l'intervista

“Sergio Mattarella: 40 anni di storia italiana”. Intervista all’autore del libro A. Gallippi

a cura di Raffaele Barberio |

Un profilo completo e dettagliato del nostro Presidente, proprio a cavallo tra la fine del primo settennato e l’inizio del secondo.

Poche settimane fa è uscito in libreria il volume Sergio Mattarella – 40 anni di storia italiana”, edito da Paesi Edizioni. Un libro, scritto da Angelo Gallippi, che arriva al momento giusto, proprio a cavallo della rielezione al Quirinale del Presidente Mattarella. Abbiamo incontrato l’autore e ne è scaturita questa breve chiacchierata che vi propiniamo e da cui scaturiscono alcuni aspetti nuovi del presidente Sergio Mattarella.

Key4biz. Il suo libro sta risalendo le classifiche di vendita. Se l’aspettava? E quali secondo lei le cause di questo successo?

Angelo Gallippi. Francamente non pensavo che avrebbe suscitato nei media l’interesse riscontrato in un arco di tempo così breve, neanche a un mese dall’uscita. Ciò dimostra quanto meno la novità di una biografia sul presidente Sergio  Mattarella. Finora c’erano infatti solo testi su periodi limitati della sua vita e non era disponibile una summa unica dove poter trovare tutte le informazioni e i percorsi di vita del 13° Presidente della Repubblica italiana. Credo che si possa interpretare così la grande curiosità che il libro sta suscitando.

Key4biz. A chi è rivolto il libro?

Angelo Gallippi. Sicuramente a quel 70% di italiani che negli ultimi sondaggi gli hanno rinnovato la loro fiducia, affinché possano giustificare il loro alto tasso di gradimento, rendendolo magari più ragionato che emotivo. Ma anche al 30% rimanente, che da una lettura di fatti oggettivi e di ricostruzioni minuziose si potrà formare un quadro realistico della persona e dell’attività del presidente Mattarella. Una percentuale minoritaria, ma importante di destinatari è poi costituita da giornalisti e storici, i quali possono trovare nel libro una ricca messe di notizie e di particolari, alcuni dei quali di difficile reperibilità.

Key4biz. Molti conoscono gli interessi di Mattarella verso il diritto e la politica. Qual è l’atteggiamento del nostro presidente verso la scienza e la tecnologia?

Angelo Gallippi. Malgrado la sua formazione umanistica, il presidente Mattarella ha manifestato in diverse occasioni un apprezzamento non di facciata verso scienza e tecnologia. Già nel 1990, un anno prima che nascesse il World Wide Web, Mattarella da ministro della Pubblica istruzione era ben consapevole “del grande ampliamento dell’ambito dei saperi” in atto, tanto è vero che ritenne necessario sostituire il “maestro unico”, istituito nell’Ottocento, con un team di tre insegnanti su due classi, più adatto a guidare “i bambini verso il Duemila”.  Durante il settennato sono ben noti i suoi ripetuti interventi a favore della vaccinazione, accompagnati dall’esempio, e la riprovazione per l’eccessivo spazio concesso dai media ai no vax. Forse meno note sono le sue dichiarazioni contro la deriva anti scientifica rilasciate in numerose occasioni, la sintonia con il premio Nobel Giorgio Parisi sulla critica all’agricoltura biodinamica e l’appello a “combattere contro speculazioni e sfruttamento incontrollato delle risorse naturali” lanciato nel discorso di fine anno 2015, due anni e mezzo prima della comparsa della meteora Greta Thunberg.

Key4biz. Passando ad argomenti più politici: quali ritiene le principali ragioni del gradimento del Presidente, l’unico in grado di durate 14 anni?

Angelo Gallippi. Intanto vorrei notare che la classe politica, votando Mattarella con una percentuale del 75% — addirittura superiore agli indici di gradimento dei sondaggi di opinione — ha recuperato una sintonia con il corpo elettorale persa da tempo. Questo alto gradimento dimostra che Mattarella è stato ritenuto l’unica personalità in grado di supplire al vuoto della politica manifestatosi in maniera eclatante nell’ultima legislatura, ma di origini ben più antiche. Anche la politica, come la natura, ha orrore del vuoto, cosicché il presidente della Repubblica ha dovuto allargare sempre più il suo ruolo fino ad assumere quello di “regista”, quando gli attori non sapevano quale parte interpretare. Il gradimento è poi motivato dalla diffusa percezione che Mattarella sia diverso dalla maggior parte dei rappresentanti della classe politica e sia uno dei pochi ad avere attraversato la Prima e la Seconda Repubblica, senza avere commesso peccati mortali o veniali.

Key4biz. Per concludere, a quali dei suoi predecessori ritiene che Mattarella sia più affine e da quali più diverso?

Angelo Gallippi. Più diverso certamente da Francesco Cossiga — che pure ebbe il voto di Mattarella per salire al Colle — o almeno dal Cossiga degli ultimi anni di presidenza. Addirittura il Cossiga fu oggetto di una garbatissima polemica da parte di Mattarella, il quale gli ricordò un passo dell’Ecclesiaste da allora diventato famoso: “C’è un tempo per tacere e un tempo per parlare”. Grande affinità ha invece dimostrato con Carlo Azeglio Ciampi (suo collega di governo nel 1998) e con Giorgio Napolitano. Al primo disse, l’indomani dell’elezione: “Sono grato per tutto quello che hai fatto per il Paese”. Con il secondo ebbe subito dopo un lungo colloquio, dato che Napolitano aveva detto il giorno prima dell’insediamento di sette anni fa: “Avrò un saluto e qualche consiglio da dargli”.