nota diplomatica

Il cabriolet

di James Hansen |

L’epoca d’oro delle convertibles all’americana - grandi, ingombranti, delle ‘barche’ - risale agli anni Sessanta del secolo scorso quando ancora faceva ‘fine’ farsi vedere in automobile, e comunque il successo di questi modelli in Italia è sempre stato limitato.

L’auto senza tettuccio fisso non si usa praticamente più, se non come ‘spyder’ – o ancora più elegantemente, ‘roadster’ – a due posti. L’epoca d’oro delle convertibles all’americana – grandi, ingombranti, delle ‘barche’ – risale agli anni Sessanta del secolo scorso quando ancora faceva ‘fine’ farsi vedere in automobile, e comunque il successo di questi modelli in Italia è sempre stato limitato. Ora, l’attrattiva per un genere di automobile facilmente accessibile a chiunque possieda un coltello è certamente a un punto basso. È inoltre abitudine comune di questi tempi cospargersi  di creme prima di rischiare l’eccessiva esposizione al sole  – oltre al fatto che, per certi versi, è ’sconsigliabile’ attirare troppo l’attenzione sulla strada. Una volta invece, richiamare gli sguardi invidiosi degli altri era lo scopo fondamentale della decappottabile, come si intuisce dagli ‘esperimenti’ condotti all’epoca dal Design Center della General Motors. Il tettuccio ‘a pois’ – montato sulla Buick Electra del 1961 che si vede sotto – non è mai stato commercializzato.