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In Francia lo Stato vuole dotarsi di una ‘rete mobile sovrana’ per servizi di sicurezza e soccorso

In Francia lo Stato vuole dotarsi di una rete mobile sovrana per servizi di sicurezza e soccorso. Lo scriveva pochi giorni fa La Tribune, precisando che la nuova rete, basata su standard 4G e 5G, è destinata a modernizzare i messi di comunicazione per le forze di polizia, i pompieri, la gendarmeria e i medici del Samu (Service d’aide medicale d’urgence), che non è altro che il nostro servizio di emergenza urgenza ovvero il soccorso sanitario extra ospedaliero.

Gli affidatari

Il progetto è stato affidato a Capgemini, Airbus, Orange, Atos e Bouygues che hanno ormai 19 mesi di tempo per fornire la prima versione della nuova rete denominata RRF (Résau radio du futur).

Il ministero dell’Interno ha dato il via alle danze la scorsa settimana alla costruzione di una rete radio del futuro, si tratta di una rete sovrana 4G, che in seguito sarà 5G, interamente dedicata ai servizi di sicurezza e di soccorso.

Modernizzare le reti

L’obiettivo è modernizzare le reti di sicurezza e pure i dispositivi a disposizione delle forze di polizia e di promo intervento sanitario. Oggi come oggi, poliziotti, gendarmi, pompieri e medici del primo intervento usano dei telefoni e delle attrezzature dei primi anni ’90, diversi per ogni arma peraltro, che non sono in grado di trasmettere grandi quantitativi di dati o di immagini raccolte sul campo in tempo reale, lamenta il ministero dell’Interno.

L’obiettivo dell’RRF è superare queste lungaggini e questi limiti, creando una rete unica accessibili a tutte le forze dell’ordine e sanitarie impegnate sul campo in attività di soccorso. L’obiettivo è anche quello di far parlare fra loro i diversi corpi dello Stato, impegnati nei soccorsi. Nuovi servizi disponibili saranno le videochiamate, la condivisione della posizione in real time, la trasmissione di elettrocardiogrammi.

Fondi

Il progetto potrà contare su investimenti per 700 milioni di euro dal Ministero dell’Interno.

Nei piani, la rete sarà completamente operativa nel 2024.

La nuova rete utilizzerà inoltre dei sistemi di priorizzazione dei contenuti.

Il costo complessivo è di 2 miliardi di euro, finanziato dalla legge di orientamento e di programmazione del ministero dell’Interno (Lopmi), attualmente in discussione al Senato.

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