finestra sul mondo

Il congresso Usa cerca di contrastare l’epidemia di oppiacidi, Corbyn chiede nuove elezioni in Uk, La crisi del governo Merkel

di agenzia nova |

Poteri, economia, finanza e geopolitica nelle ultime 24 ore.

Finestra sul mondo è una rubrica quotidiana con le notizie internazionali di Agenzia Nova pubblicate in collaborazione con Key4biz. Poteri, economia, finanza, lette in chiave di interdipendenza con un occhio alla geopolitica. Per consultare i numeri precedenti, clicca qui.

Stati Uniti, il Congresso raggiunge un raro accordo bipartisan per il contrasto all’abuso di oppiacei

27 set 10:52 – (Agenzia Nova) – La Camera dei rappresentanti e il Senato statunitensi hanno raggiunto un accordo comune su un pacchetto di misure per affrontare l’epidemia di oppiacei del paese. La legislazione, sostenuta dai leader di entrambe le parti, e’ una rara conquista bipartisan, sottolinea il quotidiano “New York Times”, che i legislatori intendono archiviare prima delle elezioni di medio termine. Il disegno di legge contiene una combinazione di misure di contrasto e di sanita’ pubblica, tra cui quella che mira a bloccare l’importazione del farmaco Fentanyl ed una che consentira’ ad un numero maggiore di operatori sanitari di prescrivere farmaci per la dipendenza da oppioidi. Un’altra disposizione potrebbe rendere piu’ facile per i pazienti Medicaid ricevere cure ospedaliere per l’abuso di sostanze nei prossimi cinque anni. “Anche se c’e’ ancora molto lavoro da fare, questa legislazione bipartisan fa un importante passo avanti e salvera’ delle vite”, hanno affermato alcuni esponenti repubblicani e democratici in una dichiarazione congiunta. Tuttavia, gli esperti di dipendenze ritengono che mentre molte delle misure aiuteranno in modo sostanziale, l’investimento rimane scarso rispetto all’entita’ della crisi sanitaria, e rispetto allo sforzo profuso dal governo per arginare la marea di decessi legati all’Aids negli anni Novanta.

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Regno Unito: leader laburista Corbyn chiede nuove elezioni se parlamento boccera’ piano premier May per Brexit

27 set 10:52 – (Agenzia Nova) – Il leader del Partito laburista britannico, Jeremy Corbyn, ha chiesto nuove elezioni se il parlamento di Westminster boccera’ il piano per la Brexit della premier del Regno Unito, Theresa May. Lo scrive il quotidiano britannico “The Guardian”, riferendo il contenuto del discorso pronunciato da Corbyn ieri, 26 settembre, a chiusura della Conferenza annuale del Partito laburista. Tuttavia, riferisce il “Guardian”, Corbyn ha anche offerto un ramoscello d’ulivo al governo conservatore. I laburisti potrebbe votare a favore della Brexit se la premier May abbandonera’ il cosiddetto “piano Checquers” ed accettera’ una versione del recesso del Regno Unito dall’Ue che includa il mantenimento del paese nel mercato comune e nell’unione doganale europei. Con queste due opzioni, commenta il “Guardina”, Corbyn e’ convinto di poter trarre il massimo vantaggio politico qualunque sia l’esito dei negoziati che il governo di Londra sta conducendo con l’Ue sui futuri rapporti post-Brexit. In caso di bocciatura parlamentare del “piano Checquers”, a cui sono contrari molti deputati Tory anti-europei e che e’ gia’ stato respinto dal vertice informale dei capi di Stato e di governo dell’Unione europea tenutosi la scorsa settimana a Salisburgo in Austria, il leader laburista ritiene inevitabili elezioni anticipate che spera di vincere proprio grazie alla caotica situazione in cui versa il governo conservatore. Se invece la premier May dovesse fare una totale marcia indietro sulla Brexit, il Partito laborista potrebbe rivendicare il suo ruolo determinante nell’aver imposto la svolta e puntare le proprie carte su una scissione del Partito conservatore o comunque su un suo drastico ridimensionamento elettorale a causa dell’emorragia di voti a favore dell’estrema destra anti-Ue. Allo scopo di rafforzare la propria immagine di statista responsabile, Corbyn ha infine annunciato che oggi stesso si rechera’ a Bruxelles per incontrare il capo negoziatore dell’Ue sulla Brexit, il francese Michel Barnier.

