Le condizioni del Garante

Immuni, come funziona il call center (ora per 4 Regioni e Trento)? App ferma a 10 milioni di download

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Le condizioni del Garante privacy per il call center: “L’identificazione di chi chiama con il codice univoco nazionale del referto Covid (CUN) e il ministero della Salute deve aggiornare la valutazione d’impatto”.

Se hai l’app Immuni e non vivi in Campania, Molise, Friuli Venezia Giulia, Lombardia e Trento il call center presso il ministero della Salute non può aiutarti a sbloccare l’applicazione e a comunicare, in forma anonima, la tua positività al Covid alle persone con cui sei stato a stretto contatto e con Immuni attivata sullo smartphone. Quindi, il cittadino positivo è ancora costretto a rivolgersi all’ASL, sperando che tutti i problemi riscontrati nel 2020 sia stati risolti, in attesa che il call center funzioni anche per il resto delle Regioni. “A gennaio si aggiungeranno altre Regioni, fino a coprire l’intero territorio nazionale”, è scritto sul sito di Immuni.

Immuni, le condizioni del Garante privacy per il call center

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Dunque, oggi, dalle verifiche di Key4biz, si presenta così il call center Immuni, numero verde 800 91 24 91, a cui il Garante privacy ha dato il via libera con le seguenti condizioni:

  • l’Autorità ha ritenuto che l’identificazione di chi chiama il call center e del suo stato di positività dovesse avvenire attraverso un apposito codice, il codice univoco nazionale del referto Covid (CUN), che individua in modo univoco il singolo referto e la persona ad esso associata, anziché con altre modalità meno sicure dal punto di vista della protezione dei dati degli assistiti, evitando che fosse creata una nuova banca dati dei referti Covid, liberamente consultabile dagli operatori del call center”.

Solo sei hai il CUN (codice univoco nazionale del referto Covid) il call center può sbloccare l’app Immuni


Che cos’è il CUN? All’interno degli sms inviati ai cittadini per comunicare l’esito del tampone per il Covid-19, in caso di positività, è contenuto anche il Codice univoco nazionale (Cun), che dovrà essere comunicato al call center nazionale per consentire il tracciamento dei contatti. A quel punto tutti i soggetti che hanno incontrato la persona positiva nel breve periodo e hanno scaricato ‘Immuni’ ricevono il messaggio che sono state in contatto con un soggetto contagiato. Al momento il Codice univoco nazionale (Cun) è disponibile solo per: Campania, Molise, Friuli Venezia Giulia, Lombardia e Trento.

Le condizioni per sbloccare l’app Immuni di un utente positivo


Il call center, una volta accertata l’identità del chiamante e verificare che lo stesso sia un caso accertato positivo Covid-19, si legge nel parere del Garante privacy, autorizza il caricamento delle chiavi (TEK) del dispositivo mobile del soggetto risultato positivo su cui è installata l’app Immuni, attraverso l’inserimento sul Sistema TS del codice OTP generato dall’app Immuni del chiamante e da questi comunicato all’operatore del call center.

  • Inoltre il Garante ha chiesto inoltre che la piattaforma utilizzata dagli operatori del call center per accedere al Sistema Tessera Sanitaria sia progettata e realizzata adottando stringenti misure di sicurezza adeguate al rischio che presenta un trattamento di dati così delicato (in particolare, riguardo alle modalità di autenticazione informatica, ai profili di autorizzazione e al tracciamento delle operazioni svolte dagli stessi operatori).
  • L’Autorità, infine, ha prescritto al Ministero della salute di effettuare controlli costanti sull’attività del soggetto a cui è affidata la gestione del call center Immuni, per verificare il pieno rispetto della disciplina sulla privacy. Alla luce delle novità introdotte con l’istituzione del call center, il Ministero dovrà aggiornare anche la valutazione d’impatto relativa ai trattamenti di dati effettuati nell’ambito del sistema di allerta Covid-19.

4 milioni per dar vita al call center Immuni, l’app non va oltre i 10 milioni di download

L’organizzazione e il funzionamento del Servizio nazionale di supporto telefonico e telematico alle persone risultate positive al Covid-19 è stato istituito dal decreto legge “Ristori”: per il call center sono stati stanziati un milione di euro per il 2020 e tre milioni per il 2021. In particolare, il provvedimento dispone di ampliare gli attuali servizi e funzionalità forniti dal call center del ministero della Salute e dal call center per il supporto tecnico di Immuni.

Ma l’app Immuni non decolla. Ha raggiunto i 10 milioni di download il 10 dicembre scorso e ad oggi conta solo circa 100mila download in più: è a quota 10.139.326 si legge sul sito ufficiale.

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