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Il decreto Semplificazioni è legge. Basteranno queste 12 novità per digitalizzare la PA?

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Da oggi è in vigore il decreto Semplificazioni, che contiene, in 65 articoli, “misure urgenti per la semplificazione e l’innovazione digitale”. 

“L’Italia è tra i Paesi che sono partiti prima e il decreto Semplificazioni, che è legge dello Stato, è parte integrante del nostro progetto di rilancio”, ha detto Roberto Gualtieri, ministro dell’Economia e delle Finanze

Analizziamo le principali novità introdotte dal decreto Semplificazioni soprattutto per la Pa digitale

Identità digitale, domicilio digitale e accesso ai servizi digitali 

In merito alla cittadinanza digitale e allo sviluppo dei servizi digitali della PA, si prevede: 

La semplificazione e il rafforzamento del domicilio digitale per i cittadini

Si introduce il domicilio digitale per i professionisti, anche non iscritti ad albi, ma iscritti ad “elenchi e registri”. “È fatta salva la facoltà del professionista, non iscritto in albi, registri o elenchi professionali di eleggere presso il presente Indice un domicilio digitale professionale e un domicilio digitale personale diverso dal primo”, si legge nel testo della legge pubblicato in Gazzetta Ufficiale.

Però, sono determinate le modalità con le quali alle persone può essere reso disponibile un domicilio digitale ovvero altre modalità con le quali, anche per superare il divario digitale, i documenti possono essere messi a disposizione e consegnati a coloro che non hanno accesso ad un domicilio digitale.

Cos’è il domicilio digitale?

Il domicilio digitale è un recapito elettronico (indirizzo email) che il cittadino e le imprese decidono di usare per le comunicazioni con la PA. Cittadini e imprese potranno eleggere un loro domicilio digitale per ricevere comunicazioni digitali da parte della PA tramite PEC o un altro oggetto digitale definito dall’Agid e comunque rispondente alle esigenze del regolamento europeo eIDAS sull’identità digitale.

Per i cittadini che non eleggeranno un “domicilio digitale” resta tutto come prima: il Governo non può obbligarli a scegliere il recapito via web se non vogliono.

La carta d’identità elettronica può essere rilasciata prima del 180esimo giorno precedente la scadenza

Finalmente, è stato semplificato il rilascio della CIE. “Le carte di identità rilasciate su supporto cartaceo e le carte di identità elettroniche possono essere rinnovate, ancorché in corso di validità, prima del centottantesimo giorno precedente la scadenza”, stabilisce il decreto nell’articolo 24. 

Invece, prima, secondo il D.P.R. del 28 dicembre 2000, n. 445era possibile richiedere la CIE soltanto entro 6 mesi dalla scadenza della carta d’identità cartacea. Il decreto Semplificazioni ora elimina questo limite, per cui tutti i cittadini in possesso di una carta d’identità cartacea posso richiedere quella elettronica in qualsiasi momento.

Una piattaforma unica di notifica digitale di tutti gli atti della PA e via PEC degli atti giudiziari 

La legge stabilisce, all’articolo 26, l’istituzione di una piattaforma per la notificazione digitale degli atti della pubblica amministrazione: “la piattaforma digitale”, è scritto, “utilizzata dalle pubbliche amministrazioni per effettuare, con valore legale, le notifiche di atti, provvedimenti, avvisi e comunicazioni”.

La semplificazione della firma elettronica avanzata. Chi la eroga conserva per 20 anni evidenze informatiche del processo di autenticazione

Si potrà ottenere la firma elettronica avanzata anche attraverso i processi di identificazione elettronica e di autenticazione informatica, a due fattori basati su credenziali già rilasciate all’utente in possesso di SPID. I soggetti che erogano soluzioni di firma elettronica avanzata conservano per almeno venti anni le evidenze informatiche del processo di autenticazione in base al quale è stata attribuita la firma elettronica avanzata.

Il sostegno per l’accesso delle persone con disabilità agli strumenti informatici

La legge contiene disposizioni per favorire l’accesso delle persone con disabilità agli strumenti informatici e alla piattaforma unica nazionale informatica di targhe associate a permessi di circolazione dei titolari di contrassegni.

Misure di semplificazione in materia anagrafica, il ruolo centrale dell’ANPR, che attribuisce a ogni cittadino un codice identificativo univoco

“La certificazione dei dati anagrafici in modalità telematica è assicurata dal Ministero dell’Interno tramite l’ANPR mediante l’emissione di documenti digitali muniti di sigillo elettronico qualificato. Inoltre l’ANPR attribuisce a ciascun cittadino un codice identificativo univoco per garantire la circolarità anagrafica e l’interoperabilità con le altre banche dati delle pubbliche amministrazioni e dei gestori di servizi pubblici.

Smart working, ma con dispositivi aziendali

Il decreto Semplificazioni affronta anche il lavoro agile dei dipendenti subordinati: “il datore di acquistano beni e progettano e sviluppano i sistemi informativi e i servizi informatici con modalità idonee a consentire ai lavoratori di accedere da remoto ad applicativi, dati e informazioni necessari allo svolgimento della prestazione lavorativa, assicurando un adeguato livello di sicurezza informatica, in linea con le migliori pratiche e gli standard nazionali ed internazionali per la protezione delle proprie reti, nonché promuovendo la consapevolezza dei lavoratori sull’uso sicuro degli strumenti impiegati, con particolare riguardo a quelli erogati tramite fornitori di servizi in cloud, anche attraverso la diffusione di apposite linee guida, e disciplinando anche la tipologia di attività che possono essere svolte.

Il diritto ad innovare

L’articolo 36 introduce quello che la ministra dell’Innovazione Paola Pisano ha definito il “diritto ad innovare”. Nel testo della legge è chiamato “Misure di semplificazione amministrativa per l’innovazione” 

“Al fine di favorire la trasformazione digitale della pubblica amministrazione, nonché lo sviluppo, la diffusione e l’impiego delle tecnologie emergenti e di iniziative ad alto valore tecnologico”, è scritto nel testo della legge, “le imprese, le Università, gli enti di ricerca e le società con caratteristiche di spin off o di start up universitari, che intendono spe-rimentare iniziative attinenti all’innovazione tecnologica e alla digitalizzazione, possono presentare alla struttura della Presidenza del Consiglio dei ministri competente per la trasformazione digitale i relativi progetti, con contestuale domanda di temporanea deroga alle norme dello Stato, diverse da quelle che impediscono la sperimentazione”. 

Le ultime 3 novità

Infine, ecco le ultime 3 novità per favorire la Pa digitale:

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