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Il 6 dicembre si ricorda San Nicola di Bari

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Quando si parla di strenne e di renne, dovremmo ricordarci dell’avo medievale di Babbo Natale; San Nicola, infatti, si colloca da tutt’altra parte rispetto al suo affabile epigono.

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Quando si parla di strenne e di renne, dovremmo ricordarci dell’avo medievale di Babbo Natale; San Nicola, infatti, si colloca da tutt’altra parte rispetto al suo affabile epigono. Nacque intorno al 270 d.C. nell’odierna Turchia e fu perseguitato da Diocleziano (rompendosi il naso). Tra molte avventure poco chiare, sappiamo nell’ordine che: regalò una dote a tre fanciulle povere, salvandole dalla prostituzione; riportò in vita tre ragazzi fatti a pezzi e messi in salamoia da un albergatore. L’audacia lo precede: durante il concilio di Nicea sembra che sputò in faccia a un teologo (divergenze di opinioni). 

Questi episodi lo hanno trasformato nel protettore dei bambini, a cui è solito portare doni nella notte tra ieri e oggi… Considerando che l’età media in cui questi smettono di credere a Babbo Natale si abbassa sempre di più, San Nicola avrebbe tutte le carte per diventare l’eroe moderno di quelli un po’ più grandi. Quanto a noi, quando in questi giorni sentiremo dire che “Santa Claus Is Comin’ to Town”, ricordiamoci che quello originale dovrebbe essere atterrato già ieri sera e che ha veramente poco a che fare con il nonno rosso che guida la slitta e beve Coca Cola (il nome “Sankt Nikolaus” dovrebbe dirci qualcosa…).

La comunicazione e la lingua cancellano e ridisegnano storie e persone. Ma attenzione: date le premesse biografiche, il nostro eroe medievale potrebbe rimanerci davvero male…