I dati

Imprese della cyber sicurezza, in Italia aumentate del 37% dal 2011. Fatturato cresciuto del 20%

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I posti di lavoro creati nel settore della cybersercurity nazionale sono quasi raddoppiati, passando da 3.504 del 2011 agli attuali 5.609 (+60%). Lazio, Lombardia e Veneto le regioni col maggior numero di aziende attive ed occupati.

Se da un lato il cyber crimine porta la sua minaccia in ogni settore produttivo e non solo, dall’altro cresce il numero delle imprese che offrono prodotti e servizi per la sicurezza informatica. Sebbene la percezione dei rischi legati ai crimini informatici nel nostro Paese sia ancora molto bassa, negli ultimi anni si è assistito ad un maggiore dinamismo in termini di aziende attive nel settore e di occupati.

Secondo gli ultimi dati elaborati da Unioncamere-InfoCamere, tra il 2011 e la metà del 2017 (quindi con ancora un ampio margine di crescita), le imprese italiane che dichiarano di offrire servizi nel campo della sicurezza informatica o della cybersecurity sono aumentate del 36,8%, passando da 505 a 691 unità.

Bene anche il fatturato, che nello stesso periodo è cresciuto del 20%.

Analizzando i bilanci delle 218 imprese del comparto costituite nella forma di società di capitale e che hanno presentato il bilancio negli ultimi tre anni (il 38% del totale), nel 2016 il valore della produzione è stato di oltre 430 milioni di euro, in crescita del 19,7% rispetto al 2014.

Una progressione che, seppure di piccole dimensioni in termini assoluti – si legge in una nota sul sito di Unioncamere del Ivan Lo Bellosegnala una certa vivacità in un comparto sempre più strategico per lo sviluppo sano delle nostre imprese. Un comparto potenzialmente, in grado di offrire opportunità di occupazione qualificata ai giovani nel breve-medio periodo. Oltre la metà delle imprese esistenti a fine settembre scorso (368) è nata dopo il 2011 e, pertanto, ha un’età media di 3,7 anni”.

Se aumentano le imprese della cybersecurity, aumentano anche i posti di lavoro creati: dal 2011 al 2017 il numero degli addetti è passato da 3.504 a 5.609 unità, quasi raddoppiando.

In termini relativi, parliamo di una crescita del 60% nei cinque anni e mezzo analizzati, cui corrisponde una media di 16 addetti per azienda al 30 giugno di quest’anno.

Geografia della cyber sicurezza

La concentrazione più elevata di “custodi digitali” si registra nel Lazio, dove al 30 settembre scorso avevano sede 166 imprese (il 24% del totale) e sempre il Lazio si aggiudica la fetta più consistente della crescita assoluta del periodo (48 imprese in più tra 2011 e settembre 2017, il 26% dell’intero saldo nazionale).

A seguire in entrambe le classifiche c’è la Lombardia (con 121 imprese residenti alla fine di settembre e un aumento di 39 aziende dal 2011): quindi Campania, Sicilia e Veneto, che si affermano come le regioni più sensibili al tema della sicurezza informatica e del contrasto professionale al cyber-crime.

Sul fronte degli addetti, le imprese che hanno creato più opportunità di lavoro sono localizzate in Veneto, Lombardia e Lazio che, con i loro 3.650 addetti, rappresentano il 65% di tutto il settore. Spicca, in questa classifica, il quarto posto del Trentino – Alto Adige che con 525 addetti fa segnare il 9,4% del totale.