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In Cina in servizio i primi taxi senza conducente (video). In Italia siamo alla sperimentazione di 2 navette a Torino

auto a guida autonoma

Baidu, la più grande azienda cinese di motori di ricerca sul web e intelligenza artificiale, ha ricevuto il via libera per lanciare i servizi di taxi senza conducente in due città della Cina. È la prima e unica società del Paese ad ottenere questa autorizzazione.

10 robotaxi in servizio

Da lunedì prossimo sulle strade di Chongqing (la metropoli più grande della Cina) e Wuhan saranno in servizio anche i robotaxi ‘Apollo Go’. Sono taxi a guida autonoma su strade pubbliche. A gennaio scorso, le autorità di regolamentazione statunitensi hanno consentito alla società di guida autonoma Cruise di offrire corse a pagamento e completamente senza conducente, ma in strade selezionate di San Francisco.

Così dalla prossima settimana saranno 10 i taxi autonomi che saranno lasciati liberi sulle strade delle due città cinesi e a bordo non è previsto nessun autista per intervenire in caso di necessità o emergenza. La decisione di concedere questo tipo di licenze riflette la fiducia dei regolatori cinesi nella tecnologia dei veicoli driverless. 

“È un punto di svolta per l’industry che può finalmente implementare servizi di guida completamente autonomi su larga scala”, ha affermato Wei Dong, responsabile delle operazioni di sicurezza del gruppo di guida intelligente di Baidu.

Ecco una persona a bordo di ‘Apollo go’, il taxi a guida autonoma in Cina. Guarda il video

Nella città sud-occidentale di Chongqing, con circa 30 milioni di residenti, i 5 robotaxi prenderanno i passeggeri dalle 9:30 alle 16:30 all’interno di un’area di 30 chilometri quadrati, mentre a Wuhan, la capitale della provincia di Hubei, nella Cina centrale, le altre 5 vetture saranno in servizio dalle 9 alle 17 e percorreranno al massimo 13 chilometri quadrati della zona a maggiore sviluppo economico e tecnologico.

Baidu pronta a lanciare la sfida anche a Tesla

Baidu ha lanciato Apollo, la più grande piattaforma di guida autonoma open source al mondo nel 2017. Oltre al business dei robotaxi, sta anche accelerando lo sviluppo e la produzione di veicoli elettrici intelligenti per uso privato per sfruttare il ritmo accelerato di elettrificazione sulle strade della Cina continentale.

Il suo braccio automobilistico, Jidu, prevede di iniziare ad assemblare il suo primo modello di produzione di massa il prossimo anno, provando a fare concorrenza anche al leader mondiale delle auto elettriche: Tesla.

La società ha annunciato all’inizio di quest’anno che il suo primo modello avrebbe una capacità di guida autonoma di livello 4 (L4): ossia sono veicoli che non richiedono l’intervento umano nella maggior parte delle circostanze.

La maggior parte dei veicoli intelligenti sulle strade sono classificati come livello 2 (L2) o L2+, che richiedono l’intervento umano, infatti il conducente deve essere vigile e pronto a prendere il controllo, secondo il sistema di classificazione redatto da SAE International, l’ente di normazione nel campo dell’industria aerospaziale, automobilistica e veicolistica. 

E in Italia?

E in Italia a che punto siamo con i veicoli driverless?

Siamo in netto ritardo. A Torino a marzo è iniziata la sperimentazione con due navette a guida autonoma, lungo un percorso di circa 5 km nella zona dei presidi ospedalieri della Città della Salute e della Scienza. I torinesi possono prenotare il servizio di trasporto gratuito tramite un’apposita app.

Mentre a Milano è partita la sperimentazione di una flotta di robot a guida autonoma per le consegne nell’ultimo miglio.

Per saperne di più:

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