The wall

Il “muro dei droni” a Est. Kubilius (Ue): “Potrebbe essere pronto entro un anno”

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Le frequenti incursioni di droni militari nei Paesi orientali dell’Unione hanno fatto scattare l’allarme sicurezza e torna sul tavolo il progetto “Drone Wall”. Venerdì il Commissario Kubilius incontrerà i Paesi del “fianco orientale”.

Un muro di droni sul fianco orientale dell’Unione europea

L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia non solo ci ha riportati in un progressivo ‘stato di guerra’ che molti di noi pensavano ormai relegato agli archivi storici, ma ha anche introdotto nell’informazione quotidiana il termine droni.

Li conoscevamo bene come gadget, come oggetti tecnologici per giocare, da far volare dai balconi di casa o in giardino, mentre ora sono connotati come armi da guerra, spesso ad alto potenziale distruttivo.

Non solo, i droni militari impiegati negli attacchi in Ucraina, Russia, Iran, Israele, Palestina, Cisgiordania e altri Paesi martoriati dalla guerra, sempre più spesso divengono anche motivo di scontro diplomatico e strumento di provocazione. Non serve che colpiscano un bersaglio militare o civile, basta che violino uno spazio aereo per cercare/creare una reazione dello Stato coinvolto.

Parlando proprio della guerra in Ucraina, in occasione del discorso sullo Stato dell’Unione europea e in particolare degli “Stati membri in prima linea”, riferendosi a Estonia, Lituania e Lettonia, la Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha dichiarato: “Dobbiamo rispondere all’appello dei nostri amici baltici e costruire questo muro di droni”.

Il Commissario Kubilius incontra i ministri degli Esteri dei Paesi Ue del ‘fianco orientale’

I recenti casi di presunti attacchi di droni in Romania, Polonia, Estonia e Danimarca (molti di questi ancora non sono chiari in termini di provenienza e attori coinvolti) hanno causato estrema preoccupazione e tensione militare non solo nei Paesi europei coinvolti, ma anche a livello di Alleanza atlantica (NATO).

L’UE potrebbe migliorare significativamente le sue capacità di rilevamento dei droni entro un anno, ma ci vorrà molto più tempo per sviluppare una rete completa su terra e mare in grado di tracciare e distruggere gli obiettivi“, ha dichiarato a Euractiv il commissario alla Difesa Andrius Kubilius.
Un lavoro che potrebbe richiedere molto più tempo, ha spiegato il commissario, “per creare una rete completa sulla terraferma e in mare in grado di tracciare e distruggere gli obiettivi“.

Come ha spiegato in un post social il Rappresentante della Commissione europea, Thomas Regnier, “questo venerdì il commissario Andrius Kubilius discuterà del muro dei droni durante una riunione con i sette Stati membri in prima linea”.

Dobbiamo capire che non abbiamo la capacità di rilevare i droni“, ha affermato Kubilius martedì all’evento di lancio di Euractiv, aggiungendo che “forse abbiamo una buona capacità di rilevare caccia e missili, ma i droni hanno una specificità: volano molto bassi e sono piccoli“.

Regnier cita direttamente Estonia, Lettonia, Finlandia, Lituania, Polonia, Romania, Bulgaria, Danimarca e Ucraina.  I colloqui dovrebbero fare luce sulle capacità esistenti, sulle lacune militari e sulle esigenze finanziarie.

Il portavoce ha ricordato inoltre che “l’Unione ha già compiuto grandi passi, si sta muovendo rapidamente, ma questo è solo l’inizio”, citando “il pacchetto Readiness 2030 e il relativo Libro bianco per individuare le lacune critiche”, menzionando lo stanziamento provvisorio di 150 miliardi di euro agli Stati membri “per stimolare gli investimenti nel settore della difesa”, senza dimenticare le “iniziative imminenti, come la tabella di marcia per la difesa e il pacchetto sulla mobilità militare”.

Che cos’è il “Drone wall” e il sistema di difesa multistrato?

Il fianco orientale dell’Unione europea, quindi tutti i Paesi che più degli altri hanno a che fare direttamente o pienamente con la Russia, dovrebbe rientrare in questo sistema difensivo o scudo di droni chiamato “muro”.

Ma in cosa consiste? Lo spiega Anna Desmarais in un articolo su EuroNews: “un sistema di difesa multistrato chiamato Eirshield, una piattaforma anti-drone sviluppata attraverso una partnership congiunta tra DefSecIntel e la società lettone Origin Robotics”.

Il sistema è completamente automatizzato e basato su soluzioni di intelligenza artificiale (AI), ha spiegato Agris Kipurs, cofondatore e CEO di Origin Robots.

Il muro “utilizza radar, telecamere, rilevatori di radiofrequenze, la direzione del drone e il suo livello di minaccia per decidere se un drone ostile debba essere disturbato o bloccato o se debba essere colpito da un altro drone”, ha dichiarato Jaanus Tamm, presidente e amministratore delegato dell’azienda di difesa estone DefSecIntel.

Tamm ha aggiunto che probabilmente dovranno essere apportate alcune modifiche al sistema Eirshield utilizzato in Ucraina per soddisfare gli standard Nato e per il “tempo di pace” nei Paesi Baltici.

L’alleanza dei droni con l’Ucraina

La stessa von der Leyen, nel suo discorso sullo Stato dell’Unione, ha dichiarato: “Possiamo utilizzare la nostra forza industriale per aiutare l’Ucraina a rispondere a questi attacchi con i droni. Possiamo contribuire a trasformare l’ingegnosità ucraina in un vantaggio sul campo di battaglia e in un processo di industrializzazione condiviso”.

È per questo che l’Europa anticiperà 6 miliardi di euro dai prestiti per l’accelerazione delle entrate straordinarie e concluderà un’Alleanza per i droni (Drone alliance) con l’Ucraina”, ha precisato la Presidente della Commissione europea.

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