anno l’Italia è stata seconda solo alla Francia (622 mila) per numero di pompe di calore vendute in Europa.

Che cos’è una pompa di calore?

Una pompa di calore è una macchina che nei periodi freddi può trasferire il calore all’interno per riscaldare gli ambienti, così come può spostarlo all’esterno nei periodi caldi, raffreddandoli. Con una pompa di calore il calore viene trasferito, anziché generato: è per questo motivo che le pompe di calore sono considerate efficienti dal punto di vista energetico, rispetto ad altri metodi di riscaldamento degli edifici.

Gli incentivi del Conto Termico del 2016

Un decreto interministeriale del 2016 ha introdotto il nuovo Conto termico. Si tratta di un incentivo che, a differenza dell’Ecobonus, è stabile, ossia senza scadenza e si rivolge ai privati e alle amministrazioni pubbliche. Le pompe di calore sono ammesse all’incentivazione del Conto termico. Esiste un Catalogo di apparecchi domestici prequalificati come idonei, una sorta di “albo” dei modelli delle pompe di calore, curato dal GSE – Gestore dei servizi energetici, che tiene traccia dei produttori e i loro vari modelli.

GSE è una società interamente partecipata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, sul cui portale si può richiedere l’incentivo. Consultando il Catalogo, è possibile farsi un’idea di quali sono i principali produttori di pompe di calore presenti in Italia e quali marchi hanno il maggior numero di dispositivi ritenuti prequalificati idonei.

Daikin ha oltre 230 dipendenti e 200 centri di assistenza in Italia

Tra i leader del mercato italiano delle pompe di calore c’è Daikin, che ha nel Catalogo del GSE oltre 4.300 modelli di pompe di calore. Daikin è stata fondata nel 1924 in Giappone, a Osaka, e oggi è una multinazionale presente in tutto il mondo, specializzata nei sistemi per la climatizzazione e nei fluidi refrigeranti. Nel 1973 è sbarcata in Europa con la fondazione di Daikin Europe NV e nel 2002 ufficialmente anche in Italia con la nascita di Daikin Air Conditioning Italy S.p.A.

In Italia Daikin ha 230 dipendenti200 centri di assistenza e 600 tecnici. L’autorevolezza di Daikin nel settore affonda le radici negli anni: già nel 1958 sviluppò la prima pompa di calore monoblocco. Anche se l’ampliamento dell’offerta è da attribuirsi in particolare all’acquisizione, nel 2008, del gruppo tedesco Rotex.

I big italiani delle pompe di calore: Aermec e Clivet

Il mercato è dominato da grandi multinazionali giapponesi e sudcoreane, che hanno sedi e stabilimenti produttivi in Italia, come Daikin, PanasonicMitsubishi e Hitachi. Ma esistono anche importanti produttori italiani nel settore delle pompe di calore. Tra i principali possiamo citare la Aermec di Verona, 300 milioni di euro di fatturato, che conta più di 700 dipendenti, oltre 130mila metri quadri di stabilimenti e ha nel catalogo 666 modelli di pompe di calore. E la Clivet di Belluno, 263 milioni di fatturato, specializzata nel segmento da oltre 30 anni. Clivet, 655 modelli di pompe di calore nel catalogo, è un’azienda leader anche a livello europeo, che si distingue per la produzione e la distribuzione di sistemi in pompa di calore per la climatizzazione, il riscaldamento, il rinnovo e la purificazione dell’aria con numerose soluzioni per il residenziale, il terziario e l’industria.

REPowerEU: obiettivo 60 milioni di pompe di calore entro il 2030

Si stima che le attività di riscaldamento e raffreddamento degli edifici siano responsabili di oltre il 40% delle emissioni globali di anidride carbonica legate all’energia. L’impiego delle pompe di calore è considerato strategico ai fini della decarbonizzazione del settore edilizio. Per questo, sono diversi gli incentivi introdotti per l’acquisto di pompe di calore. Il piano dell’Unione Europea REPowerEU prevede l’installazione di 20 milioni nei paesi Ue entro il 2026 e di 60 milioni entro il 2030.

In un anno 52 milioni di tonnellate di CO2 risparmiate

Secondo l’European Heat Pump Association (EHPA), l’associazione europea che rappresenta gran parte dell’industria europea del settore, sono oltre 20 milioni le pompe di calore installate in Europa. Venti milioni di dispositivi che in un anno permettono di evitare 52 milioni di tonnellate di emissioni nocive. Il paese che più ha evitato tagliato emissioni di CO2 grazie alle proprie pompe di calore nel 2022 è stata la Francia (15,6 milioni di tonnellate), seguita da Germania (5,7) e Italia (5,4).

Pompa di calore: da cosa dipende il prezzo

Il prezzo di una pompa di calore può variare significativamente in base a diversi fattori, come le dimensioni della pompa, il tipo di tecnologia utilizzata, la marca, l’efficienza energetica, e l’area geografica in cui viene installata. In generale il prezzo di una pompa di calore parte da diverse centinaia a molte migliaia di euro. Inoltre, le pompe di calore ad alta efficienza energetica, sebbene possano avere un costo iniziale più elevato, potrebbero risultare più convenienti nel tempo grazie a minori costi operativi legati al consumo energetico.

È sempre consigliabile fare delle valutazioni dettagliate e ottenere preventivi da diversi fornitori o installatori per avere un’idea più precisa dei costi associati all’acquisto e all’installazione di una pompa di calore. Inoltre, considerare i possibili incentivi fiscali o le agevolazioni previste in alcune regioni per l’installazione di impianti ad alta efficienza energetica potrebbe influenzare il prezzo finale di una pompa di calore.

I dati si riferiscono al: 2022

Fonte: Assoclima, GSE, European Heat Pump Association

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