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Il Coronavirus è sessualmente trasmissibile? L’ipotesi di uno studio cinese

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E' la scoperta di un team di medici dell’ospedale municipale di Shangqiu, nella provincia di Henan, che su 38 uomini ricoverati per la malattia, ha rilevato il liquido seminale di 6 di questi positivo al virus SARS-CoV-2.

Tracce di Coronavirus anche nel liquido seminale degli uomini. E’ la scoperta di un team di medici dell’ospedale municipale di Shangqiu, nella provincia di Henan, che su 38 uomini ricoverati per la malattia, ha rilevato il liquido seminale di 6 di questi positivo al virus SARS-CoV-2.

Abbiamo scoperto che SARS-CoV-2 può essere presente nel seme di pazienti con Covid-19 e SARS-CoV-2 e può ancora essere rilevato nello sperma dei pazienti in remissione“, spiega la ricerca pubblicata giovedì sulla rivista medica internazionale JAMA Network. “Questo studio è limitato dalle dimensioni ridotte del campione e dal breve follow-up successivo. Pertanto, sono necessari ulteriori studi per quanto riguarda le informazioni dettagliate sulla diffusione del virus, il tempo di sopravvivenza e la concentrazione nel seme”.

Lo studio

Il 16 per cento dei soggetti ai quali è stato fatto il test, malati di Covid-19 e guariti fra gennaio e febbraio, presentava positività anche nel liquido seminale, ed è la conferma a un sospetto che era stato già sollevato relativamente a una possibile concentrazione nei testicoli. Le implicazioni sono immediate: anche se il virus non sembra potersi riprodurre nello sperma maschile, può permanervi, rendendo la malattia potenzialmente trasmissibile anche sessualmente.

I risultati sono comunque in contrasto con altri piccoli studi condotti sempre in Cina a febbraio e marzo, che non hanno trovato tracce della malattia nel seme di uomini che erano risultati positivi al Coronavirus.

“Se si dimostrasse che la SARS-CoV-2 può essere trasmessa sessualmente, ciò potrebbe rendere più complicata la prevenzione, soprattutto considerando il fatto che il virus SARS-CoV-2 è stato rilevato nel seme di pazienti in fase di recupero“, afferma il rapporto. “Pertanto, evitare il contatto con la saliva e il sangue del paziente potrebbe non essere sufficiente, fin quando la sopravvivenza del virus SARS-CoV-2 nel seme di un paziente in fase di recupero, dovesse mantenere la probabilità di infettare gli altri.”

Lo studio è stata effettuato su un piccolo campione, sarebbe dunque necessario un ulteriore analisi per stabilire se il Coronavirus potrebbe trasmettersi sessualmente.