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Usa-Giappone, Tokyo acconsente a negoziare un accordo commerciale bilaterale

27 set 10:52 – (Agenzia Nova) – Il Giappone ha acconsentito ieri a intraprendere negoziati con gli Stati Uniti per un accordo commerciale bilaterale, cedendo alla richiesta formulata per mesi dall’amministrazione del presidente Usa Donald Trump. L’annuncio e’ giunto al termine del faccia a faccia tra Trump e il premier giapponese Shinzo Abe a New York, a margine dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite. In cambio della disponibilita’ a negoziare un accordo, Tokyo ha ottenuto dagli Usa l’archiviazione di potenziali tariffe a carico delle auto d’importazione, che avrebbero causato un danno economico ingente all’economia giapponese. L’annuncio segna una significativa concessione del Giappone agli Stati Uniti: per mesi, infatti, Tokyo aveva tentato di affrontare il tema delle relazioni commerciali Usa in un contesto multilaterale, auspicando un ripensamento di Washington riguardo il Partenariato trans-Pacifico (Cptpp) negoziato dal Giappone e da altri 10 Stati. “Abbiamo concordato oggi di avviare negoziati sul commercio tra Stati Uniti e Giappone”, ha annunciato Trump durante la conferenza stampa congiunta al termine dei colloqui con Abe. “Si tratta di qualcosa che per varie ragioni il Giappone non e’ stato disposto a fare per anni. Ora hanno accettato di farlo, e ne siamo molto felici. Sono sicuro che giungeremo a una conclusione soddisfacente per entrambi”, ha detto Trump. Abe ha fatto riferimento all’incontro tra il ministro di Stato giapponese Toshimitsu Motegi e il Rappresentante del Commercio Usa, Robert Lighthizer, che si e’ tenuto martedi’. Il premier giapponese ha definito l’incontro “molto produttivo”, ed ha espresso la volonta’ di concordare nuove modalita’ per “rafforzare le relazioni economiche tra il Giappone e gli Stati Uniti”. Una dichiarazione congiunta diffusa dai due paesi dopo l’incontro di ieri afferma che i due paesi “rispetteranno le posizioni dei reciproci governi” nella ridefinizione degli scambi relativi ai settori automobilistico e agroalimentare.

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Spagna, il Partito liberale europeo propone l’espulsione del PdeCat

27 set 10:52 – (Agenzia Nova) – L’Alleanza dei Liberali e dei Democratici per l’Europa (Alde), matrice del gruppo liberale all’interno del Parlamento europeo, ha deciso all’unanimita’ di convocare un consiglio straordinario il 27 ottobre per discutere in merito all’espulsione del Partito democratico europeo catalano (PdeCat). La direzione della formazione, il cui vicepresidente e’ il responsabile economico di Ciudadanos Luis Garicano, riunisce leader politici di Olanda, Polonia, Bulgaria, Slovenia, Germania, Austria, Irlanda, Svezia e Danimarca e tutti hanno concordato sulla necessita’ di prendere le distanze dagli indipendentisti catalani a causa dei problemi di corruzione che hanno coinvolto Convergencia democratica di Catalogna, il partito che si e’ rifondato nel PdeCat. “Il PdeCat e’ responsabile di atti che sono in contrasto con gli interessi e i valori dell’alleanza in generale; per tanto e’ in aperta violazione dello statuto e del regolamento interno. Il PdeCat non e’ piu’ compatibile con i principi di Alde”, si legge nel testo approvato dalla direzione del partito a cui “El Pais” ha avuto accesso e che il consiglio straordinario discutera’ entro un mese.

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Spagna, il governo Sanchez e’ il piu’ instabile della storia democratica

27 set 10:52 – (Agenzia Nova) – L’attuale Consiglio dei ministri guidato da Pedro Sanchez e’ il piu’ debole della storia democratica della Spagna. Lo scrive oggi il quotidiano “Abc”, sottolineando che, a meno di quattro mesi dall’entrata in carica, il governo e’ a un passo dal perdere il suo terzo ministro. Il riferimento e’ alla titolare della Giustizia, Dolores Delgado, finita al centro delle polemiche per le rettifiche, le scuse e le smentite pronunciate per giustificare la sua relazione con l’ex commissario Jose’ Manuel Villarejo, ora in carcere, venuta alla luce con la diffusione di stralci di intercettazioni. Nelle registrazioni, inoltre, la Delgado esprime qualifiche omofobe contro il collega e ministro dell’Interno, Fernando Grande-Marlaska, oltre a proferire commenti misogini nonostante faccia parte di un “governo femminista”. Partito popolare e Ciudadanos hanno chiesto le sue immediate dimissioni e anche Unidos Podemos e gli indipendentisti Erc, PdeCat e Pnv, nonostante siano alleati del governo, ritengono “insostenibile” la continuazione del suo mandato. Secondo i popolari, Sanchez starebbe difendendo il ministro solo per evitare la caduta dell’intero esecutivo. I socialisti “stanno cercando di sostenere un governo che e’ nato sbagliato. Stanno facendo un enorme danno”, ha detto il deputato popolare Mari’a Jesu’s Bonilla al Congresso questo mercoledi’. Anche Pablo Iglesias, leader di Podemos, ha espressamente condannato il ministro della Giustizia ma ha fatto sapere che continuera’ ad appoggiare il governo anche senza le dimissioni del ministro. L’ennesima tegola sul Partito socialista operaio (Psoe), nota “Eol Mundo”, si e’ abbattuta in un momento molto delicato, ovvero durante la fase finale dei negoziati sulla Legge di Bilancio. Sanchez ha ancora tre settimane di tempo per convincere Podemos ad assicurargli il suo voto, una volta superato questo scoglio, dovra’ poi affrontare i partiti indipendentisti catalani e baschi. Senza il patto, la legislatura potra’ dirsi conclusa.

