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“IMMUNI? I liguri non sono cavie”. Prima lo stop all’app poi la Regione: “Sì se ci sono le condizioni”

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“App IMMUNI. No grazie”. In questo modo Sonia Viale, l’assessore alla Sanità e vicepresidente della Liguria annuncia il suo no alla sperimentazione dell’applicazione prevista dal 5 giugno nella Regione insieme a Puglia e Abruzzo.

“I liguri non saranno cavie”

Per quanto mi riguarda i liguri non saranno le cavie di un governo che improvvisa anche sull’app Immuni”, ha scritto su Facebook Sonia Viale. 

“Perché non inizia la sperimentazione la regione Lazio che ha come suo Presidente il segretario del PD?”, domanda l’assessore alla Sanità e vicepresidente della Liguria.

“Se poi anche il Presidente della Conferenza delle Regioni Bonaccini in pratica ha bocciato l’app Immuni presentata dal Governo alle Regioni dicendo che fa fatica a capire cosa è e cosa sarà, ci sarà un motivo”, ha scritto Viale

“Il Governo”, ha concluso il post l’assessore alla Sanità e vicepresidente della Liguria, “è corso ai ripari tentando di sbolognare il progetto ad alcune Regioni tra cui la Liguria con una sperimentazione che dovrebbe partire a giorni quando ancora non ci sono pareri definitivi e con una serie di quesiti non risolti sollevati addirittura dal Copasir e senza aver informato i medici di medicina generale che saranno protagonisti e coinvolto gli uffici di prevenzione che dovranno sovrapporre il lavoro dell’App Immuni a quello già svolto. I liguri saranno le cavie del Governo PD Cinque Stelle”. 

La precisazione di Viale: Nessuna contraddizione tra me ed il presidente Toti, ma il Governo è pasticcione”

Dopo il post su Facebook, l’assessore Viale poi precisa che “la contrarietà nasce da quello che è successo nella ultima riunione tra governo e regioni: i ministri presenti non hanno chiarito nulla, per il ministro della Salute hanno parlato i funzionari, nessun chiarimento sui dubbi sollevati, circolari che non ci sono, tutto da tarare… Risposte al Copasir parziali. Nessuna contraddizione tra me ed il presidente Toti, ma il Governo è pasticcione”.

La nota della Regione Liguria: “Sì alla App se ci sono le condizioni

Regione Liguria in una nota in merito alla sperimentazione della app Immuni, dopo che l’assessore alla sanità Sonia Viale e vicepresidente si è espressa in modo contrario, fa sapere: 

“Alla richiesta del Ministro degli Affari Regionali circa la possibilità che la Liguria sia tra le Regioni capofila della sperimentazione del App Immuni, la Presidenza della Regione ha manifestato una disponibilità, ove vi siano le condizioni, ancora tutte da appurare. Si tratterebbe di un riconoscimento della qualità del sistema sanitario ed informatico ligure, evidenziata anche dal viceministro della Salute Pierpaolo Silieri nella sua visita di ieri”. 

“Nei fatti, dopo un approfondimento tenutosi in sede di Conferenza delle Regioni, non esaustiva, non è ancora chiaro se vi saranno le condizioni e neppure quando potrà partire tale sperimentazione. Non sono ancora chiari infatti né i procedimenti, né gli impegni, né il reale utilizzo della App stessa. Al momento non sono ancora neppure cominciati gli incontri tecnici per verificare la compatibilità di tale idea. Così come, almeno stando a quanto si legge, è ancora in corso un dibattito politico-parlamentare sulla compatibilità del sistema con le leggi sulla privacy vigenti nel nostro paese”. 

Regione Liguria è e rimane disponibile ad approfondire tutti i temi di contrasto al Covid con il Governo, ove questi possano risultare utili ai cittadini liguri e al paese. Dopo gli opportuni approfondimenti, le decisioni circa la App immuni verranno quindi prese con leale collaborazione istituzionale, nel solo interesse dei cittadini della Liguria”.

“Ogni altra considerazione fa parte del legittimo dibattito politico – afferma il presidente della Regione Giovanni Toti – ma prego tutti di non anteporre, ancor prima di approfondire i fatti, gli interessi e le posizioni di partito agli interessi istituzionali di una comunità”. “Fermo restando la possibilità per tutti, compresi gli esponenti politici, di non scaricare l’applicazione, che, come è naturale in uno Stato di Diritto, resta su base assolutamente volontaria”, ha concluso il governatore della Liguria.

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