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Il 5G come rimedio alla carenza di semiconduttori?

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Con lo sviluppo del 5G, una porzione delle capacità di calcolo installata negli oggetti connessi potrebbe essere spostata nel cloud, consentendo così di ridurre il numero di componenti fisici.

Il 5G come rimedio alla carenza di semiconduttori? E’ quanto emerge da un’analisi di Accenture rilanciata da Le Figaro, secondo cui a prima vista questa tesi potrebbe sembrare contraddittoria. In effetti, a prima vista per realizzare le nuove reti e connettere diversi oggetti fra loro, e in numero sempre maggiore, il fabbisogno di chip aumenta sensibilmente. E ancora, anche le auto sono diventate dei veri e propri pc a quattro ruote. Gestione di motori elettrici, di sicurezza, del comfort di bordo, entertainment, guida tramite GPS… Tutto si basa sull’uso di microchip, sempre più numerosi e potenti, pari a diverse centinaia per un’auto elettrica di fascia alta.

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Capacità di calcolo spostata nel cloud

Ma con lo sviluppo del 5G, una porzione delle capacità di calcolo installata a bordo dei veicoli potrebbe essere spostata nel cloud, consentendo così di ridurre il numero di componenti per singolo veicolo e per potenza.

Il 5G, com’è ormai noto, permette connessioni con tempi di latenza ridotti nell’ordine del millisecondo e una grande affidabilità, due aspetti fondamentali all’interno del veicolo.

L’unico problema, fa notare Accenture, è che il 5G non è ancora disponibile su tutto il territorio. C’è da aspettare, quindi.

Ma lo stesso principio che vale per l’auto connessa può essere applicato alle fabbriche: l’utilizzo del 5G permette di ridurre i bisogni di intelligenza a bordo degli apparati di produzione: robot in catena di montaggio, veicoli autonomi che assicurano funzioni logistiche. E’ la definizione stessa di edge computing sul posto di lavoro nella industry.

 Il 5G è anche un modo di ripensare i modelli economici

Tesla ha aperto la strada ad una nuova generazione di veicoli che possono essere aggiornati a distanza.

Il proprietario può comprare una certa potenza di calcolo al momento dell’acquisto e aumentarla in seguito, pagando. Questo modo di procedere, per gradi, si potrebbe applicare anche in altri ambiti.

“Questo metodo permette di abbassare il prezzo di acquisto per il consumatore, che può sbloccare delle capacità superiori in base alle sue necessità”, rileva l’analisi di Accenture.

Prolungare il tempo di vita dei prodotti

Questo metodo avrebbe inoltre il vantaggio di allungare il tempo di vita dei prodotti, e dunque di alleggerire la domanda di semiconduttori.

Un metodo che si potrebbe rivelare indispensabile anche per controbilanciare la diffusione di massa degli oggetti connessi (IoT), che investono tutti i campi e mettono sotto pressione il mercato dei semiconduttori. C’è da dire che questa architettura, basata sul cloud, prevede una grande attenzione sul versate della sicurezza, vista l’enorme quantità di dati che circolano in rete e che sono conservati nei data center. Un tema che pone altresì delle questioni di sovranità, di rispetto della privacy, a livello di tecnologie e di materiali utilizzati. Se tutto è gestito a distanza, sarà necessario offrire ai clienti delle vere garanzie basate in primo luogo sull’integrità dei loro dati personali.