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Regno Unito-Russia: sospetto avvelenatore di Salisbury e’ colonnello decorato da Putin

27 set 10:52 – (Agenzia Nova) – Non cessano i colpi di scena nella guerra di spie tra Regno Unito e Russia. Il controspionaggio britannico ha rivelato la vera identita’ di una delle spie russe sospettate per gli avvelenamenti con l’agente nervino “novichok” avvenuti nella citta’ di Salisbury. Si tratta del colonnello del servizio segreto militare russo (Gru) Anatoliy Chepiga. La notizia e’ pubblicata oggi con massimo risalto sulle prime pagine di tutti i quotidiani britannici. In particolare, la stampa del Regno Unito evidenzia come la rivelazione della vera identita’ dell’uomo smascheri definitivamente la pretesa della Russia di non aver avuto niente a che fare con il tentativo di assassinio dell’ex spia sovietica Sergei Skripal e di sua figlia Yulia avvenuto a Salisbury il 4 marzo scorso e con il successivo avvelenamento accidentale di una coppia britannica, accaduto esattamente tre mesi dopo, che ha provocato la morte di una donna. L’inchiesta condotta su quegli episodi dalle autorita’ di Londra aveva puntato il dito contro due cittadini russi. La Russia aveva tentato di ridicolizzare le accuse britanniche, affermando che i due sospettati erano invece semplici turisti. Ora ad essere ridicolizzata e’ la versione russa. Da fotografie e documenti entrati in possesso del controspionaggio britannico e acquisiti dalla stampa emerge no dei due accusati non sarebbe affatto il preteso innocente turista entrato nel Regno Unito con il nome di Ruslan Boshirov, ma un alto ufficiale del Gru. Inoltre, il Cremlino non poteva non essere conoscenza della vera identita’ di Chepiga, visto che nel 2014 il colonnello e’ stato insignito dell’onorificenza di “Eroe della Federazione russa” dal presidente russo Vladimir Putin in persona.

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Francia: il presidente Macron in visita nelle Antille

27 set 10:52 – (Agenzia Nova) – Il presidente della Francia, Emmanuel Macron, inizia oggi una visita di quattro giorni nelle Antille francesi. La stampa francese ricorda che il viaggio presidenziale arriva a un anno dal passaggio dell’uragano Irma nell’arcipelago. Macron effettuera’ dei sopralluoghi nei posti dove ancora e’ in atto la fase di ricostruzione per verificare di persona l’avanzamento dei lavori. Sull’isola di Saint-Martin il “cantiere avanza lentamente” e molti edifici restano in uno stato precario. A Saint-Barthe’lemy, invece, la ricostruzione e’ stata piu’ rapida. Per questo viaggio Macron si e’ fatto accompagnare da cinque ministri, ognuno dei quali curera’ un aspetto della ricostruzione. Alle calamita’ naturali, bisogna poi aggiungere altri problemi come l’alto tasso di disoccupazione, due volte piu’ alto rispetto a quello della Francia metropolitana.

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Francia: delegato generale En Marche!, le elezioni europee saranno una lotta tra nazionalisti e progressisti

27 set 10:52 – (Agenzia Nova) – Presentando la campagna elettorale per le prossime elezioni europee, ieri il delegato generale della Re’publique en marche, Christophe Castaner, ha parlato di una “lotta” tra “progressisti” e “nazionalisti”. Castaner ha puntato il dito contro i “piromani dell’Europa”, facendo riferimento al ministro dell’interno italiano, Matteo Salvini, il premier ungherese Viktor Orban e la presidente del Rassemblement National, Marine Le Pen. “Di cosa si parla quando citiamo i nazionalisti? Parliamo di persone il cui solo programma e’ dire no” ha affermato il rappresentante del partito della maggioranza presidenziale. Il delegato generale della Re’publique en marche ha teso la mano a tutti coloro che “si riconoscono” nel progetto europeo di Macron. Un chiaro messaggio ad Alain Juppe’, ex leader repubblicano che minaccia di presentarsi autonomamente con il suo gruppo. All’evento ha partecipato anche il ministro agli Affari Europei, Nathalie Loiseau, che ha sottolineato alcuni progressi fatti a Bruxelles, come la direttiva sui lavoratori distaccati o la riforma dei diritti d’autore. Castaner ha lanciato un appello alle candidature per formare le liste da presentare alle elezioni di maggio. Secondo fonti vicine al partito, verso la fine dell’anno dovrebbe essere annunciato il capolista.

