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Il Social Politico. Le dimissioni di Lupi e la reazione della Rete

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Le dimissioni di Maurizio Lupi sono arrivate a sole 72 ore dall’inizio dei fatti che lo hanno visto protagonista. Anche se il ministro ha dichiarato di uscire a testa alta dalla vicenda, l’inchiesta della Procura di Firenze ha ribaltando l’immagine di un personaggio fino a quel momento inattaccabile. Lupi in un primo momento ha anche provato a difendersi dagli stretti legami con Ettore Incalza ma alla fine ha dovuto cedere. Fatale è stata la polemica montata sui social network e sul web.

Su Twitter nei giorni seguenti alle prime notizie sulla vicenda si è scatenata una vera e propria bufera. Martedì 16 marzo l’hashtag #lupi è stato l’argomento più discusso in Italia con una media di circa 863 tweet all’ora. Nello stesso giorno al secondo posto della topic trend italiana troviamo il super manager di stato #incalza con una media di 462 tweet all’ora. Per capire che aria tirava intorno alla vicenda basta leggere le parole più usate sull’hastagh #lupi: tangenti, tutti in galera, lupi dimettiti. Nella giornata di lunedì 16 marzo l’hashtagh #tuttiingalera è entrato nella top ten degli argomenti più twittati nel nostro paese.

Nell’ultimo mese il profilo ufficiale di Maurizio Lupi ha ricevuto una media di circa 100 citazioni al giorno da parte degli altri utenti di Twitter. Nei giorni caldi della vicenda che lo hanno visto protagonista il livello di menzioni sull’account del ministro hanno ricevuto un’impennata di oltre il 100%. Tra Lunedì e martedì sono state più di 3600 le citazioni del profilo di Lupi e ovviamente la maggior parte erano commenti negativi o di feroce scherno.

Sono più di 55mila gli account che hanno menzionato un tweet sull’argomento #lupi e ognuno di questi profili ha una media di circa 1800 follower. L’alto numero di seguaci ci indica che sull’argomento si sono espressi molti influencer e che l’argomento è stato visualizzato da molte persone. Infatti sono arrivate a quota 540.000 le visualizzazioni generate da #lupi e sono 441,636 gli utenti unici che hanno visto scorrere sulla propria time-line l’hastagh in questione. Tra i top influencer che hanno deciso di commentare la vicenda troviamo Beppe Grillo (1,757,862 follower), La Repubblica (1,568,049 follower) e il Fatto quotidiano 1,046,516 follower). Non è un caso che gli articoli che hanno avuto maggiore condivisione su twitter siano proprio due editoriali di fuoco di Beppe Grillo e di Marco Travaglio. Il leader del m5s ha postato un articolo del suo blog che ha ottenuto 360 retweet, mentre direttore del Fatto con il suo editoriale ha raggiunto 215 retweet. Anche in questo caso il tono dei commenti dei lettori è fortemente negativo e sono tantissimi quelli che hanno chiesto le dimissioni immediate del ministro.

La pressione sul ministro delle infrastrutture è stata forte anche su Facebook, dove circolavano molti post con la richiesta di sue dimissioni. Il post più virale sulla vicenda è stato scritto dal parlamentare Alessandro di Battista che ha chiesto ai suoi fan di condividere la richiesta di dimissioni di Lupi ottenendo 20.646 mi piace 1.248 commenti e ben 34.100 condivisioni.

Un altro colpo all’immagine del ministro delle infrastrutture è arrivato da Roberto Saviano, il giornalista italiano più seguito su Facebook. L’autore di Gomorra ha posto una questione deontologica sugli affari intessuti tra Lupi e Scalza raggiungendo 12.081 mi piace, 1.132 commenti e 3.147 condivisioni.

dati raccolti dal 16 al 20 marzo

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