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Il Covid-19 accelera la crescita dei servizi cloud, mercato da 1.000 miliardi di dollari entro il 2024

La pandemia di Covid-19 e il conseguente lockdown imposto da Governi e autorità sanitarie nazionali ha accelerato l’adozione di soluzioni e servizi cloud in tutto il mondo.

Dalle video conferenze allo smart working, dalla telemedicina all’ecommerce, dalla didattica a distanza alle reti di sicurezza sociale, dalla collaborazione a remoto all’intrattenimento e il tempo libero “digitale” (vissuto sempre più al chiuso), sono numerose le applicazioni offerte dalle aziende, possibili proprio grazie alle infrastrutture cloud.

Boom globale dei servizi cloud

Un nuovo Rapporto pubblicato da IDC stima che gli investimenti in servizi cloud potrebbero raggiungere i 1.000 miliardi di dollari entro il 2024, con un tasso di crescita medio annuo (Cagr 2020-2024) pari a +15,7%.

Il cloud, sia in termini di hardware e software, sia pubblico e privato, edge o ibrido, gioca ormai un ruolo chiave nel settore dell’information technology – ha dichiarato in una nota Richard L. Villars, Ggroup vice president worldwide research di IDC – e nei prossimi anni risulterà centrale per il rilancio delle imprese e per recuperare i livelli di crescita precedenti all’emergenza sanitaria, favorendo rapidamente il passaggio all’infrastruttura digitale e ai servizi cloud centric da parte delle organizzazioni”.

L’offerta del modello as-a-service rappresenterà il 60% dei ricavi per le imprese del settore entro quattro anni, secondo lo studio. I servizi di cloud pubblico e professionali risulteranno i segmenti con il tasso di crescita più rapido.

Un mercato che crescerà ancora

In base ad altre stime, come quelle diffuse da Canalys, la spesa per i servizi cloud ha raggiunto i 31 miliardi di dollari nel primo trimestre del 2020, il 34% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno passato.

Stando ad un’analisi di Credit Suisse, riportata da finanzaonline.com, durante i mesi del lockdown, le quotazioni delle aziende di settore sono risultate meno impattate dalla crisi del Covid-19, “dal momento che i loro casi aziendali presentano una quota cospicua di entrate ricorrenti grazie a contratti a più lungo termine con elevati tassi di rinnovo e in secondo luogo le società hanno compreso, in virtù del loro contesto di telelavoro, i benefici di avere infrastrutture e carichi di lavoro in un cloud pubblico o in un contesto di ibrido”.

Di fatto, “i titoli cloud hanno sovraperformato il mercato in generale e il settore IT già da molto tempo e ciò continuerà nel lungo termine”.

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