priorità over 80

Il gruppo Poste italiane consegna il vaccino ‘Moderna’ alle strutture sanitarie. Il video

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È Poste Italiane, tramite il suo corriere espresso Sda, a distribuire in tutta Italia la prima fornitura del vaccino “Moderna”. 47mila dosi arrivate questa mattina presso l’Istituto Superiore di Sanità.

È Poste Italiane, tramite il suo corriere espresso Sda, a distribuire in tutta Italia la prima fornitura del vaccino “Moderna”: 47mila dosi, arrivato questa mattina presso l’Istituto Superiore di Sanità.

L’azienda, che già da tempo collabora con il Commissario Straordinario, ha attrezzato 40 furgoni con celle frigo da 1.300 litri ognuna e si occuperà della consegna con un network dedicato che consentirà di collegare l’Istituto Superiore di Sanità di Roma direttamente con le ASL e gli ospedali interessati da questa prima fornitura.

Le 47mila dosi saranno smistate nelle prossime ore dall’Iss alle regioni e saranno trasportate tramite 40 furgoni refrigerati messi a disposizione da Poste Italiane. Adesso verrà eseguito lo stoccaggio delle scatole dei vaccini, che saranno poi assegnate per la distribuzione alle Regioni e la consegna nei punti indicati dando “priorità a quelle con un maggior numero di abitanti sopra gli 80 anni”. È quanto si legge in una nota dell’Iss, in cui si annuncia che una seconda tranche del vaccino Moderna arriverà all’Istituto nei prossimi giorni. In seguito lo stoccaggio avverrà direttamente all’aeroporto militare di Pratica di Mare. 

“Appena un anno fa questo virus era sostanzialmente sconosciuto, e ora abbiamo già due vaccini approvati, con la prospettiva a breve che se ne aggiungano altri, un traguardo impensabile frutto di uno sforzo senza precedenti nella storia”, ha sottolineato il presidente dell’Iss Silvio Brusaferro. “Ora le istituzioni, in Italia come nel resto del mondo, sono chiamate ad un’altra sfida epocale, quella di portare il vaccino a tutti i cittadini. Le vaccinazioni rappresentano un’arma decisiva per sconfiggere la pandemia, ma nel frattempo dobbiamo continuare a usare quelle misure che abbiamo imparato a conoscere in questo anno difficile, il distanziamento, l’uso delle mascherine e l’igiene”, ha concluso Brusaferro.