Finestra sul mondo

Il veto del governo sul diesel preoccupa la Spagna, Trump accolto a Londra da proteste, ‘Soft’ Brexit

di Agenzia Nova |

Poteri, economia, finanza e geopolitica nelle ultime 24 ore.

Finestra sul mondo è una rubrica quotidiana con le notizie internazionali di Agenzia Nova pubblicate in collaborazione con Key4biz. Poteri, economia, finanza, lette in chiave di interdipendenza con un occhio alla geopolitica. Per consultare i numeri precedenti, clicca qui.

Spagna, il veto del governo sul diesel mette a rischio il mercato del lavoro

13 lug 11:04 – (Agenzia Nova) – “Il diesel in Spagna ha i giorni contati. Il suo impatto sulla qualita’ dell’aria e’ tale da far pensare a una sua completa uscita dal mercato”: la dichiarazione del ministro della Transizione ecologica, Teresa Ribera, ha fatto scattare l’allarme del settore automobilistico spagnolo, preoccupato per le ricadute sulla produzione e l’offerta di lavoro. Lo riferisce “Cinco Dias” che oggi passa in rassegna le reazioni degli addetti ai lavori. L’Associazione di produttori di veicoli (Anfac) ha chiesto “moderazione” e ha avvisato che il “veto tecnologico” al gasolio imposto dal governo potrebbe avere “gravi conseguenze” sull’industria e soprattutto sulle 40 mila persone a cui da’ lavoro. “E’ assurdo che il ministro Ribera faccia queste dichiarazioni perche’ e’ evidente che non sta tenendo conto che le tecnologie di oggi portano il diesel ad emettere meno gas ad effetto serra”, ha dichiarato Lorenzo Vidal de la Pena, presidente dell’Associazione nazionale dei venditori di veicoli a motore (Ganvam). FaconAuto, associazione delle concessionarie, ha suggerito al governo di “portare a termine il processo di decarbonizzazione della mobilita’ prima di dichiarare morto il diesel”. L’intera industria dell’automobile rimarca che non sono comparabili i vecchi veicoli a diesel con i nuovi motori Euro 6 “molto piu’ efficienti in quanto a emissioni”.

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Usa, agente Fbi rimosso da inchiesta “Russiagate” testimonia davanti al Congresso

13 lug 11:04 – (Agenzia Nova) – L’agente del Federal Bureau of Investigation (Fbi) Peter Strzok, rimosso dalla squadra del procuratore speciale Robert Muller che indaga sui presunti legami tra il comitato elettorale di Donald Trump e il governo russo, e che ha coordinato quell’indagine all’Fbi e quella sullo scandalo dell’uso privato di e-mail da parte dell’allora segretario di Stato Hillary Clinton, ha testimoniato giovedi’ 12 luglio davanti al Congresso respingendo le accuse rivolte dai Repubblicani sulla faziosita’ politica all’interno dell’Fbi. L’agente e’ al cento di uno scandalo per aver scambiato messaggi con una collega in cui afferma di voler contrastare la candidatura dell’attuale presidente prima di avviare le indagini a suo carico. In uno dei messaggi, Strozk parlava anche di una non meglio precisata “assicurazione” in caso di vittoria di Trump alle elezioni. “Voglio essere chiaro, inequivocabile e sotto giuramento: mai una volta nei miei 26 anni di difesa della mia nazione le mie opinioni personali hanno influito su qualsiasi azione ufficiale da me intrapresa”, ha detto Strzok davanti ai legislatori della Camera che indagano su cio’ che i Repubblicani sostengono sia una prova di dilagante pregiudizio ai massimi livelli all’interno dell’Fbi. “Capisco che viviamo in un’era politica in cui gli insulti e le insinuazioni spesso soffocano l’onesta’ e l’integrita’ – ha detto Strzok -. “Ho il massimo rispetto per il ruolo di supervisione del Congresso, ma credo davvero che l’udienza di oggi sia solo un’altra vittoria di Putin e un’altra pietra miliare nella campagna dei nostri nemici per fare a pezzi l’America”.

