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Effettuati nel 66% dei casi. Sciopero generale del 3 ottobre 2025, perché è illegale
Nella notte tra l’1 e il 2 ottobre, la Global Sumud Flotilla è stata fermata dalla Marina israeliana a circa 70 miglia da Gaza. La maggior parte delle imbarcazioni è stata abbordata e gli attivisti sono stati trasferiti per l’identificazione e il rimpatrio; secondo alcune ricostruzioni una nave sarebbe riuscita ad avvicinarsi di più alla costa prima di essere bloccata. L’episodio ha innescato manifestazioni in varie città europee e italiane. A Roma le stime degli organizzatori parlano di 300mila manifestanti, mentre a Milano e Firenze la Cgil ne ha contati 100mila, in ciascuna città. Anche a Torino e Napoli le piazze erano gremite, con circa 50mila persone. A Bologna si sono registrati 20mila manifestanti e a Brescia 10mila.
Ma in Italia quanti scioperi si fanno ogni anno? Secondo gli ultimi dati ufficiali nel 2024 sono stati proclamati 1.633 scioperi, 31 a settimana. Quelli che effettivamente si sono svolti, tuttavia, sono 1.080, 21 a settimana, per una media di 12,4 giornate di sciopero a settimana.
Scioperi generali del 3 ottobre: perché uno è illegittimo e l’altro no
Ricostruiamo cosa è successo: Usb e Cgil hanno annunciato uno sciopero generale per venerdì 3 ottobre dopo l’abbordaggio della Flotilla. Il Garante l’ha bocciato perché arrivato troppo tardi rispetto ai tempi di preavviso previsti dalla legge sui servizi essenziali. I sindacati hanno comunque confermato l’astensione e annunciato ricorso. Per lo stesso giorno resta però valido lo sciopero del sindacato Si Cobas, perché era stato proclamato prima (a metà settembre) e quindi nei tempi. La differenza quindi non sta nelle ragioni della protesta, ma solo nei tempi di annuncio.
Quanti scioperi ci sono in Italia
Ma in Italia si sciopera tanto o poco? Per capire il contesto degli scioperi in Italia conviene guardare ai numeri più recenti della relazione annuale 2025 della Commissione garanzia sciopero (che fotografa il 2024). Nell’anno, come mostra il grafico in apertura, si contano 1.633 proclamazioni e 1.080 scioperi effettuati: molte chiamate alla mobilitazione non si traducono in un’astensione effettiva, anche per effetto di revoche, accordi in extremis o correzioni richieste dalla stessa Autorità.
Il settore che sciopera di più
Il settore con più proteste è il Trasporto pubblico locale (TPL). Nel 2024 ci sono state 242 proclamazioni. È il servizio più esposto perché ogni stop dei lavoratori blocca tanti spostamenti e fa notizia. Alla fine, però, gli scioperi davvero effettuati sono stati 171 e le giornate coinvolte 62, in calo rispetto alle 73 del 2023: molto rumore insomma, ma un impatto più contenuto del previsto.
Subito dopo viene il trasporto aereo con 236 proclamazioni (134 effettivamente svolti). Restano elevati gli scioperi anche delle Regioni e delle autonomie locali (circa 150 proclamazioni, 97 svolti) e trasporto ferroviario (119, 98 svolti); rispetto a quello dei treni, si blocca leggermente di più il settore dell’igiene ambientale con 122 proclamazioni (66 svolti).
Qual è la regione italiana dove si fanno più scioperi
In Lombardia si proclamano più scioperi: 213 nel 2024. Subito dopo Campania (175) e Lazio (149). All’estremo opposto ci sono le regioni dove se ne annunciano pochissimi: Molise (1), Valle d’Aosta (4) e Basilicata (8).
In generale contano la popolazione, la presenza di servizi essenziali (trasporti, sanità, PA) e il tipo di tessuto produttivo: più grande e capillare è la rete dei servizi, più è facile che le vertenze si traducano in proclamazione, che poi non sempre diventano scioperi effettivi.
È legale partecipare allo sciopero per la Flotilla?
Dipende da come è stato proclamato e dal settore in cui si lavora. Nel caso del 3 ottobre, lo sciopero annunciato da Usb e Cgil è stato giudicato non conforme perché arrivato fuori tempo rispetto al preavviso previsto dalla Legge 146/1990 per i servizi essenziali. Per la stessa data, lo sciopero Si Cobas risulta invece nei termini perché proclamato con anticipo.
Cosa significa per chi partecipa?
- Se lo sciopero è regolare (preavviso e regole rispettate), i lavoratori hanno il diritto di aderire nel rispetto dei servizi minimi;
- Se lo sciopero è valutato non conforme, l’assenza potrebbe risultare ingiustificata e comportare sanzioni disciplinari o trattenute;
- Nei servizi essenziali (trasporti, sanità, scuola, ecc.) valgono sempre servizi minimi e, in caso di precettazione o ordini dell’autorità, bisogna attenersi alle disposizioni, in caso contrario si è esposti alle sanzioni previste dalla legge.
I dati ufficiali del vero impatto degli scioperi in Italia
I dati ufficiali sugli scioperi aiutano a mettere le cose in prospettiva. Non tutti gli scioperi annunciati si fanno davvero e, quando si fanno, non hanno tutti lo stesso impatto. Nel trasporto pubblico locale, anche se gli annunci sono tanti, le giornate dove effettivamente il servizio è stato bloccato sono meno del previsto.
Sanità e scuola alternano momenti di picco ad altri di calma, in base ai rinnovi dei contratti e ai servizi minimi da garantire. In sostanza, conta meno quante volte si annuncia uno sciopero e di più quante giornate di sciopero incidono davvero sulla vita delle persone: è lì che si misura il costo sociale.
I dati si riferiscono al 2024-2025
Fonte: Commissione di garanzia degli scioperi nei servizi pubblici essenziali


