Banda ultralarga

In Francia licenziati 550 operai specializzati in posa della fibra per mancanza di lavoro. E in Italia?

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Orange cambia fornitore e Scopelec, l'azienda che da sette anni forniva la posa e manutenzione di reti in fibra e in rame in Francia perde la principale commessa ed è costretta a licenziare per mancanza di lavoro.

Mentre in Italia Open Fiber punta anche sui detenuti per supplire alla carenza di manodopera per posare la fibra ottica e trovare personale specializzato per il suo nuovo consorzio ad hoc in tandem con Aspi, in Francia Orange cambia il suo fornitore storico, con il risultato che diverse centinaia di operai specializzati in posa e manutenzione di reti Tlc perderanno il lavoro. In Francia le commesse per la fibra dopo sette anni stanno arrivando al capolinea e la domanda di personale specializzato sta calando.

Un caso, quello francese, che potrebbe fare scuola anche da noi. Anche in Italia la copertura in fibra del paese ha tempi stretti e prefissati, si dovrà chiudere secondo gli obiettivi del Governo entro il 2026, e per allora la nuova manodopera specializzata assunta per installare le nuove reti avrà finito il grosso del lavoro e c’è il rischio che resti con le mani in mano.

Tanto più che anche la manutenzione del rame per allora dovrebbe andare in soffitta.

C’è da dire poi che se serve manodopera specializzata, l’Italia oggi potrebbe cercarla in Francia, dove gli esuberi causati da Orange sarebbero probabilmente interessati.

Il caso francese

La decisione di Orange di cambiare fornitore per la posa e manutenzione delle sue reti investe il suo principale sub appaltatore. Si tratta di Scopelec, cooperativa specializzata in installazione e manutenzione di infrastrutture di rete Tlc e in particolare posa di fibra ottica che dal 2015 è legata da un mega contratto con la compagnia Tlc francese. Più di metà del personale specializzato di Scopelec, che complessivamente impiega 3.800 persone soprattutto in aree rurali del paese, sono a rischio licenziamento. E dire che nel giro di sette anni aveva raddoppiato il numero di dipendenti in seguito al piano nazionale a banda ultralarga. Ma ora che il lavoro scarseggia, è tempo di licenziare. E Orange di fatto non ha alcun obbligo, visto che il cambio di fornitore e la diminuzione delle commesse sono assolutamente legittimi dal punto di vista legale. Certo, la ricerca di prezzi al massimo ribasso pesa non poco. Ed è anche per questo che il presidente della regione Occitania, fra le più colpite dai tagli, ha scritto ai vertici della compagnia per indignarsi con la società di Tlc per il cambio di fornitore. Quello nuovo ha sede in Lussemburgo e garantisce un prezzo certamente più vantaggioso.

Il 6 luglio l’annuncio di 550 licenziamenti

Lo scorso 6 luglio Scopelec ha ufficializzato il licenziamento di 550 dipendenti in tutta la Francia, dopo aver perso le commesse di manutenzione della rete con Orange.

Pesa soprattutto il mancato preavviso da parte della compagnia di Tlc al suo fornitore di lunga data, rimasto totalmente spiazzato dal rinnovo dei contratti così come spiazzati sono rimasti i sindacati, che hanno scoperto la crisi dai giornali.

Ma secondo la sentenza di fine giugno da parte della corte d’appello di Parigi, Orange non è tenuta in alcun modo a mantenere i volumi di affari con il suo fornitore. E ora per evitare che cooperativa chiuda del tutto i battenti potrebbe subentrare lo Stato.

Ma sono a rischio 1910 operai specializzati

Ma sono a rischio ben 1.910 impiegati, lamenta Scopelec, di cui 580 in Nuova Aquitania, 500 in Occitania, 300 in Borgogna-Franca Contea, 200 in Normandia ecc.

Questo grande sub-fornitore di Orange che da sette anni si occupava di installare e manutenere le reti dell’ex incumbent francese rischia di perdere circa la metà della sua forza lavoro a causa del mancato rinnovo dei contratti dell’operatore a partire dall’aprile del 2022. L’allarme era stato già lanciato alla fine del 2021. E ora è realtà.

Al termine dei bandi di gara indetti all’inizio dell’anno, Scopelec ha perso contratti per circa 150 milioni di euro all’anno secondo Force Ouvrière, ovvero un terzo del suo fatturato di 463,9 milioni di euro nel 2020.

Benefici dal 2015 con il piano nazionale a banda ultralarga

Il gruppo cooperativo con sede a Sorèze (Tarn) aveva beneficiato del piano nazionale per l’installazione della banda ultralarga, diventando per Orange il principale fornitore di reti in fibra ottica. Ha raddoppiato il fatturato tra il 2013 e il 2020 e nel frattempo ha acquistato diverse aziende.

Ora sono saltati i rinnovi dei contratti triennali per il lotto che riguarda la messa in opera della fibra ottica e la connessione di privati ​​ed il secondo per la manutenzione della rete in rame. Il motivo del mancato rinnovo dei contratti da parte di Orange sarebbe il deteriorarsi della qualità del servizio.

Orange nuova commessa più vantaggiosa

Ma per la cooperativa il reale motivo della perdita delle commesse è la volontà di Orange di spendere meno. Al posto di Scopelec è arrivato un nuovo fornitore, con sede in Lussemburgo. Ed è per questo che è scesa in campo anche la politica. La presidente della regione Occitania Carole Delga (PS) ha scritto a dicembre ai vertici di Orange per lamentarsi. Sottolineando lo sforzo dello Stato e della Regione per sostenere l’occupazione durante la crisi, scriveva che “la logica contabile che oggi motiva il vostro progetto scegliendo un nuovo fornitore di servizi con sede in Lussemburgo non corrisponde in alcun modo a questa ambizione”. Alla domanda, Orange risponde che la scelta dei fornitori di servizi “non ha un impatto diretto sull’occupazione perché è un’attività di rete che necessita di personale locale”.

A prendere il lavoro è stata l’azienda Sotranasa di Perpignan, acquisita nel 2018 da Solutions 30 e passata da 300 a 700 dipendenti in tre anni, che ha ottenuto l’appalto per l’installazione della fibra in Occitania. “Abbiamo partecipato a una gara d’appalto Orange per la quale Scopelec non era finalista per la regione dell’Occitania – osserva il suo direttore generale Jean-Baptiste Navarro – Lo abbiamo vinto sulla qualità del servizio, senza fare dumping sociale e assumeremo personale locale, in particolare da Scopelec, per questo contratto. Non ci rivolgiamo agli auto-imprenditori e Orange richiede che almeno il 50% dei contratti venga eseguito internamente. Solutions 30 ha vinto i mercati di parte di Parigi e dei Caraibi e ha perso le Alpi Marittime a favore di Scopelec”.