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Regno Unito-Usa, presidente Trump accolto a Londra da proteste

13 lug 11:04 – (Agenzia Nova) – Il presidente degli Stati Donald Trump e’ arrivato a Londra dopo il vertice dell’Organizzazione del Trattato Nord Atlantico (Nato) a Bruxelles. Come scrive il quotidiano statunitense “New York Time”, il presidente – che ha trovato un’accoglienza fredda in Belgio – potrebbe invece non gradire il clima infuocato che lo aspetta oltre la Manica in occasione della sua prima visita ufficiale. Ad accogliere Trump e la first lady Melania davanti alla sede dell’ambasciata Usa a Londra, a Regent’s Park, alcune centinaia di persone che hanno manifestato contro la visita del presidente. Le autorita’ britanniche avevano gia’ allestito delle reti metalliche alte circa 4 metri, circondano tutta la proprieta’ di Winfield House a Regent’s Park, la residenza dell’ambasciatore, proprio in vista dell’arrivo di Trump e delle proteste che dovrebbero tenersi oggi. Alla vigilia dell’arrivo di Trump la premier May ha sottolineato che “non esiste un’alleanza piu’ stretta della nostra relazione speciale con gli Stati Uniti, e non ci sara’ in futuro un’alleanza piu’ importante”. Toni piu’ concilianti dopo che Trump ha messo in dubbio il processo di uscita dall’Ue da parte del governo britannico. “Brexit significa Brexit e le persone hanno votato per la rottura. Ma forse hanno preso una strada diversa, non sono sicuro sia quella per cui la gente ha votato”, ha detto Trump dopo le dimissioni di David Davis e Boris Johnson.

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Spagna, il Tribunale supremo potrebbe rinunciare all’estradizione di Puigdemont dalla Germania

13 lug 11:04 – (Agenzia Nova) – La decisione della giustizia tedesca di estradare in Spagna l’ex presidente catalano Carles Puigdemont non per il reato di “ribellione” ma solo per quello meno grave di “malversazione” di fondi pubblici ha creato un nuovo problema al Tribunale supremo spagnolo. Il giudice Pablo Llarena e’ infatti combattuto fra tre opzioni: la prima e’ rinunciare alla richiesta di estradizione del leader indipendentista, dal momento che non c’e’ alcuna possibilita’ che venga processato per ribellione o alto tradimento; la seconda e’ agire attraverso la Corte di giustizia Ue, denunciando l’applicazione scorretta di un ordine di arresto europeo da parte della Germania; e la terza e’ accettare la consegna di Puigdemont nei termini accordati dai magistrati tedeschi e processarlo per malversazione. Quest’ultima alternativa, pero’, e’ la meno probabile in quanto si teme che l’ex governatore possa ottenere la liberta’ e addirittura recuperare la presidenza della Catalogna. La notizia e’ oggi su tutti i quotidiani spagnoli. Ad ogni modo, la risoluzione di Berlino non e’ ancora definitiva in quanto si attende il pronunciamento finale della Corte di giustizia federale che, pero’, non dovrebbe creare sorprese. Una volta confermato il “no” della Germania all’estradizione per ribellione, il giudice Pablo Llarena dovra’ decidere se accettare la consegna di Puigdemont per il reato di malversazione o respingerla e lasciare che resti in Germania. Secondo diverse fonti, Llarena prendera’ tempo per analizzare attentamente la sentenza tedesca. Commentando da Bruxelles la notizia, il premier Pedro Sanchez ha sottolineato che “l’importante e’ che le persone coinvolte nel processo secessionista siano giudicate da tribunali spagnoli”. “Le sentenze non si giudicano, si rispettano”, ha aggiunto. Intanto, la sentenza arrivata dalla Germania e’ stata interpretata come una vittoria dai secessionisti catalani e come uno schiaffo alla Spagna. I legali dei politici arrestati a seguito della risoluzione sull’indipendenza della Generalitat hanno gia’ fatto sapere che sfrutteranno il verdetto tedesco per chiedere la liberazione dei propri assistiti.

