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Il premio Nobel e padrino dell’intelligenza artificiale Geoffrey Hinton: “Contento di avere 77 anni, l’AI ci seppellirà”

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Secondo lo scienziato britannico oggi esiste una probabilità compresa tra il 10% e il 20% che sistemi di AI avanzati possano diventare incontrollabili e superare l’intelligenza e il controllo umano, fino a prendere il sopravvento.

Geoffrey Hinton ha lanciato un nuovo allarmante avvertimento riguardo al futuro dell’intelligenza artificiale in un’intervista rilasciata all’emittente radiotelevisiva statunitense CBS News. Secondo lo scienziato britannico, oggi esiste una probabilità compresa tra il 10% e il 20% che sistemi di AI avanzati possano diventare incontrollabili e superare l’intelligenza e il controllo umano, fino a prendere il sopravvento. Una previsione che raddoppia la gravità delle sue precedenti dichiarazioni.

Geoffrey Hinton sull’AI e la metafora sul cucciolo di tigre

Hinton durante l’intervista ha usato l’analogia del “cucciolo di tigre” adottato dall’uomo per descrivere lo scenario attuale: un sistema di AI oggi ancora contenibile, ma potenzialmente letale una volta raggiunta la maturità. Il riferimento non è solo simbolico: l’esperto suggerisce che, crescendo in complessità e autonomia, l’AI potrebbe sviluppare obiettivi propri, disallineati da quelli umani.

Agenti autonomi e rapidità dello sviluppo

Uno degli aspetti che più preoccupa Hinton è la comparsa sempre più diffusa di agenti autonomi, capaci non solo di generare contenuti o rispondere a domande, ma anche di agire in ambienti digitali e fisici. La velocità con cui tali sistemi evolvono rende sempre più difficile prevenire i rischi con misure etiche o tecniche.

Una timeline accorciata per la superintelligenza

Rispetto a quanto dichiarato solo un anno fa, Hinton ha drasticamente ridotto la sua previsione sull’arrivo della cosiddetta superintelligenza: da decenni a “meno di dieci anni”. Questo cambio di rotta evidenzia una crescente urgenza di intervenire sul piano normativo e scientifico.

Critica al settore industriale e alla politica globale

Nel suo intervento su CBS News, Hinton ha mosso critiche sia al mondo corporate sia agli equilibri geopolitici. Ha espresso delusione verso Google, che avrebbe abbandonato la storica posizione di non usare l’AI per scopi militari, e ha denunciato una competizione “sfrenata” tra aziende e governi che spesso sacrifica la sicurezza in nome dell’innovazione.

Geoffrey Hinton: il padrino dell’AI

Nato il 6 dicembre 1947 a Wimbledon, in Inghilterra, Hinton è uno dei principali pionieri dell’intelligenza artificiale, in particolare nel campo delle reti neurali artificiali e del deep learning.

Ha studiato psicologia sperimentale al King’s College di Cambridge e ha conseguito un dottorato all’Università di Edimburgo nel 1978, specializzandosi in modelli computazionali dell’apprendimento. Ha lavorato in prestigiose istituzioni come l’Università della California a San Diego, il Carnegie Mellon University, e soprattutto l’Università di Toronto, dove ha fondato un importante centro di ricerca sul deep learning.

Contributi scientifici

È noto per aver contribuito allo sviluppo dell’algoritmo di backpropagation, fondamentale per l’addestramento delle reti neurali multilivello. Con i suoi studenti ha introdotto architetture rivoluzionarie come le Restricted Boltzmann Machines e le Deep Belief Networks, aprendo la strada a numerose applicazioni moderne dell’AI: visione artificiale, traduzione automatica, riconoscimento vocale, robotica.

Nel 2012, insieme ad Alex Krizhevsky e Ilya Sutskever, ha presentato AlexNet, una rete neurale convoluzionale che ha dominato la competizione ImageNet, segnando una svolta epocale nell’ambito del riconoscimento immagini.

Nel 2013 ha venduto la startup DNNresearch a Google, entrando poi a far parte del team Google Brain. Ha lavorato per anni all’intersezione tra ricerca accademica e innovazione industriale.

Premi e riconoscimenti

Hinton è membro della Royal Society e ha ricevuto riconoscimenti internazionali di altissimo prestigio. Tra i più importanti:

  • Premio Turing (2018), considerato il “Nobel dell’informatica”, insieme a Yoshua Bengio e Yann LeCun.
  • Premio Nobel 2024 per la Fisica), assegnato per il contributo fondamentale alla comprensione e modellazione dell’apprendimento automatico attraverso le reti neurali profonde. La motivazione ha sottolineato come i suoi studi abbiano trasformato la nostra capacità di costruire sistemi intelligenti.

Impegno etico e uscita da Google

Nel 2023 Hinton ha lasciato Google per potersi esprimere liberamente sui rischi esistenziali dell’AI. Da allora è diventato uno dei principali portavoce del dibattito etico sull’uso dell’intelligenza artificiale, criticando lo sviluppo incontrollato e l’impiego militare della tecnologia da parte di aziende e governi.

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