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Germania: presidente Steinmeier mette in guardia contro “brama di distruzione” in politica

27 set 10:52 – (Agenzia Nova) – Il presidente federale tedesco Frank-Walter Steinmeier ha messo in guardia contro il populismo e la “brama di distruzione” in politica. Non tutti coloro che non amano i partiti tradizionali e il governo sono populisti, ha dichiarato Steimeier in un discorso tenuto ieri, 26 settembre, all’Associazione tedesca per le scienze politiche (Dvpw). Tuttavia, per il presidente federale tedesco, sono populisti quanti sostengono di essere “i soli rappresentanti di una volonta’ del popolo apparentemente vera e unificata”. Steinmeier ha quindi aggiunto che “l’isteria e l’allarmismo, in tempi di cambiamento, sono di scarsa utilita’, perche’ la democrazia si puo’ anche ammalare e cadere in depressione”. Infine, Steinmeier ha messo in guardia contro il “disprezzo” delle istituzioni politiche che equivale “un attacco frontale alla democrazia liberale”.

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Germania: a rischio tenuta governo Merkel

27 set 10:52 – (Agenzia Nova) – Con la mancata rielezione di Volker Kauder a capogruppo dell’Unione nel parlamento federale tedesco, i deputati dell’Unione cristiano-democratica (Cdu) e dell’Unione cristiano-sociale (Csu) hanno inaugurato l’ultimo capitolo della governo di Angela Merkel. Secondo la stampa tedesca, dopo questa sorprendente umiliazione da parte del proprio partito, per Merkel la questione non e’ piu’ se si dovra’ dimettere dal suo incarico di presidente della Cdu e capo del governo, ma quando e come dovra’ lasciare la scena politica. Mai nella storia della gruppo parlamentare dell’Unione il suo presidente era stato eletto contro la volonta’ dei leader del partito. La mancata rielezione di Kauder come presidente del gruppo parlamentare dell’Unione solleva quindi seri dubbi sull’effettiva capacita’ decisionale di Merkel, nel partito e nel governo. Senza il sostegno del gruppo dell’Unione, e’ infatti a rischio la tenuta della maggioranza che sostiene l’esecutivo. Secondo la stampa tedesca, Merkel si sbaglia nel liquidare il caso Kauder laconicamente come “un’ora di democrazia”, in cui ci sono anche sconfitte. La mancata conferma di Kauder a capogruppo dell’Unione potrebbe aver innescato una valanga inarrestabile. La decisione dei deputati dell’Unione del Bundestag, il parlamento federale della Germania, “non e’ un incidente, ma un nuovo inizio voluto, senza Merkel”. Il cancelliere ha cronicamente sottovalutato, o deliberatamente ignorato, l’umore irritabile del gruppo negli ultimi mesi. Gia’ il caso Maassen aveva dimostrato che Merkel ha perso la percezione dell’umore politico. Alla fine, Merkel ha dovuto scusarsi per la promozione di Maassen a sottosegretario presso il ministero dell’Interno, poi ritirata. Queste scuse dimostrano chiaramente lo scollamento di Merkel dalla realta’. “Le preoccupazioni del cancelliere sulla sicurezza interna della Germania a seguito della crisi dei rifugiati sono svanite, cosi’ come l’attenzione ai fattori di rischio che potrebbero far perdere terreno all’economia tedesca nella competizione globale”. Mentre altri paesi stanno tagliando le tasse alle aziende e stanno procedendo con la digitalizzazione, la Grande coalizione che governa la Germania sta discutendo di nuovi stanziamenti per l’assicurazione pensionistica. Recentemente, Dieter Kempf, presidente della Federazione dell’industria tedesca, ha messo in guardia il governo dai rischi di uno stallo. L’immobilismo politico e’ un rischio anche per un’economia robusta come quella della Germania. Secondo la stampa tedesca, Merkel non ha molte possibilita’ di salvarsi, anche se chiedesse un voto di fiducia e l’ottenesse. Il disagio nel gruppo parlamentare dell’Unione permarrebbe comunque e il cancelliere verrebbe fuori solo come un capo di governo tollerato, quindi debole. Merkel dovrebbe dimettersi di sua volonta’ da presidente della Cdu dopo le elezioni in Baviera ed Assia, che si preannunciano difficili per l’Unione. Al congresso della Cdu a dicembre prossimo, il partito potrebbe scegliere una nuova leadership dopo 18 anni.

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