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Trump avverte la May che una “soft” Brexit “uccidera’” il trattato commerciale GB-Usa

13 lug 11:04 – (Agenzia Nova) – Donald Trump ha iniziato la sua prima visita ufficiale a Londra avvertendo la sua ospite, la premier Theresa May, che il suo piano per una “soft” Brexit “probabilmente uccidera’” un accordo commerciale bilaterale tra Gran Bretagna e Stati Uniti: l’attacco davvero poco diplomatico del presidente Usa ovviamente oggi venerdi’ 13 luglio e’ l’apertura delle prime pagine di tutti i principali quotidiani britannici. E come se non bastasse, riferisce il giornale economico “The Financial Times”, Trump ha lodato Boris Johnson, l’ormai ex ministro degli Esteri britannico che si e’ dimesso ad inizio settimana proprio in polemica sul piano della May per i futuri rapporti della Gran Bretagna con l’Unione Europea, ed e’ arrivato a dire che “sarebbe un grande primo ministro”. Le parole del presidente Usa, commenta il “Financial Times”, sono veramente imbarazzanti per il governo britannico; ed arrivano dopo un teso vertice della Nato a Bruxelles in cui Trump ha sorpreso gli altri leader non risparmiando gli attacchi ai paesi alleati, a cominciare dalla cancelliera tedesca Angela Merkel. Chissa’ quindi quale sara’ il clima nell’incontro faccia-a-faccia con Theresa May oggi nella residenza di campagna del primo ministro britannico. I commenti di Trump sulla Gran Bretagna e sulla May, scrive il giornale della City di Londra citando il parere dell’esperto di politica estera Thomas Wright dell’Istituto Brookings, non sono certamente il gesto di un alleato, ne’ tantomeno rispettano la tradizionale ‘relazione speciale’ tra Stati Uniti Regno Unito: “Riflettono piuttosto una politica predatoria nei confronti della Brexit, intesa a trarre vantaggio dalla vulnerabilita’ in cui la Gran Bretagna si trova a causa della necessita’ di stringere patti commerciali per il dopo-divorzio dall’Unione Europea”, afferma Wright; secondo cui in questo momento i rapporti tra Usa e Gb “sono al peggior punto dai tempi della crisi di Suez”, riferendosi alla guerra del 1956 contro l’Egitto scatenata da Gran Bretagna e Francia, contro il parere degli Stati Uniti, per impedire la nazionalizzazione del Canale di Suez. E pensare, annota il “Financial Times”, che proprio la speranza di accelerare le trattative per un trattato commerciale preferenziale tra Gran Bretagna e Stati Uniti e’ stato il motivo per cui Theresa May aveva invitato Trump a Londra, superando critiche e contestazioni: nel banchetto ufficiale offerto ieri sera all’ospite statunitense al Palazzo di Blenheim la premier britannica ha tentato comunque di spingere sul tema, facendo un brindisi alla “opportunita’ di ridurre le barriere burocratiche che ostacolano gli affari su entrambe le sponde dell’Atlantico”. Si vedra’ nella conferenza stampa che nel primo pomeriggio seguira’ all’incontro faccia-a-faccia Trump-May, conclude il quotidiano economico britannico, se aldila’ delle polemiche contingenti ci potra’ essere qualche progresso sulla strada dei futuri rapporti commerciali tra Stati Uniti e Gran Bretagna.

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Francia, il governo presenta il piano d’azione contro il terrorismo

13 lug 11:04 – (Agenzia Nova) – Il governo francese presenta oggi il Pact, il suo primo piano d’azione contro il terrorismo. Lo riferisce “Le Monde”, spiegando che il testo sara’ articolato in 32 “azioni” che dovranno orientare le istituzioni in termini di segnalazioni e repressioni. Il progetto sara’ presentato in mattinata dal premier Edouard Philippe, al fianco di alcuni ministri come quello degli Esteri, dell’Interno e della Giustizia. Tra le misure piu’ rilevanti previste all’interno del piano c’e’ la creazione di una procura dell’antiterrorismo e l’assegnazione del titolo di “capofila” alla Direzione generale della sicurezza interna (Dgsi). In merito al primo provvedimento, il quotidiano spiega che l’obiettivo del governo e’ quello di togliere questa competenza al procuratore di Parigi e creare una struttura “rinforzata”. La nuova procura sara’ composta da circa 30 persone, con quattro o cinque magistrati in piu’ rispetto ad oggi. L’organo si trovera’ nel nuovo palazzo di giustizia e assorbira’ il polo crimini contro l’umanita’ e il tribunale di grande istanza. Il ruolo di “capofila” della Dgsi e’ invece un “il segnale politico piu’ forte voluto da governo” in materia di lotta al terrorismo.

