i numeri

Il 32% dei dirigenti Bce è tedesco, il 15% italiano

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Lo stipendio più basso è di 3.386,01 euro netti al mese che è quello che va ad un neo assunto che non ha ancora goduto di nessuno scatto di anzianità. Chi arriva in cima alla piramide retributiva ha uno stipendio netto mensile di 15.734,24 euro al mese.

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Dalla Germania viene anche il 24,5% dei “colletti bianchi”. Il 3,2% sono inglesi

I dipendenti della Banca Centrale Europea sono 5.156: il 59% ha un contratto a tempo indeterminato e il 46,4% sono donne. Sono alcuni dei numeri che la Bce ha pubblicato nel rapporto 2023 che prende in esame sì l’andamento dell’economia del Continente ma pubblica anche moltissimi dati su sé stessa come, appunto, quelli che si riferiscono ai dipendenti della più importante istituzione finanziaria dell’Europa guidata da Christine Lagarde. Tra i tanti abbiamo deciso di approfondire quelli che si riferiscono al Paese di provenienza dei dipendenti della Bce.

Da dove vengono i dipendenti della Bce

Il motivo? Lo si vede a colpo d’occhio nel grafico sopra che mostra, in percentuale, i Paesi di provenienza dei dipendenti e degli stagisti della Bce esclusi i manager, che vedremo dopo. Come si vede dal grafico interattivo i dipendenti tedeschi sono la maggioranza relativa, quasi un quarto del totale. Ovviamente pesa il fatto che la sede ufficiale della Bce è in territorio tedesco, a Francoforte, ma la Banca Centrale dovrebbe essere una istituzione super partes, e certamente lo è, ma un quarto dei dipendenti viene dallo stesso Paese, peraltro il più importante economicamente dell’eurozona.

Dopo i dipendenti tedeschi che sono esattamente il 24,5% del totale dei 5.156 del totale, il secondo Paese maggiormente rappresentato è proprio l’Italia con il 18,8% del totale che è una percentuale doppia rispetto all’,8,9% della Spagna e della quarta in classifica, la Francia, con il suo 7,7%. La Grecia può contare sul 5,3% dei funzionari più di Portogallo, Romania e Irlanda. Abbastanza strano il fatto che alla Bce il 3,4% dei dipendenti sia di nazionalità britannica che non solo non ha mai adottato l’euro ma dal 31 gennaio del 2020 è anche fuori dall’Unione europea.

I dipendenti dirigenti della Bce

Altrettanto interessante è verificare la provenienza dei dirigenti della Bce. Ecco qui sotto il grafico.

Anche in questo caso la maggior parte dei dipendenti della Bce che occupano posizioni apicali sono tedeschi e sono, in percentuale sul totale, di più del numero dei “colletti bianchi”: il 32% cioè un terzo del totale dei dirigenti. Sono il doppio del secondo Paese, l’Italia, da dove proviene il 15% dei dirigenti della Banca Centrale Europea. Anche nel caso dei dirigenti la classifica è praticamente identica a quella dei dipendenti e vede la Spagna al 12,5% e la Francia all’11,4%. E anche in questo caso non manca una rappresentanza, tutto sommato non trascurabile di dirigenti britannici, sono il 3,6%. Ovviamente tra i dirigenti francesi il primo da ricordate è il presidente stesso, Christine Lagarde, ex ministro dell’Economia di Parigi ed ex direttrice del Fondo Monetario Internazionale.

Quanto guadagnano i dipendenti della Bce

I dipendenti della Bce non guadagnano poco. Lo stipendio più basso è di 3.386,01 euro netti al mese che è quello che va ad un neo assunto che non ha ancora goduto di nessuno scatto di anzianità i quali sono numerosissimi, ben 14. Chi arriva in cima alla piramide retributiva ha uno stipendio netto mensile di 15.734,24 euro al mese che rappresenta una paga-base perché se si aggiungono benefit ed indennità un dirigente di massimo grado della Bce può avere un salario mensile netto di 19.210,66 euro. Ma può salire ancora se ha figli e moglie a carico.

Un dettaglio importante da sapere è che i dipendenti della Bce non pagano le tasse al Paese di provenienza, ma direttamente alle istituzioni europee che, in questo senso, si configurano come una sorta di Stato, almeno da punto di vista fiscale. E sono sempre le istituzioni europee a incassare i contributi pensionistici dei dipendenti della Bce, non i vari stati di provenienza. Idem per la copertura sanitaria e il welfare aziendale.

I dati si riferiscono al 2023
Fonte: Bce