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In che modo il 5G cambierà i Data Center?

L’interesse del 5G risiede in primo luogo nella promessa di bassissima latenza, inferiore ad un millisecondo. Per arrivare a questo genere di performance, è necessario un data center locale, nonché l’invio dell’informazione cache sempre in locale. Quindi, in che modo il 5G cambierà i data center? Secondo Steve Carlini, vice president Innovation and Data Centers for IT presso Schneider Electric, i cambiamenti saranno radicali e porteranno in prospettiva alla nascita di nuovi e numerosi data center di dimensioni minori di quelli attuali, disseminati a livello più locale. (Articolo tratto dall’eBook gratuito di key4biz ’Tech Trend 2019‘).

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Data center regionali

Il primo trend che viene individuato è la costituzione dei cosiddetti data center regionali o di metro data center, all’interno dei quali si svilupperanno sempre più contenuti e funzionalità proprie delle telco. Telco e data center saranno sempre più vicini fra loro, e nel contempo si assisterà ad una progressiva diffusione a livello locale di questo connubio. Ma ci vorranno almeno un paio d’anni prima che il fenomeno si realizzi concretamente. Nel 2019 e 2020 l’influsso delle funzionalità 5G sui data center è destinato ad aumentare. Le funzionalità 5G riguardano tecnologie a onde millimetriche e cRAN (cloud Radio Access Network) virtualizzato, vale a dire accesso alla rete centralizzato in cloud. Ciò significa che l’intero processo di upgrade del 5G è qualcosa di completamente nuovo e diverso da quanto avvenuto finora.

Perché ciò avvenga saranno necessari ingenti investimenti tecnologici, soprattutto in tecnologie cRAN che tuttavia non saranno disponibili in un primo momento per il genere di micro data center e data center metropolitani necessari per il dispiegamento capillare del 5G.

Integrazione fra cRAN e Data Center

Il processo di integrazione fra cRAN e data center inizierà quindi a livello regionale, poi a livello metropolitano senza raggiungere però i livelli di latenza necessari per nuovi servizi.

C’è poi un secondo aspetto da tener presente nel deployment del 5G, vale a dire l’utilizzo di porzioni di spettro più alte, che funzionano diversamente rispetto a quelle più basse utilizzate per gli standard precedenti. Ci sono delle limitazioni naturali per le frequenze 5G, in particolare la difficoltà ad attraversare corpi solidi e pareti e maggior perdita di propagazione del segnale con l’aumento della distanza dalla sorgente del segnale. Per questo sarà necessario un dispiegamento massiccio di antenne e microcelle per garantire le funzionalità del 5G in un cluster o all’interno di una community.

Anche il trasferimento del segnale 5G è diverso da quello del 4G. Mentre per il 4G un unico segnale aggancia una cella alla volta per spostarsi alla successiva quando ti avvicini ad essa, con il 5G si comunica con diverse celle alla volta e mentre ti muovi trasferisci il segnale da un’antenna ad un’altra.

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