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Francia, l’Assemblea approva la cancellazione del termine “razza” e le distinzioni di sesso dalla Costituzione.

13 lug 11:04 – (Agenzia Nova) – L’Assemblea nazionale francese ha soppresso all’unanimita’ la parola “razza” e ha vietato la “distinzione di sesso” nella Costituzione. Dopo la modifica, l’articolo 1 afferma che la Francia “assicura l’uguaglianza davanti alla legge di tutti i cittadini senza distinzioni di sesso, di origine o di religione”. La stampa francese ricorda che il provvedimento entrera’ in vigore solamente se la revisione della Costituzione verra’ portata a termine. Il termine “razza” e’ stato introdotto in apertura della Costituzione nel 1946 e poi ripreso nel 1958 per affermare la contrarieta’ alle tesi razziste dopo l’esperienza nazista. Citando il termine di razza, pero’, il Testo costituzionale finiva per legittimarne in qualche modo il concetto, hanno stabilito i legislatori. Questa decisione e’ stata particolarmente sentita dai deputati provenienti dai territori d’oltremare. “Grazie a tutti voi” ha detto Huguette Bello, parlamentare comunista de La Re’union. E’ un grande momento di elevazione della coscienza collettiva” ha aggiunto Serge Letchimy della Nouvelle gauche, proveniente dalla Martinica. Il capogruppo della Re’publique en marche, Richard Ferrand, ha riconosciuto che la lotta per la cancellazione del termine “razza” e’ stata compiuta dai comunisti negli anni passati presentando un emendamento nel 2002. L’emendamento finale adottato e’ stato quello di Jean-Christophe Lagarde dell’Udi. Lagarde ha ricordato che il gruppo del Rassemblement National (ex Front National) di Marine Le Pen era assente. Nel corso della campagna presidenziale del 2012 l’ex presidente François Hollande si era impegnato a sopprimere il termine razza dalla Costituzione.

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Immigrazione, respinte nel vertice di Innsbruck le proposte piu’ radicali dopo l’ammutinamento dei migranti su una nave commerciale

13 lug 11:04 – (Agenzia Nova) – Le proposte piu’ radicali avanzate dai ministri dell’Interno di Austria, Germania ed Italia hanno incontrato grande resistenze da parte dei colleghi degli altri paesi dell’Unione Europea nel vertice di ieri giovedi’ 12 lugli ad Innsbruck, in Austria: lo scrive il quotidiano tradizionalista inglese “The Times”, sottolineando che la riunione si e’ tenuta all’ombra della vicenda dell’ammutinamento dei migranti che hanno minacciato l’equipaggio di una nave commerciale che li aveva raccolti nel Mediterraneo. La nave, la “Vos Thalassa”, alla fine ha attraccato nel porto italiano di Trapani ma ai migranti non e’ stato consentito lo sbarco, mentre invece alcuni investigatori della polizia italiana sono saliti a bordo per interrogare i migranti su quanto successo. Il radicale ministro dell’Interno italiano, Matteo Salvini, ha definito gli ammutinati come “pirati” e “criminali” ed ha detto di volerli vedere scendere a terra solo con le manette ai polsi. Il vertice d Innsbruck, secondo quanto riferisce il “Times”, ha accolto solo in parte le richieste e le proposte avanzate dai inistri dell’Interno di Austria, Germania ed Italia che alla vigilia si erano incontrati annunciando la creazione di una “alleanza dei volenterosi”, cioe’ dei governi anti-immigrazione determinati a fermare il flusso migratorio verso l’Europa: in effetti e’ stato deciso di rafforzare il pattugliamento dei confini esterni dell’Unione Europea, anche rafforzando mezzi ed organici dell’Agenzia Ue per le frontiere (Frontex). Ma nella dichiarazione finale, sottolinea il “Times”, c’e’ appena qualche riferimento alla proposta di impiantare al di fuori del territorio europeo, preferibilmente in Nordafrica, delle “piattaforme di sbarco” dove scaricare i migranti raccolti in mare, per esaminarne successivamente le richieste di asilo; il documento finale chiede ai singoli paesi Ue di attivare i propri contatti diplomatici con i paesi extra-Ue per sondarne la disponibilita’ ad accogliere appunto quelle “piattaforme di sbarco”. La proposta era stata salutata con grande favore dal ministro degli Interni italiano, Matteo Salvini, che al termine del vertice ha espresso la propria insoddisfazione: “E’ giusto pensare al futuro”, ha detto Salvini, “ma proprio adesso ci sono due navi con centinaia di migranti che stanno arrivando in Italia: i problemi che devo affrontare sono oggi”, ha concluso il ministro italiano “e non fra qualche mese”.

