L'indagine

Il 76% delle smart cities globali ancora non esiste, sulla buona strada solo un terzo delle città

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La stragrande maggioranza delle metropoli mondiali si trova nella fase ancora embrionale dei progetti smart city annunciati, sia in termini di strategia, sia di lancio delle iniziative, bene solo il 31% delle amministrazioni cittadine, secondo la ricerca SmartCitiesWorld/Signify.

Meno di un terzo delle amministrazioni pubbliche locali ha affermato di aver lavorato ad una strategia smart city integrata che va oltre le applicazioni per singoli settori, si legge nell’indagine “Smart cities: Beyond the hype” condotta da SmartCitiesWorld, in collaborazione con Signify, dedicata allo stato dell’arte delle smart city in tutto il mondo.

Alla survey hanno partecipato amministratori pubblici, dirigenti di società di telecomunicazione e provider di tecnologie e servizi, con l’obiettivo di comprendere quali iniziative stiano avendo più o meno successo, quali applicazioni verticali vadano per la maggiore e quali sono ancora le sfide da affrontare per dare il via e realizzare progetti concreti di smart city.

Il primo dato che emerge dallo studio è che, in linea di massima, le città di tutto il mondo che hanno annunciato progetti di trasformazione smart city hanno dato priorità a singole applicazioni verticali, come ad esempio la mobilità, la connettività, la Pubblica Amministrazione e la sanità, tralasciando ogni forma di strategia integrata.

Più della metà degli intervistati ha indicato come problema principale per un approccio integrato alla smart city la mancanza di risorse finanziarie adeguate, quindi il finanziamento dei progetti, seguito dalla ricerca di partner affidabili.

Altre barriere sono gli obiettivi troppo variabili nel tempo e i cambiamenti strutturali richiesti dagli stessi progetti, complessi e costosi.

Altro elemento critico emerso è che le città che hanno attivato partenariati pubblico-privati (PPP) hanno maturato esperienze piuttosto deludenti rispetto alle attese.

Complessivamente, l’indagine ha permesso di evidenziare che per il 76% degli intervistati, ad oggi, non si può dire che esistano delle vere smart city, contro il 24% che invece ha segnalato l’avvio di iniziative concrete in alcune città, tra cui Austin negli Stati Uniti, Barcellona in Spagna, Bristol nel Regno Unito, e nelle due Città Stato del XXI secolo, Dubai e Singapore.

Dalla ricerca, infine, non si può dire che sia emerso un chiaro concetto di smart city condiviso da tutti, mentre c’è ampio accordo sul fatto che una vera smart city deve essere caratterizzata da una visione globale dei problemi a cui offrire soluzioni locali in grado di integrare servizi pubblici e privati, mettendo le persone al centro di ogni progetto e iniziativa.