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Incontro ministri Interno Ue a Innsbruck, Seehofer deve ora presentare una politica in materia di asilo

13 lug 11:04 – (Agenzia Nova) – Il cancelliere austriaco Sebastian Kurz aveva ribattezzato il suo concetto di cooperazione sulla migrazione come un “asse dei volenterosi”, quando alcune settimane fa aveva incontrato a Berlino il ministro dell’Interno tedesco, il cristiano sociale Horst Seehofer. Il ministro dell’Interno di Vienna, Herbert Kickl (Fpo), giovedi’ mattina dopo un incontro con Seehofer e il collega italiano Matteo Salvini, ha invece parlato di una “cooperazione dei volenterosi”, che diventa una “cooperazione degli attivi”. L’Austria assumera’ presto la presidenza del Consiglio europeo. Sotto la guida dell’Austria, la Ue dovrebbe compiere progressi decisivi verso la protezione “a prova di crisi” delle frontiere esterne. Per avvicinarsi agli obiettivi di protezione delle frontiere, Vienna ha invitato i ministri dell’Interno dei 28 Stati membri dell’Unione a Innsbruck. Si tratta di creare una “unione della sicurezza”, ha detto Kickl. E la sicurezza significa, soprattutto, sicurezza prima della migrazione. Secondo il commissario europeo Dimitris Avramopoulos, le cifre mostrano che la crisi dei rifugiati e’ stata superata, ma il ministro austriaco non concorda con l’analisi. Seehofer condivide l’intenzione austriaca di rafforzare la protezione delle frontiere esterne, ma vuole anche limitare la cosiddetta migrazione secondaria, ossia il proseguimento del viaggio dei rifugiati verso la Germania. Il cancelliere tedesco, Angela Merkel, e’ stato in grado di dissuaderlo dall’unilateralismo nazionale, dopo uno scontro di tre settimane in cui il governo di Berlino ha rischiato la rottura. Respingimenti nell’area di confine si’, ma solo previa consultazione con i partner europei, cioe’ l’ordine di lavoro della Cancelleria. Ecco perche’ l’incontro con Kickl e Salvini e’ cosi’ importante per Seehofer. La coalizione e’ necessaria per preservare la tregua tra il ministro e la Merkel. Dopo l’incontro, Seehofer ha notato con piacere che anche i suoi colleghi considerano la migrazione come una “questione del destino per l’Europa”. Ora le dichiarazioni di intenti dovrebbero diventare soluzioni, perche’ “solo le soluzioni creano fiducia nella popolazione”. Ma Salvini non rende facile il compito al ministro tedesco. Il ministro dell’Interno italiano non pare avere intenzione di rifarsi carico degli immigrati attualmente in Germania. Le differenze tra Roma e Berlino sono diventate chiare mercoledi’ sera, quando Salvini e Seehofer si sono incontrati per un discorso introduttivo. Mentre Seehofer ha elogiato lo “spirito della conversazione”, Salvini ha detto che l’Europa deve garantire le frontiere esterne e concordare una distribuzione piu’ equa dei rifugiati, prima di concludere accordi di riammissione. Gli italiani, insieme ai greci, sopportano il peso della crisi dei rifugiati e si sentono abbandonati dagli altri Stati della Ue. I colloqui dovrebbero continuare il 19 luglio a Vienna per arrivare nelle settimane successive ad una soluzione ministeriale. Il ministero di Seehofer e’ pronto con personale e logistica ad aiutare gli italiani, anche con delegati delle forze di polizia federale o dipendenti dell’Ufficio federale della migrazione e rifugiati nei centri di accoglienza italiani. Inoltre il ministero dell’Interno sarebbe disponibile a farsi carico degli immigrati che hanno familiari cui e’ stato concesso l’asilo in Germania. E’ previsto il rafforzamento finanziario e del personale dell’autorita’ di protezione delle frontiere, Frontex. Inoltre, saranno istituiti centri di accoglienza sulla costa mediterranea europea e “centri di ritorno” in Nord Africa. Kickl ha parlato di un “cambio di paradigma”. I ministri hanno pero’ finora fatto pochi progressi nell’ulteriore sviluppo del sistema europeo di asilo, che mira a ottenere una piu’ equa distribuzione del carico migratorio. I critici vedono nelle priorita’ della presidenza austriaca un programma di preclusione. Questi critici sono presenti anche a Innsbruck. Il ministro degli Esteri lussemburghese Jean Asselborn, anch’egli responsabile della migrazione, ha preso una posizione dura con la politica della Fpo. “Sono preoccupato per un’Europa che si basa solo sulla protezione delle frontiere esterne”, ha affermato Asselborn.

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Germania, l’ex cancelliere Schroeder critica Merkel

13 lug 11:04 – (Agenzia Nova) – In un’intervista al settimanale “Stern” l’ex cancelliere tedesco, il socialdemocratico Gerhard Schroeder, ha rivolto una critica all’attuale cancelliere, la cristiano democratica Angela Merkel, che ha accusato di debolezza nella recente disputa con il ministro dell’Interno, il cristiano sociale Horst Seehofer. L’ex cancelliere considera un grave errore il fatto che si sia permesso ad un ministro di formulare un ultimatum: “Mai un cancelliere puo’ permettere una cosa del genere.” Talvolta un “basta e’ necessario”, ha ribadito. In una disputa irrisolvibile, il cancelliere ha due opzioni, ha detto Schroeder: “O costringe l’avversario a collegare la questione della fiducia con una questione sostanziale alla solidarieta’. Oppure licenzia il ministro”. Secondo Schroeder la Spd avrebbe dovuto insistere sul voto di fiducia nel Bundestag. Il calcolo della Csu di sottrarre voti dall’elettorato di Alternativa per la Germania (AfD) tramite un irrigidimento della linea in materia di immigrazione si rivelera’ un errore, afferma l’ex cancelliere. La recente disputa ha “danneggiato la Germania”, e “alcuni in Europa, che non apprezzano il ruolo tedesco, proveranno una gioia segreta”. L’importanza di Merkel sulla scena internazionale e’ scemata, ritiene Schroeder. Il primo ministro della del Nord Reno-Vestfalia, il cristiano democratico Armin Laschet, potrebbe essere il candidato piu’ adatto per sostituire il cancelliere Merkel. Solo un candidato socialdemocratico che avesse conoscenze economiche potrebbe concorrere all’incarico. Secondo l’ex cancelliere, attualmente questa figura corrisponde solo a due candidati: Olaf Scholz, il ministro delle Finanze, e Stephan Weil, il primo ministro della Bassa Sassonia. Mentre Angela Merkel e’ sempre stata in grado di discutere con la Russia, cosi’ come i due ex ministri degli Esteri socialdemocratici Steinmeier e Gabriel, l’attuale ministro, il socialdemocratico Heiko Maas, non e’ considerato altrettanto diplomatico dall’ex cancelliere. La Russia, sostiene Schroeder, dovrebbe infatti essere maggiormente coinvolta nella risoluzione dei conflitti internazionali. “Non si puo’ isolare un membro permanente del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite”, altrimenti “non si fara’ un passo in avanti in nessun conflitto nel mondo”, ha concluso Schroeder.

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